Prima dell'abuso a gomiti larghi sul tuo corpo che mi era perfetto..
- Quando.. quando pubblicherò questo libro? No time no space, le ore diventano mesi e i mesi stagioni e intanto le bottiglie si svuotano e le sigarette aumentano e le tette si riducono a una deduzione e il peso si assottiglia e le tracce agli angoli della bocca sempre piu hard come un sound heavy metal..
- Quando...quando avrò tre cani, Proust, Marlene e Actarus, un figlio, Zeno, una figlia, Alma, e una casa in Tunisia, a Jerba, e un appartamento a Madrid?
- Quando...quando smetterò di desiderare quello che non ho?
- Quando..quando l'Europa sarà dietro l'angolo?
- Quando?
- Perchè agli uomini piace tanto dare un nome alle cose? che è sempre inappropriato?
Monica dal greco Mònake "che vive solitaria".
- Vanno a due a due i poeti,
verso chissà che luna,
amano molte cose, forse nessuna.
Alcuni sono ipocriti e gelosi come gatti,
scrivono versi apocrifi, faticosi e sciatti.
Sognano di vittorie e premi letterari,
pugnalano alle spalle gli amici più cari.
Quando ne trovano uno ubriaco in un fosso,
per salvargli la vita gli tirano addosso.
Però quando si impegnano lo fanno veramente,
convinti come sono di servire alla gente.
E firmano grandi appelli per la guerra e la fame.
Vecchi mosconi ipocriti, vecchie puttane.
Vanno a due a due i poeti
e poi ritornano quasi sempre,
come gli alberi di Natale quando arriva dicembre.
Si specchiano nelle vetrine dentro ai loro successi,
poveri poeti soliti, quasi sempre gli stessi.
Però l'avvenimento, il più sensazionale,
è quando in televisione li vedi arrivare.
Profetici e poetici, sportivi ed eleganti,
pubblicare loro stessi come fanno i cantanti.
Vanno a due a due i poeti, traversano le nostre stagioni,
e passano poeti brutti e poeti buoni.
Ma quando fra tanti poeti ne trovi uno vero,
è come partire lontano, come viaggiare davvero.