domenica 30 dicembre 2007

LETTERA A GESU' BAMBINO.

Caro Gesù bambino,
per quest'anno vorrei tanto che i turisti americani, che poggiano i loro culi lardosi sui calessi del centro, venissero sommersi da una gigantesca valangata di sterco di cavallo.
Vorrei anche che i cavalli, costretti a trainare quegli stronzi carretti dell'età del nonno del nonno del nonno del mio bisnonno, si aizzassero tutto d'un colpo e con una e più zoccolate, sfondassero il parabrezza delle auto urlanti e cancerogene che
sgasano veleno sulla mia città.
Inoltre vorrei che gli animalisti la smettessero di occuparsi del ramarro nano e zoppo del Bengala e cominciassero a buttare un occhio allo schifo a cui sono costretta ad assistere ogni volta che mi sovviene la brillante idea di andare a fare due passi in centro.
Quando mi tocca di vedere cavalli bellissimi arrancare sui sanpietrini nel mezzo di autobus giganteschi, motorini incazzati, auto clacsanti e stronzi a piedi, in giro dalle sei del mattino a comprar mutande rosse da calzedonia.
Ecco.

24 dicembre, ore 23:58

Gesù: Come stanno i capelli?
Farfallula: Benissimo
G: Sicura?
F: Si
G: E la tunica?
F: Bene
G: E se mettessi la corona di spine?
F: Fuori luogo
G: Dici?
F: Si
G: Sono un pò teso... io la metto
F: Ma no, non è mica pasqua!
G: Mi sento così nudo...
F: Oddio
G: Si?
F: Sigh
G: ....
F: ....
G: Quanto manca?
F: Due minuti
G: Oddio...
F: Sei tu dio
G: Ah, Ohmmè!
F: Dai che stai benissimo... sei pronto?
G: Si.. che dici ci scappa un miracolo?
F: No
G. E dai, uno piccolo, piccolo piccolo
F: NO
G: Perchè no?
F: Perchè Ratzinger ti apre il culo
G: Ahiahii
F: Eh, appunto.. Dai andiamo
G: Aspetta... la borsetta...

venerdì 28 dicembre 2007

Arieeeeeecchimeeeeee a caaaaaasaaaaaaaaaa

Oddio ecco, pure questo natale lo abbiamo tramortito.
Non del tutto, ovviamente.
Come nei migliori film horror
americani, in cui uccisa Christine la macchina infernale, arso l'assassino mascherato con annessa motosega, schiacciato sotto una pressa il mostro tenuto nascosto nello scantinato per anni e nutrito di sole teste di pesce rancido, ecco, come in ognuno di questi casi, alla fine del film, quando potresti rilassarti dopo aver bestemmiato per tutto il tempo prendendotela con te stessa per la tua incapacità congenita a staccarti dalle cazzate, c'è sempre quel segno, puntuale, flebile, inquietante, inesorabile, angosciante, fisso, stabile, una terribile certezza (praticamente) che ti fa capire che NO, quella merda di assassino con il mascherone bianco non è morto per davvero perché nelle ceneri di quel che rimane di lui, a un certo punto vedi scintillare fedele e grintosa la sua motosega.
Perché
il mostro deforme da sotto la pressa ( ormai ridotto in poltiglia) muove impercettibilmente l'alluce violaceo.
Perché
la macchina assassina, ormai confezionata a forma di barattolo di pelati, emana dai rottami una misteriosa quanto tetra colonna sonora pop anni 80 e tu capisci che viene dalla sua merdosa autoradio.
Questo perché
in seguito, un qualsiasi Dario Argento americano possa girare nei secoli avvenire il numero 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 dell'originale, fino a confondere horror e soap opera e a quel punto è tutto un pappone e tu non sai più se stai guardando nightmare o beautiful.
Cmq
tutto questo per dire che non è ancora finita.
No
NO
NO NO NO
Ti piacerebbe dopo quasi una settimana di pranzi cene bevute ingozzamenti parenti freddo caminetto mangiate bevute ( già detto) aribevute
arimangiate aringozzate freddo caminetto e non fumare che c'è il bambino e non fumare che ci sono I BAMBINI, assaggia questo vino autoprodotto , no grazie, ma dai assaggia, l'ha fatto YK, no grazie , assaggia, no, assaggia, non ne ho voglia, assaggia, ma no, ma si dai, ma no, e dai assaggialo, proprio no grazie, ma si assaggialo e poi svieni e non ti ricordi più se alla fine l'hai assaggiato oppure no. Attaccate al muro immagini di una monotematicità deprimente: Papa-razzo, Padre Pio, la Madonna addolorata, la Madonna di Loreto, la Madonna incoronata, la madonna delle ghiaie ( ?) , la Madonna nera, quella gialla e quella blu ( per i puffi), Fatima, i pastorelli, il presepe, famiglia cristiana ( tutti i numeri dal 1975 a oggi), la bibbia ( vecchio testamento), il Vangelo, il breviario del prete, la corona per il rosario, poi sprofondi nel divano e una cosa puntuta ti sfondicchia le chiappe, cerchi cerchi e cerchi e alla fine trovi l'effige calamitata di padre Pio che spiccicatasi cazzo so io da dove, ti è finita sotto il culo.
Vado dal rigattiere, l'isola che non c'è.
Compro bicchieri bicchieri bicchieri bicchieri bicchieri e prima che riesca a chiedermi cosa cazzo ci debba fare io con tutti sti
bicchieri li ho pagati impacchettati e infilati in macchina.
Però belli, cazzo.
Svacco
sul divano, leggiucchio neuropsicologia del linguaggio, non è che mi annoi, di più!. Inizio cruciverba, lo cambio, ne inizio un altro, lo cambio, un altro, niente, cagatevi, mangio patate fritte in busta oleosa che sa di plastica e zinco.
Poi, alla fine, Io e Big
Dick per vederci usiamo una credenza.
Io- Ho trovato una credenza fantastica dal rigattiere.
B.D- Bene
Io- Se vieni a prendermi riesco a portarla a Roma
B.D- Come sono le misure?
Io- Uhm... non saprei ( non è vero, è enorme)
B.D- Come faccio a sapere se ci sta in macchina?
Io- Dici che non ci sta?
B.D- ....
Io- ....
B. D- Ma no, credo che ci stia ( deduzione quanto mai improbabile)
Io- Si, lo credo anch
'io ( ignobile menzogna)
B.D- Allora arrivo appena mi libero ( che sta per: faccio più in fretta possbile)
Io- ok
B.D- ...
Io- ciao :-)))
B.D- :-)))))))


giovedì 20 dicembre 2007

(=-,-=)

martedì 18 dicembre 2007

I DIALOGHI DELLA PARPAIATOPULA.

Parpaiatopula: Mi accompagneresti all'Ikea questo sabato?
Tronchetto della felicità: Ehm.. uhm.. argh... mi spiace ma proprio sabato morirà mia nonna
P: Oh no! ma come fai a sapere che morirà proprio sabato?
T: Ehm... la staccheranno dal respiratore... è già tutto stabilito
P: Mi dispiace tanto..
T: Eh, cosa ci vuoi fare, la morte è una questione naturale..
P: Peccato, avrei voluto comprare delle favolose lenzuola al profumo di muschio alpino... e provarle subito.. ma proprio subito eh!
T: A pensarci bene non è così importante
P: La morte di tua nonna?
T: Si, in fondo sono il 126esimo nipote. Passo a prenderti alle sei
T: Troppo tardi, l'ikea chiude appena alle otto
T: Alle sei del mattino.

.........

Parpaiatopula: Allora, non noti niente?
Tronchetto della felicità: Bellissima acconciatura
P: No
T: Borsa fantastica!
P: No
T: Vestito nuovo?
P: No
T: Oddio, sei incinta!
P: Ma vaffanculo

..........

Parpaiatopula: Ecco, è arrivato Articolo per Signore
Tronchetto della felicità: ah si?
P: Si, eccolo
T: Dove?
P: E' qui, davanti a noi
T: Non vedo nessuno
P: A due metri dal nostro tavolo
T: Dici? non lo vedo proprio
P: Te lo sto presentando!!!
Articolo per Signore: Ciao carissima, sei splendida, complimenti, davvero, una visione!
P: Grazie, anche tu stai benissimo
A: Eh sai com'è, la vita da single..
T: ( argh argh argh )
P: Hai detto qualcosa?
T: No no
A: Ah, tu devi essere Aquila reale, parpaia mi ha parlato tanto di te!
T: no
A:Oh.. allora sei Alabarda spaziale
T: no
A: Quercia umana?
T: no
P: questo è il mio fidanzato: Tronchetto della felicità
A: chi?

........

Parpaiatopula: Ti ho combinato un appuntamento al buio
Micia ammuffita: Davvero?
P: Si. Un ingegnere nucleare. 35 anni, bello, oddio bello...interessante.
M: Ce li ha tutti gli arti?
P: Si, questo si, tranquilla
M: Quando?
P: Questa sera, alle otto
M: Che dici, posso uscire così?
P: Sei in pigiama
M: Uh..
P: Forse dovresti depilarti
M: Dici?
P: Si
M: Sicura?
P: Indubbiamente
M: Ma davvero?
P: Guarda, prima di accorgermi che eri andata in bagno, ho parlato per 10 minuti con quel pastore maremmano
M: In effetti ha un non so che di somigliante..
P: Vero?
M: Già
P: Già
M: Forse il profilo... il portamento...
P. il pelo?

venerdì 14 dicembre 2007

FELLATIO A VETRO


Visto che il post precedente non ha riscosso successo alcuno, vi voglio raccontare la storia della vetreria S.
Ogni volta che passo di lì ( via Qualcosa angolo con via qualcos'altro) vedo il cartello Vetreria S. che pubblicizza l'attività di un signore grosso e grasso, con la barba lunga del grande saggio e i capelli radi e bianchi di chi abbia abbondantemente superato i 60.
Questo tizio fa il vetraio, vetriere, vetrista, taglia pezzi di vetro e li infila in una qualsiasi cornice, infissi compresi.
Perché ne parlo?
Beh, nel lontano 2002 mi capitò di recarmi da mister babbovetraio perchè quei gentilissimi signori dell'italgas mi avevano intimato di fare un foro nella finestra della cucina chè altrimenti non mi avrebbero mai, ma dico mai, nei secoli dei secoli, fatto l'allaccio del gas.
Ora, a vent' anni e qualcosa avevo meno voglia di adesso di fare cose pratiche e non, di fare cose in generale, così, l'idea di staccare la finestra dallo stipite, incollarmela giù per le scale e portarla da tiziocaiovetraio mi appariva a dir poco inverosimile.
Fatto sta che, dopo due settimane di pasti saltati, cene scroccate, autoinviti a casa delle genti, punti ristoro battuti a manetta, chiamo XYZ per convincerlo a incularsi la mia finestra al posto mio.
A contrattazione amichevole avvenuta la spunto in maniera vantaggiosa ma compromissoria. Lui si sarebbe incollato la finestra ma io averi dovuto accompagnarlo. Sostegno morale. Morale un cazzo. Comunque.
Arriviamo da S., vetreria del ventesimo secolo. Spiego le mie esigenze, mollo la finestra, prendo appuntamento per il ritiro del buco con il vetro intorno e in tutto ciò l'XYZ non ha ancora detto una parola. E non la dice fino a che non ci siamo allontanati dal posto di almeno 2 chilometri.
Io: cazzo hai che non parli?
XYZ: circa un mese fa ero sulla prenestina che facevo l'autostop per tornarmene a casa chè mi noiava prendere il notturno.
Io: ...
XYZ: era il mio compleanno
Io: 'mbè?
XYZ: a un certo punto mi carica sto tipo della vetreria S.
Io: ah
XYZ: sto qua mi fa : che fai, studi, di dove sei, quanti anni hai e io: ne compio oggi 24, è il mio compleanno e lui: bello, allora ti piacerebbe ricevere un regalo e io: magari e lui: ti va se ti faccio un bocchino?
Io: E tu?
XYZ: e io dico: come se avessi accettato... posso scendere anche qua... praticamente lanciandomi dall'auto in corsa.

Che ridere. Si va bene, lo ammetto, comincio a vivere di ricordi, come ogni vecchio che si rispetti. Ecco.
Ah, un'altra cosa, veloce.
Ieri notte, dopo il reading, ho pianto per mezz'ora perchè ho creduto che quella puttana maledetta di Satana fosse uscita di casa senza che nessuno se ne fosse accorto. L'ho cercata dappertutto, in ogni interstizio. Sono scesa in strada facendo scroccare il pacco di croccantini, mi sono affacciata nei cassonetti, nei vicoli più bui, dietro le siepi dei vicini, dentro le buche.. sono tornata su in lacrime, disperata pensavo cose orrende sul mio conto del tipo: che cazzo, non sono ingrado neppure di badare a una merda di gatto.
Invece la troia era rimasta chiusa nel cassetto dell'intimo ( che già di per se non è una bella cosa, infilarsi mutande al pelo di gatto, intendo). In sostanza, nel corso della serata, passando di là, ho trovato il cassetto aperto e d'istinto l'ho chiuso con un colpo di reni.
Dentro c'era il gatto e ci è rimasto per due ore.
Coglione.

giovedì 13 dicembre 2007

AIDA YESPICA LA SUPERGNOCCA CHE CON LA SUA POPOLARITA' IMPLEMENTA GLI ACCESSI CASUALI AL MIO BLOG.

Io prenderei i vari Parenti, Vanzina, Pieraccioni e li impalerei alla maniera dei turchi nel medioevo. Oppure li incapretterei mani e piedi e pagherei un volontario affinchè infilasse nel culo a ognuno di loro, uno per uno, i DVD di tutti i film di Natale scritti diretti e prodotti fin ora.
Ogni anno in questo periodo mi faccio esplodere il fegato. Ogni anno.
Che cazzo di paese.


martedì 11 dicembre 2007

ANVEDI CHE ROBBBBBA

Secondo tentativo con la signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta.
Signora S. - Che schifo, madonna santissima a li mortacci vostra quanto siete zozzi!
Io- Ehm...
S.S- Ma come fai a vive dentr'a stammonnezza?
Io- Uhm..
S.S- Alzate, lèvate dellà, mettete là, zitta bbbona che devo da passà l'acido muriatico a terra
Io- Ma, scusi, signora S. , e se i gatti dovessero per sbaglio leccare l'acido o altra sostanza altamente cancerogena? non si potrebbe usare qualcosa di un pò meno letale?
S.S- E che te vòi usà pè sto schifo de casa? anvedi che robbba, ce stanno li cadaveri qua dentro, vergogna!! e poi le bestie a parere mio devono da sta fffori
Io- Posso stare al computer? metto le gambe in alto, così, sulla scrivania, eh? eh? la prego?
Almeno però poi la sugna scorre e lo splendore permane.

Aggiornamento a 20 minuti dopo:
Drin, driiiin
Io- Pronto
Voce- Salve sono il marito della
signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta.
Io- Mi dica
V- Volevo avvertirti che la
signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta oggi è impossbilitata a venire.
Io- ( ma perchè tutti mi danno del tu?) Buongiorno marito della
signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta e io come faccio adesso?
V- Tutututu-tututu-tututu
Io- Pronto? pronto? PRONTOOOOOO.
No, penso, non può finire così tra noi. No cara
signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta non mi molli per telefono come se fossi la prima venuta! senza guardarmi negli occhi.. e intanto ricompongo il numero, titittì titittì titittì il cliente da lei chiamato è al momento irragiungibile.
Elaboro l'abbandono. Fumo fumo e intanto elaboro. Cammino nervosamente avanti e indietro nella mmmonnezza e intanto elaboro. Elaboro elaboro. Mi sa che andrò a elaborare all'Ikea.
Dai si, facciamoci del male.




venerdì 7 dicembre 2007

Primati e Polizia

Blogger mi ha sparato la versione in inglese e a quanto pare è irreversibile.
Mah..
Questa mattina mi sento addosso tutti gli anni di Mosè. E forse anche le tavole della legge, incastrate per benino proprio lì, tra capo e collo mentre in radio, radio popolare Roma, c'è una tipa che parla dei diritti delle coppie di fatto. E dei diritti del manto stradale? e degli yogurt magri quasi scaduti?
nessuno ne parla? mai?
Finalmente ieri sono riuscita a recuperare la denuncia di furto della patente fatta nel biblico 2003, anno del dragone. La questura di porta Maggiore è il pianeta delle scimmie, quelle affette da gravissimi ritardi di tipo cognitivo. La società dei Primati dell polizia, essendo il loro retroterra culturale tendente al fascio ( e anche al truce più sconvolgente), è organizzata in modo piramidale al cui vertice si trova in genere un assassino plurimo o un connivente mafioso o anche uno sceriffo con deliri di onnipotenza. Al livello più basso troviamo gli iloti/idioti, meglio conosciuti come sbirri del commissariato di porta Maggiore. Confinati in questo sito, tali primati, fortemente disturbati, ritardati, disabili (e non diversamente abili), trascorrono il loro tempo grattandosi il culo, spulciandosi vicendevolmente, sfilando e infilando l'arma nella fondina, osservando il PC con espressione interrogativa cercando di capire com'è che non fa il caffè, masticando carta da cancelleria non riuscendo ad afferrarne la vera utilità, rimbalzando gli onesti cittadini che si rivolgono a loro per trovare grazia e invece col cazzo che trovano anche giustizia.
Cmq, il settimo giorno ( 7 è un numero sacro, assieme al 3 e al 10), il giorno in cui notoriamente dio si riposò, io invece ho ottenuto ciò che in un multiplo di bestemmie ho rincorso per anni: questo cazzo di fetido bastardo pezzo di carta con il quale si spera tornerò a guidare.
Si spera. Ora la palla passa alla motorizzazione e qui attraversando una galassia che parallelamente sfiora senza mai toccarli, il buon senso e la meritocrazia, atterriamo sul pianeta degli impiegati pubblici che stanno messi peggio degli iloti/idioti della polizia.
Avrei voluto scrivere un post più sincero perché veramente ne sento l'esigenza. Ma no ho più tempo, i miei tremila pali infilati su per il culo reclamano disponibilità, attenzione, senso del dovere. Un giorno giuro, vengo e scrivo una roba struggente, ma così struggente che il blog si autodistruggerà.

martedì 4 dicembre 2007

CRONACA DI UN DESIDERIO CON DISSOLVENZA FINALE

Xx - Allora ti dicevo: pensavo che con questo tempo grigio londinese
sarebbe stato bello mettermi sotto una coperta con te sul futon
magari a vedere un flm pallosissimo tipo Romer con una tazza di caffè bollente

Xy- Sono d'accordo
ma perchè proprio un film palloso?

Xx- ...ti metterei i piedi ghiaccioli sulla pancia o tra le cosce, dipende dalla temperatura

Xy- Ok (brivido, ma ok)

Xx - E poi mi cotonerei a pallattola tra le tue braccia ( fa molto harmony)

Xy- Farà anche harmony, ma lo trovo molto bello

Xx- Romer perchè è talmente palloso che poi ci si può distrarre facilmente .

Xy- E poi "cotonerei a pallattola" nessun autore di harmony avrebbe la fantasia e l'intelligenza di scriverlo

Xx- Ahahahahahah direi di no…oddioddio che bello

Xy- Si , sospettavo che la scelta del regista non fosse a caso

Xx- Vah, non ci pensiamo

Xy- Eh, non ci pensiamo..adesso tu mi ci hai fatto pensare

Xx- Pomeriggio rilassante... poi cena in una taverna con camino gigante e vino della casa,
poi passeggiata fino a casa sotto l'ombrello ( che devi portare tu perchè io non ne ho)

Xy- E cantiamo anche I'm singing in the rain?

Xx- Poi sosta al caffè letterario ( io Porto, tu grappa)

Xy- No, grappa no, si può fare whisky torbato?

Xx- Uhm... mi rovini la sceneggiatura

Xy- Ti prego: ti prego ti prego ti prego

Xx- Ok, va bene la grappa

Xy- Guarda che sono incollato alla poltroncina, sto aspettando il seguito del film

Xx- Sa un p ò di smieloso...sarà il tempo

Xy- Mi piace moltissimo, con questo tempo perfetto

Xx- Che poi tu sai di sigaretta, prima, sul divano

Xy- Anche tu,

Xx- Io anche di me

Xy- Adesso invece sai di pesca e di uva

Xx- ?

Xy- Non lo so, ma adesso verso casa, sotto la pioggia e l'ombrello, sai di pesca e di uva, mica colpa mia

Xx- Ahahahah ok e durante il tragitto tu mi dici del nuovo romanzo che stai scrivendo
di cui ho letto le prime 30 pag
poi ti chiama qualcuno, che è una qualcuna e dici: devo andare, perchè hai una storia parallela

Xy- Ma sei scema?

Xx- Eh mi veniva così..

Xy- Ma no e poi cazzo mi frega in questo momento di una storia parallela?

Xx- Allora continua tu

Xy- Cioè , a te piace che ti lasci sotto casa, bacio, riparati dall'ombrello,mentre mi guardi andare via sapendo che sto andando da un'altra?

Xx- No però seguivo il foullietton…come si scrive foillettton?

Xy- Feilleuton

Xx- Allora cambiamo, facciamo che io torno da mio marito, che è un bruto ciccione palazzinaro

Xy: Siamo sempre per strada sotto l'ombrello?

Xx- Si

Xy- Argh, ma prima allora dove eravamo? non sul tuo futon?

Xx- E intanto premeditiamo di assassinarlo …nel mio appartamento in centro

Xy- Ecco, arriva lo splatter, lo sapevo

Xx- Mentre lui abita nella villa in campagna, allora facciamo che tu devi tornare per problemi di lavoro e la nostra ultima struggente notte sarà indimenticabile

Xy- Si , va bene, ma proprio ultima ultima ultima? cioè , addio per sempre?

Xx- Ultima della puntata

Xy- Ah, ecco, no, perchè con un inizio e un seguito cos ì belli, una così brutta end proprio non mi piaceva, cazzo, come si dice in inglese infelice? happy end e .... end?

Xx- Unhappy

Xy- Brutto

Xx- Fa cagare

Xy- Meglio un finale infelice

Xx- Però prima di tornare andiamo in un locale in cui si balla tango e incontriamo Ramona, il nostro amico trans su cui tu hai scritto già 10 pagine

Xy- E qui inizio a tremare

Xx- Ed è diventato un personaggio del tuo romanzo

Xy- Ok la incontriamo

Xx- Allora lei ci offre da bere e da fumare

Xy- E fin qua..

Xx- Poi mi dice quelle cose da trans

Xy- Eh?

Xx- Riferite a te

Xy- Cioè che gli piaccio e lo ecciterebbe una cosa a tre

Xx- Si, allora io che sono propensa ti lancio un'occhiata che tu non raccogli

Xy- Che io non voglio raccogliere perchè ho capito benissimo

Xx- Ahahahah, ecco perchè alla fine lei ti convince

Xy- Se è una trans è anche possibile, forse, diciamo che sei tu che mi convinci con i tuoi occhi e il tuo sorriso

Xx- Allora andiamo nel retro mentre nel locale un tango argentino aizza due fantastici ballerini un pò sbronzi, tu accendi un sigaro...anzi no, una sigaretta e poggi le spalle al muro in attesa che qualcosa succeda. Ramona ti si avvicina e ti prende la sigaretta, fa un paio di tiri e la spegne con un tacco 23 cm

Xy- Ma tu sei là con noi vero?

Xx- Si, io sono alle spalle di Ramona che diciamo ... lascia poco spazio alla mia iniziativa…lei comincia a toccarti, ti infila una mano smaltata nei pantaloni

Xy- E io guardo la mano e poi cerco di guardare te

Xx- Esatto, un pò sobbalzi, poi allunghi il braccio e cerchi di toccarmi mentre lei ha tirato giù la lampo

Xy- Si , ti prendo per mano, ti avvicino per baciarti

Xx- Allora io mi faccio spazio, a gomiti larghi e tu a poco a poco allontani la Ramona che in un nano secondo si trova accantonata di lato, barcollante sui trampoli, impreca e rimane a guardare toccandosi
Xx- Maremma, una scena alla Tinto Brass

Xy- Ma no, basta girarla decentemente e viene bene, dai, lui sbaglia sempre i movimenti di macchina

Xx- vabbè, direi che può bastare, mi sto facendo prendere la mano

Xy- ah ah ah, da chi? che hai creato più scene intriganti, alcune dolcissime, altre
eccitanti, le avrei vissute tutte davvero

Xx- Dovrei buttarmi nella scrittura cinematografica o nel Tevere

Xy- O su di me

Xx- Ecco, che male non sarebbe…
fortuna che c' è la fantasia

domenica 2 dicembre 2007

SENS OF WINE

Ieri sono stata qui.
Il paese dei balocchi, si dirà.
La cuccagna con tutto il cuccatore.
Il paradiso senza santi.
Roma senza romani.
Insomma, una roba celestiale. Eppure:
Io- Sono stufa di tutta questa mondanità
Big Dick- Come no
Io- Sto pensando che arrivata ai trenta mi si apriranno prospettive diverse
B.D- ?
Io- Ho bisogno di coltivare la mia spiritualità
B.D- Crisi mistica?
Io-Sento che qualcosa deve cambiare.
B.D- ...
Io- I 30 sono una soglia importante.
B.D- C'è tempo
Io- Mica tanto. La mia vita deve avere un significato più profondo, un senso.. come dire, un senso...
B.D- Un sens of wine
Io- Un senso di appartenenza a qualcosa, un disegno che si dispiega a maglie larghe lentamente, inesorabilmente fino a un punto indicato, - sei contromano- un punto che lo si deve cercare..
B.D- E se al 33esimo ti crocifiggono?
Io- Sento che.. mi sento oppressa dall'insoddisfazione
B.D- Hai fame?
Io- Non si può vivere costantemente rasentando la sperficie
B.D- Hi bevuto troppo
Io-...
B.D-...
Io- Ti piaceva quella tipa?
B.D- Quale tipa?
Io- La tipa xyxyxyxy
B.D- Ah, quella con la faccia da ferro da stiro e il corpo da asse?
Io- ( risposta esatta) Beh, dai, non esagerare
B.D- ...
Io- Ma guarda che casino. Dev'esserci un incidente
B.D- No, è la ronda per i travestiti.
Io- Guarda che ingorgo
B.D- Guarda che mostro
Io- Dio, ma ha la barba
B.D- E la parrucca bionda
Io- Ho proprio bisogno di spiritualità.. guarda che tacchi
B.D- E che pacco
Io- La calzamaglia non aiuta
B.D- Neppure i peli in petto
Io- Ci troviamo una guida spirituale?
B.D- Un prete?
Io- Si, certo, un trans, un nano, un camionista, una pornostar..
B.D- quella non sarebbe male
Io- Ma ci vai a fare in culo?
B.D- Intanto vado a casa, poi si vedrà..
Io- ...
B.D- ...
Io- Non ci stai
B.D- certo che ci sto
Io- Giusto una smart ci può stare
B.D- Ci sto
Io- No che non ci stai
B.D- Ti dico che ci sto!
Io- Ecco, e ora come esco?
B.D- Dal finestrino?






venerdì 30 novembre 2007

Aggiungi al carrello: vita da Farfallula


  1. Rabbia. Biografia orale di Buster Casey. Chuck Palahniuk. ed.Mondadori, euro 16 .
  2. Snocciolaolive, Ikea, 5 euro
  3. Stivaletto basso pelle marron, tacco 12 cm, euro 150
  4. Copertina moto (free), Tukano, euro non so
  5. Tantum verde
  6. Weiss beer, cassa, rimedio omeopatico contro la gastrite
  7. Spazzola pelo gatto, todis, disount, euro 4,99
  8. Vanish e la macchia sparisce: rimedio chimico contro vino, amaro Averna, caffè, maionese e bruschetta bisunta
  9. Calendario Pirelli
  10. Pacco Fonzies formato famiglia allargata, g 1200, Auchan, euro 7,45.



Fingete di aver riempito il carrello seguendo i miei consigli.
Fingete di tornarvene a casa, stappate una weiss, calda ma non troppo, le altre riponetele in frigo. Sbrindellate il pacco di fonzies e accasciatevi sul divano. Lasciate che le chips vi sfrantumino addosso senza timore, pulitevi le dita inzaccherate sul pelo del gatto. Se il gatto accenna a una protesta mostrategli l'arnese spazzola-pelo, lui si inchinerà dandovi il culo per chiedere pietà.
Aprite Rabbia a pag avanzata, saltate le deprimenti prefazioni, quelle del traduttore, quelle del critico, quelle dello stronzo di turno e cominciate da paragrafo uno.
La vostra weiss è finita, prendetene un'altra che apprezzerete di più, il frigo l'ha resa a temperatura irresistibile mentre l'alcol ha cominciato a dare qualche giro di valzer ai vostri neuroni. Se nella manovra la bottiglia vuota dovesse spisciare sul divano ikea, che risponde al nome di Ikmur, un bell'esemplare rosso sbiadito, comodo come un chiodo nel culo, dicevo, se la birra dovesse rovesciarsi su Ikmur, producendo una macchia di dimensioni aeroportuali, non temete, c'è vanish che squaglierebbe pure la pellaccia di una novantenne. Arrivati a pg 167 di rabbia, cominciate a smaniare perché l'idea che possa finire troppo in fretta vi terrorizza, tanto è incredibilmente spettacolare. Allora, fate un respiro profondo, non lasciate che l'ansia ostruisca le vie respiratorie, affannarvi non gioverà. Lasciate perciò il libro sverso sul dorso accanto alla seconda weiss vuota e procedete a fissare un chiodo nella parete che più vi ispira senso estetico. Riponetevi il caledario Pirelli. Guardate gennaio e fatevi prendere dalla sindrome di Stendhal. Se tarda ad arrivare, tornate a leggere qualche pagina di Palahniuk. Ma attenzione, all'improvviso siete assaliti da un'irresistibile voglia di olive di Gaeta ( in alternativa olive greche). Usufruite liberamente del vostro fantastico snocciolaolive, snocciolatene tre, mangiatele con avidità, stappate un'altra weiss, snocciolate altre due olive, bestemmiate in aramaico e buttate nel cesso quell'attrezzo inutile. Sono ormai le 19:30, la pratica dell' estirpamento nocciolo vi ha preso ben due ore e anche se all'improvviso doveste essere assaliti dal desiderio spasmodico di tornare dal commesso che vi ha venduto lo snocciolaolive e infilarglielo su per il culo, ricordatevi che siete in ritardo. Micidiale.
Doccia, addobbo, restauro, collant sopraffini e zac, scarpe alate. Fate un giro su voi stessi, poi un altro, poi un altro ancora e quando sarete caduti ( weiss e equilibrio in genere si stanno sul culo vicendevolmente) rialzatevi, mettete in conto di portare addosso il sedicesimo livido della giornata, montate la copertina su free, godete al contatto del pelo sintetico e impermeabile che tanto gioverà alle vostre articolazioni e viaaaaaaaaa.
Poi tornate indietro a prendere il cellulare.

mercoledì 28 novembre 2007

Obesity

lunedì 26 novembre 2007

Ling-o-Io ( Ma Anghe Du)

Un giorno un amico mi ha raccontato una cosa, mi ha raccontato la storia del cinese dalle unghia a mandorla. Cioè, non è una grande notizia, e magari qualcuno la conoscerà già questa storia, ma non importa. Dice che un tizio Cinese, un certo Ling –o -Io, cinese cinese, con tutte le cineserie a posto: occhi mandorla, pelle color carta asciuga fritto misto, elle legolale e indumenti acrilico, armani tarocco, un giorno va dall'estetista, perché lui ha un pacco di soldi (Anche se sono Yen fuori corso e il pacchetto è anche un po' sbrindellato, sono sempre tanti) e ci tiene molto al suo aspetto fisico, che non è proprio nucleare, giusto appena multicellulare senza campo. Comunque, l'estetista che di nome fa Carlotta come le bambole da stupro degli anni 80' gli sorride e gli chiede:
"Dica.."
"Unghie, mandolla, liquadlale"
"No problem"
Dice Carlotta e si mette il camice, la mascherina, i guanti, gli scarponi da sub e lega velocemente il cinese alla poltrona con filo interdentale e colla bostik, in maniera così rapida, che il cinese non ha nemmeno il tempo di dire:
"Polca Tloia"
Ma la storia non è proprio così.
In realtà Ling-o-Io detto anche all’occorrenza: Ling-Du, è uno che quando lo tocchi ti apre milioni di finestre.
Tu lo clicchi e lui apre, così, linka qua linka là l’estetista si ritrova con tutto spalancato che ernta una di quelle tramonane che ti spezzano la schiena.
L’estetista muore di colpo cervicale e Ling-Du linkandosi a Ling-O-io ( I cinesi si sdoppiano, ma si moltiplicano anche) va a finire sul blog di una certo Marco Caponera che non è il filosofo, quello famoso, anche se a lui piacerebbe ( a lui, Marco Caponera e anche a Ling-o-io, ma questa è un’altra storia.)
Ling-Du capisce di essere finito nella quarta dimensione e esplode, lasciando al suo posto solo Ling-O-io che quando lo clicchi ti apre il sito di YouPorn.

domenica 25 novembre 2007

COCO CHANEL


Dipingo la casa.
Alcune pareti, perché ufficialmente è più figo fare figure geometriche strane piuttosto che la solita passata integrale, ufficiosamente perché a ridipingere integralmente ci si fa un gran culo. E io, notoriamente non ne ho molto.
Big Dick è andato a comprare il colore. Per la quarta volta. Perché io ho in mente un arancione che non esiste in natura e un blu che è quello delle notti in Arabia Saudita, con le stelle e il deserto e quell'aria spessa di granelli e freddo boia. Ma anche questo è quasi impossibile da riprodurre, soprattutto perché in Arabia Saudita, mica ci sono mai stata.
Comunque.
Gianfilippa ha messo un piede ( piede) sul pezzo di giornale imbrattato di arancione. Ha avuto una brutta espressione per ore, mentre io giocavo a fare i cappelli da muratore con la pagina dello spettacolo di repubblica. Fatto uno per me uno per Big Dick e uno per Gianfilippa. Ma lei l'ha tenuto su veramente poco. Cappello da muratore stile anni trenta, con rosellina di cartone spillata al lato e velina di carta da imballaggio. Fighissimo.
Coco Chanel baciami il culo.
Ora c'è puzza, ma una puzza, ma una puzza che forse capisco cosa prova il bambino delle favelas quando si attacca al vinavil.
Stavo aspettando un post incrociato con Osservatore a Tempo, ma dev'essere che ha un cazzo in culo grosso così, perché è più lento di una nonna con tutore.
Infine, che dio vi benedica, ma anche Allah, il 20 dicembre vado a Istanbul. Una passeggiata mi ci stava tutta.
Comprato penna per pungolamento computer, ancora imballata, forse non era una vera impellenza.
Che la pace sia con voi e con il vostro spirito.
Lasciate un contributo per la ristrutturazione del tempio farfallulo, in fondo a destra la cassetta delle offerte, amen.

mercoledì 21 novembre 2007

LA_N_O_I_A

Un giorno di questi la noia mi ucciderà.
Oggi tra una pausa e l'altra ho fatto 8 volte il giro di piazza Vittorio. Vrum, vrum,vruuuuuuummm..... sempre le stesse vetrine cinesi, sempre gli stessi banchi di fiorai bengalesi, sempre lo stesso barbone nello stesso angolo, sempre la stessa canzone nelle orecchie, sempre lo stesso pensiero nella testa...ero in loop universale.
Dovevo far pipì ma ero talmente annoiata che mi noiava persino entrare in un qualsiasi bar e ordinare un caffè o una lattina di coca scaduta per poter andare al cesso senza esser guardata male..
Poi all'ennesimo giro, quando ho capito che forse non in quello stupido perimetro avrei trovato quello che stavo cercando, sono entrata in villa. Mi sono seduta sul ciglio di un muretto mezzo smerdato dai piccioni e mi è venuto il singhiozzo perchè ho realizzato che io non lo so quello che sto cercando. E ho realizzato pure che non me ne frega un cazzo di tutto il resto, che non me ne frega un cazzo della mondanità, delle scarpe giuste e del vestito da gran figa. Che non me ne frega un cazzo di sproloquiare e entusiasmarmi o risentirmi, di ubriacarmi e disinibirmi o inibirmi, di flirtare, segnare punti, incassarli, invecchiare, essere sempre la più piccola, andare dal medico e non andarci, fare i figli, farli fare agli altri, vedere le amiche, vedere l'amica, ubriacasi con l'amica, andarla a cercare, citofonare e non trovarla.. oppure trovarla e uscire a troieggiare per scherzo e dirsi: ma ti immagini se un giorno qualcuno ci da una botta in testa e ci taglia a pezzetti dopo averci infilato nel cofano della macchina? e perchè dovrebbe farlo? perche forse siamo in giro in una strada buia alle 4 del mattino... Si ma siamo in due e siamo a Roma, che cazzo vuoi che succeda?
In fondo è vero, perchè a Roma non si è mai soli, neppure di notte, neppure al buio, neppure alle 4 del mattino in una strada buia.

Che merda, ho bisogno di una vacanza.
E di espellere tossine.

martedì 20 novembre 2007

TUTTI GIU' PER TERRA

QUI

QUI

Csi - Tutti Giù Per Terra

Vengono vanno
Un giorno dopo un giorno
Un anno dopo un anno
Vengono vanno
Vengono vanno
Un giorno dopo un giorno
Un anno dopo un anno
Vengono vanno
Come non sapere come non farsi fregare
Come non potere avere niente da imparare
Come non voler sentire quello che è da dire
Come non trovare mai la forza d'affiorare
I figli degli operai
I figli dei bottegai
I figli di chi è qualcuno e di chi non lo sarà mai
Come mai come mai
Come mai
Troppi motivi non esistono
Troppi colori si confondono
Come nei film
Come nei film
I figli degli operai
I figli dei bottegai
I figli di chi è qualcuno e di chi non lo sarà mai
Come mai come mai
Che cazzo di animali in questi giorni miei
Come mai come mai
Come mai come mai
Casca il mondo...
Casca la terra...
Casca il mondo casca la terra tutti giù per terra
Casca il mondo casca la terra tutti giù per terra
Casca il mondo casca la terra tutti giù per terra
Casca il mondo casca la terra tutti giù per terra
I figli degli operai
I figli dei bottegai
I figli di chi è qualcuno e di chi non lo sarà mai
Come mai come mai
Che cazzo di animali in questi giorni miei

sabato 17 novembre 2007

CAZZINCULO


Voglio dedicare un post a questa nuova etichetta. Infatti, a parte coloro i quali attraverso la pratica sodomita sperimentano incommensurabili forme di piacere carnale altrimenti inarrivabili, per tutti gli altri un cazzoinculo rappresenta un evento veramente poco gradito.
Ora, se l'espressione gergale del cazzoinculo esprime senza dubbio una metafora della condizione umana, il costante affanno dell'uomo ( inteso come umanità) nel tentativo di emergere dalla sfiga, dalla melma, dalle travi prese costantemente in faccia, davanti e di dietro, ecco, se e solo se mi si segue sillogisticamente nell'audacia di un tale principio, posto che il teorema Cazzo preso in culo quando mai te lo aspetti ( anche se lo sospettavi), dice che, cazzo:in culo= X:Y, radice cubica di alfa privativo, coseno di Z in quanto reggiseno di Zero Assoluto, ne consegue che:

  1. Sta mattina mi hanno dato da bere una Coca light scaduta nel lontano ottobre 2006 e forse morirò.
  2. Ho comprato 3 canottiere di puro cotone a 21 euro e quando sono tornata a casa ho trovato nel sacchetto 3 canottiere di puro cartone e acrilico da cipolloto sotto le ascelle.
  3. Mi hanno dato in affidamento un gatto di nome Satana il cui soggiorno in casa mia sarebbe dovuto durare qualche settimana mentre sono passati appena tre trascurabili mesi
  4. Ho diligentemente riposto la tanichetta dell'olio a due tempi nella sella del motorino per recuperarla due giorni dopo leggera e vuota. Morsa dal dubbio,spinta dalla sofferta ricerca della verità, ho affondato le mani e ho trovato una una vomitevole pozza di melma e guanti e cappellino e documenti e casco che minacciavano all'unisono una denuncia a Greenpeace.
  5. In tutto ciò mi sono irrimediabilmente impataccata di catrame il cappotto dell' armata russa e la camicia di Lady Oscar (eh, si, di lady Oscar, perché? qualcosa da ridire?)
  6. Ho abbandonato numero 2 pacchetti di sigarette ( quasi intonsi) nel book's ( merda) bar il cui proprietario ad entrambe le mie richieste ha risposto: Aò, èchennesò andò stanno?
  7. Una tizia piemontese di anni 215 da tempo immemorabile ormai mi chiama alle nove del mattino sbagliando numero, chiedendo di un certo indefinibile dottor Cristoforo
  8. Il gatto Satana di cui sopra vomita un giorno si e l'altro pure ai piedi del letto ( e prova tu, cazzone, a sorridere alla vita quando appena sveglio metti un tallone nudo in una pozza melmosa e tiepida che non è fango termale)
  9. Il veterinario consultato per il vomito del di cui sopra gatto Satana ( che ribadisco, NON è MIO) dice: uhm, è normale, leccandosi ingurgita pelo e poi lo vomita... 60 euro grazie
  10. Mi arriva una raccomandata per la riunione di condominio in cui si comunica che i gentili proprietari degli immobili sono convocati alle ore 05:00 del giorno tot, ( alle ore 05:00, no dico, alle CIN-QUE DEL MAT-TI-NO) per discutere di gravissimi problemi presentantisi nella gestione della caldaia... sottinteso prego presentarsi muniti di libretto d' assegni..
Cari stronzi, capite perciò che non c'è niente di personale se vi do degli stronzi...

venerdì 16 novembre 2007

PAURA!!!!

QUI

giovedì 15 novembre 2007

Gigi D'Alessio è morto

A quanto pare Gigi D'Alessio non lo googla nessuno.
Devo rivedere le mie opinioni in fatto di musica di merda e cantanti neomelodicipseudopop e gusti delle adolescenti italiote.
G.D.A- , 'ncoppa a sor'ta 'mmocca a 'o Vesuvie, chill'ca t'è muert cazzimma, fiatella, 'o presep Mario Merola
Io- lo so, caro Gigi, ma non ti caga nessuno, cosa ci posso fare?
G.D.A- Chellachella là.. Sofia Lorèn, all'an'ma 'e chi t'è muerrt, 'ò babbbbbà..
Io- Senti, chiama un paparazzo, fatti scoprire a trombare con la figlia minore della tua attuale fidanzata ciociara( che ha da poco compiuto 13 anni) e vedrai che impennata di popolarità..
G.D.A- a camorra, a 'munnezza, 'o sole 'o mare... Totò Peppino e la mala femmena, 'o sole mioooo
Io- Gigi D'Alessio, muori!
E l'ho incenerito.
Così se vorrete acquistare il prossimo nuovissimo cd della deceduta star, fate i conti col fatto che non è più tra di noi e che perciò a meno che non risorga, non produrrà mai più merda.
Che dio sia lodato.

martedì 13 novembre 2007

Gigi D'Alessio, il pessimo cantante che con la sua popolarità implementa gli accessi casuali al mio blog

Ho 1000 nuove mutande, verdi a palline rosse, rosse a quadratini verdi, gialle, blu, fucsia, arancione a triangoli neri, merlettate, porno, pudiche, sgambate, sculate, a filo interdentale e poi... due reggiseni imbottiti.
Lei mia ha detto: tieni, che almeno ti riempiono.
E io un ho anche pianto dentro.
Fatto coda devastante alla ASL per visita medica. Un'umanità terrificante mi ha inghiottito a ogni sguardo. Brutti, mal vestiti, mal messi..storpi, disabili, vecchi, donne con palloni al posto della pancia, esseri calvi e incanutiti da chemio pregresse... e una fila, oggesù, una fila tale da diventarci polvere che torna alla polvere.
C'ho perso una mattinata intera. La visita è durata 10 minuti, il dottore è stato così, come sono i dottori..spocchiosi, presuntuosi e ignoranti.
Tutte le volte mi si rivoltano le budella, cazzo la sanità pubblica! non fosse per questa strana tendenza maoista alla statalizzazione di tutti i servizi, smetterei di usufruirne. Eppure non ce la faccio, no, dallo specialista, truffatore rotto in culo, ladro evasore, lettore di riviste specialistiche e gazzette dello sport, fedifrago e provolone, no, non ci andrò mai. MAI.
Fino all'ultimo ticket.
A questo proposito, mi viene in mente un gran bel film: Fino all'ultimo respiro J.L.Godard, non c'entra molto con i toni e l'argomento del post, come non c'entra quello che finalmente sono riuscita a scoprire sul conto di Gianfilippadisavoia.
Qualche mese fa, l'ho cioccata a grufare in modo molto inquietante( dicesi di quel verso che fanno le gatte quando si ingrifano o quando non vogliono essere montate da un maschio presumibilmente impotente).
Inquietante soprattutto perchè dalla mia scrivania ( su cui viene sempre a poggiare quel suo culo grasso e peloso) guardava praticamente il nulla e faceva quel verso...
pensato, cazzo, stai a vedere che c'ho il gatto sensitivo? Che magari se mi va di culo chiamo quello un gay della vita in diretta e gli dico di venire a casa mia a ristrutturarmi il bagno e la camera da letto perchè la mia dimora è infestata dagli spiriti ( ma forse sto facendo confusione tra le varie monnezze della Rai).
E invece alla fine, dopo studi balistici accuratissimi, ho capito che la Gianfilippa faceva così perchè turbata dalla figura a dimensione reale del contadino col baffo e la donna del popolo col bambino nella riproduzione del IV stato, che ho sulla parete del soggiorno. Il IV stato,
dai ! il quadro di Volpino da Volpeza, Volpetto da Volpino, pelliccia di volpino, Pellizza da Volpedo, insomma quello lì.
Capito l'intelligenza felina? la demente guardava e vedendo il contadino panzone avanzare si spaventava, rognava, si ingrifava e scappava.(e lo fa tutt'ora perchè mica un gatto può memorizzare associazioni logiche diverse dall'elementare binomio: cagare-lettiera, mangiare-ciotola, dormire-termosifone?)
E io a pensare allo spirito guida che pone le sue mani aliene sul mio capo infondendomi calma, forza, energia positiva e la giusta ispirazione ...
Che cogliona.

domenica 11 novembre 2007

Il santo padre e la santa madre, qualcosa di peggio dei testimoni di geova

Ho passato 5 ore di questa giornata a farmi trapanare il nervetto del gomito
( quello che quando lo sbatti vedi gesù bambino alla guida di una mercedes, ma forse era padre Pio) da due ansiani testimoni di Geova. E dai loro cazz'atracolla discorsi.
I due testimoni di Geova si chiamano Mamma e Papà.
Mamma insiste pedantemente da due trascurabilissime ore, sulla questione del
seme del cristianesimo, dell'essere membri della chiesa, membri della comunità cattolica, membro di Cristo e dai su, òffriti a Cristo, che gioia darsi completamente a dio... e intanto, in tutte queste metafore ecclesiali, a me riesce solo di pensare al sesso.
Padre: alcuni insistono sul fatto che i vangeli potrebbero essere solo un'invenzione degli apostoli.
Io: ...
Padre: Ma come si fa, dico io, a non voler riconoscere la verità della resurrezione. E' successo, è vero!
Io: E' indimostrabile che questo tizio sia risorto dopo tre giorni
Padre: ma che dici!
Io: ...
Padre: E' apparso agli apostoli, che altro vuoi come prova?
Io: ..... (
membro, membroooo..)

Madre,
ovvero l'elogio della contraddizione:

  1. Gesù ( vel dio, vel la madonna, perchè poi son inetrscambiabili) sta accanto maggiormente a chi soffre.
  2. E' dio che ci manda la sofferenza per renderci persone migliori. Il dolore, la malattia, colpiscono i prescelti dal signore. ( Io: che culo!)
  3. se ti affidi completamente a dio con una fede sincera, nella malattia egli ti guarirà. Chiedi e ti sarà dato. ( Io: ma non era dio che ti mandava gli accidenti? allora sto qua se la canta e se la suona!)
  4. Aneddoto. Parabola della comare Pinco Palla malata di cancro mortale in fase terminale così piena di metastasi che sembra un albero, la quale misteriosamente o meglio miracolosamente guarisce dopo che medici e parrucchieri l'avevano data già per concime biologico ( un pò cancerogeno, ma pur sempre bio).
  5. Hai visto? è guarita grazie all'intercessione di dio, anzi no, della madonna, ( perchè si sa che son sempre le donne a fare le intrallazzone tra la base e il vertice). Comare Pinco palla è un caso di guarigione miracolosa ( Io: allora Ciccio Riccio morto di epatite virale?)
  6. Anoddoto2. Parabola di zia lando buzzanca, uguale identica a quella della comare Pinco Palla. ( Io: e allora la figlia del cugino del marito della nipote dell'amica del sindaco che è morta per una stupida appendicite?)
  7. Ma cosa c'entra! ( la parabola della figlia del cugino del marito della nipote dell'amica del sindaco che è morta per una stupida appendicite, non diventerà mai una parabola. Io: dev'essere che dio è uno specializzato in oncologia)
Poi arriva Fernando, sono le ore 20:30. c'è McHewan in tv.
suona il citofono e io giuro che piuttosto che aprire mi tiro il sangue.
Ma Fernando è un bambino ciccione che quando non gli apri dà spallate alla porta (peggio che Berlusconi),le pareti dell'appartamento tremano sputando calcinacci. I gatti si ingrifano e Sandocan si piscia addosso.
Cazzommerda, apro.
Fernando col pigiamino è uno spettacolo raccapricciante. Figuratevi in piscina.
Io: (
Cazzo vuoi nano peruviano... penso) Ciao Ferdy, che vuoi?
F: Sono equadoregno. Aglio.

E questo è tutto.

Ah, no.
Il basilico l'è schiuppà. La menta è diventata un trans. I peperoncini soffrono di priapismo. Gianfilippadisavoia eè una vacca obesa e ha fatto un vaccino da 35 euro ( mortacci sua, come direbbe Oscar Wilde). Oscar Wilde in realtà era un frigorifero.

mercoledì 7 novembre 2007

OGGI HO LASCIATO IL CELL IN UNA CASA SCONOSCIUTA

L'EDITTO
BULGARO

SOLUZIONI AI PROBLEMI








QUI

lunedì 5 novembre 2007

Auguri



e poi:
QUI
QUI
QUI
QUI

venerdì 2 novembre 2007

Genio

"Ti rivelo un piccolo segreto da donne:
il motivo per cui una ragazza al primo appuntamento preferisce andare a cena, è perchè così capisce com'è che lui la scoperà.
Uno zoticone che si ingozza, senza mai soffermarsi su quello che mangia, beh...con uno così a letto non ci vai".

Rabbia, Chuck Palahniuk, ed. Mondadori.

giovedì 1 novembre 2007

tremate tremate, i romeni son arrivati...


Visto che nessuno vuol pagare il pedatico ristabilisco il free entry entro la mezzanotte, dopo di che, le ragazze entrano sempre gratis , mentre tutti gli altri ( maschi, nani, animali, vegetali, coglioni, invertebrati, zia Gina, cani e poeti) pagano 2 euro.
Lo sapevate che il demone del III millennio è il fenotipo romeno neocomunitario?
Sono arrivati.
Sono mostruosi.
Stuprano le nostre donne.
Dormono sotto i nostri cavalcavia.
Sono sporchi, infingardi, mariuoli.
Salgono sui palazzi di 15 piani come l'uomo ragno per fregarti la collanina santa della prima comunione.
Tirano su mura carpetiere che crolleranno al primo temporale.
Lucidano i tuoi cessi buttando la tua spazzatura piena di tamponi insanguinati.
Ma stai attento.
Potrebbero rubarti la ricetta delle penne all'arrabbiata.
Puliscono il culo alla tua nonna-relitto bellico, la portano a spasso sulla carrozzella, le rimboccano le coperte, le infilano in gola una mela cotta molliccia e disgustosa.
Ma stai attento.
Potrebbero fotterti davanti al notaio, al momento della lettura del testamento.
Rovistano nella tua spazzatura, recuperano le carcasse dei tuoi frigoriferi, delle tue lavatrici, dei tuoi televisori, quelli che hai abbandonato lì nella notte, perchè nessuno ti vedesse, perchè tu sei furbo e 50 euro a quelli dell'AMA non gliele vuoi mica dare per smaltire la roba ingombrante.
Intanto però, quanto possono, quei morti di fame, rovinare l'estetica del tuo quartiere residenziale!
Quanto dequalificano la presentabilità del tuo viale alberato e delle tue villette basse, così gobbi e minorenni con le facce nella 'monnezza, anzi, con tutto il busto, a rovistare fino in fondo, fino alla fine, prima che arrivi l'AMA, quella stessa che tu non vuoi pagare e che pagano gli altri, quelli fessi, quelli che pagano le tasse.
E poi, poi che succede?
Succede che alla domenica, dopo esser stato a messa, dove il prete pedofiliaco ti ha parlato dell'obiezione di coscienza dei farmacisti e di quanto il dolore nobiliti l'uomo, mentre sei lì, con la moglie figa dalle labbra gonfie e il figlio neonato eppur già coatto, senti l'eco del comizio elettorale dalla piazza principale.
E' il richiamo di Alemanno.
Alemanno eccita la folla giovane di Forza Nuova e ti dice che hai ragione tu.
Ehi tu, hai ragione!
Il tuo Paese, la tua Città, il tuo Quartiere. Tutto è tuo, difendilo, organizza le ronde.
Dai cazzo, organizza le ronde.
Allora, mentre nel cassonetto per la raccolta indifferenziata abbandoni vetro, plastica e i pannolini assolutamente non biodegradabili in cui tuo figlio ha cagato per una settimana intera, mentre compi delitti efferati contro la civiltà, sei lì che pensi che, cazzo, i barbari ti hanno invaso di nuovo.
Allora ti rivolgi a quella mezza battona di tua moglie e le chiedi se è proprio necessario avere la badate, la baby sitter, la cuoca e la donna delle pulizia, romene.
Lei ti guarda con gli occhi da bollito in cancrena e ti dice
- Amò, ma hai visto che belle scarpe che c'aveva Simona Ventura l'antra sera all'isola de' famosi? sto a pensà che me ce vonno proprio.



mercoledì 31 ottobre 2007

UN FIORINO

C'è un sacco di gente che passa da queste parti, volontariamente o per caso.
Ho pensato di imporre un pedatico con uno sconto del 13 % per quelli che sanno cos'è un pedatico.

Chi siete, cosa fate, cosa portate, si ma quanti siete, un fiorino

martedì 30 ottobre 2007

Rezza

QUI

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sabato 27 ottobre 2007

Allora, cazzo, mi sono ammalata.

Ho googlato tonsille infiammate e ho trovato una roba veramente raccapricciante.
QUI
Spero che i miei due coglioni faringei non siano ridotti in questo stato. Ho provato ad aprire la bocca e cacciarmici dentro una minuscola lampadina cinese, ma ho dovuto smettere perchè in parte mi veniva da vomitare, in parte appannavo con l'alito la porzione di specchio vanificando la manovra, in parte c'era il gatto sul lavandino che mi guardava fisso come a dire "cazzo stai facendo, super-cazzona".
Intanto Berlusconi sbava invidioso come potevi far solo tu, quando alle medie la tua compagna di banco con le tette giganti si accaparrava tutti i maschi alfa della scuola ( e tu niente).
Berlusconi copia, come copiavi tu alla tua compagna. Lei si faceva la coda di cavallo e tu pure, loro fanno il partito democratico e Berlusconi fa il Ppe.
Oggi c'è il sole, ieri mi sono arrivati un pò di soldi, sono però in uno sato di tristezza latente, perchè non ho abbastanza forze oggi per poter andare in giro a spenderli.
Poi fumare non vi dico.
Sfido chiunque a fumare con un culo di riccio abruzzese nella gola. Posso solo mandar giù robe calde o al massimo un cognac così mi stordisco e vaffanculo.
Però, tutto sommato la carretta eppur si muove.
E sia benedetto il santo del giorno, quello che mi ritrovo sempre sui calendari che mi manda mia madre dalla provincia.
La festa del cinema è passata senza che nemmeno abbia avuto il tempo di accorgermene, come una trombata da eiaculazione precoce.
Ma dico io, devo per forza essere sempre così volgare?
Bhe, si.
Cosa sarebbe il mondo senza volgarità?
Cosa sarebbe la mia vita senza metafore sessuali? ridicole e svilenti il sesso maschile?
Siamo nulla su questa terra arida di bellezza e avida di bla bla bla bla ...
Cos'è la malvagità se non fingere di non essere in casa quando Fernando citofona?
Con questi ed altri quesiti vi liscio ( liscio?) indicandovi la via della salvezza.
Andate in pace che in guerra ci vado io.
Proprio come il nostro grande eroe nazionale, mi immolerò nonostante la mia menomazione fisica ( ....).
Il sabato sera non passerà invano e senza spargimento di sangue ( e alcol).






venerdì 26 ottobre 2007

FERNANDO

Fernando citofona.
Fernando ha 8 anni, è ecuadoregno e abita al piano terra.
Fernando citofona.
Io- Chi è?
F- Sono io.
Io- ???
F- Posso venire su?
Io- Ah, ciao Fernando, si, vieni, vieni pure
Fernando entra e dice:
F- la mia mamma non c'è, il mio papà neppure, ho le chiavi e sono solo a casa.
Io- Vabbè, siediti.... vuoi un di pizza?
F- Si
La pizza è la mia cena. Fernando dice
F- Non ho nemmeno fatto merenda
Io- Uhm..
La pizza si smezza. Fernando mangia come un bue. Io divento un triste.
F- ma tu sei nata nel 1902?
Io- Eh?
F- Sei nata nel 1902?
Io- ma mi prendi per il culo?
F- No
serio, pacato, ecuadoregno.
F- No, non ti prendo per il culo
Io- ti sembra che io abbia 105 anni?
F - ....
Io- No, secondo te sono una vecchierella di 105 anni?
F- No
Io- ah 'mbè...
Io lavo i piatti e Fernando fa gli esercizi per il flauto. Suona jigle bells che non sembra manco per un cazzo jingle bells perchè sbaglia tutte le note che è un tormento. I gatti si ingrifano. Il basilico appassisce. Le mestruazioni si bloccano.
Ore 19:07 Fernando è ancora a casa mia. Io devo uscire.
Io- vieni a fare la spesa con me?
F- devo dire alla mamma
Io- e come?
F- ho il cellulare
Io- azz
F- Come?
Io- niente.
La mamma da l'Ok, io e Fernando andiamo a fare la spesa. Compriamo birre e ovetti kinder.
Io sono contenta, Fernando pure.
In strada io porto i sacchetti e Fernando l'ombrello. Chiuso. Non piove più. Facciamo slalom sul marciapiede tra le merde di cane.
Io- Entriamo nel bar, devo comprare le sigarette.
F- perchè?
Io-Perchè che?
F- perchè devi comprare le sigarette?
Io- Perchè fumo
F- perchè fumi?
Io- ....... guarda là, c'è Dumbo
F- Dove....?
A casa.
Fernando monta la sorpresa dell'ovetto kinder e mi fa
F- ti volevo chiedere una cosa
Io- cosa?
F- a novembre ci sei?
Io- Eh?
F- a Novembre ci sei?
Io- Ehm... si... in genere a novembre ci sono...
F-C'è un mio amico che ti vuole conoscere
Io-ehhhhhh?
F-ti vuole conoscere
Io- come mi vuole conoscere?
F- Una volta mi ha detto che ti ha visto e allora ha detto " chi è quella signora?" e io ho detto "una mia amica" e lui ha detto "e mi fai conoscere lei'" e io ho detto " va bene ti porto" così a novembre lo porto su
Io- ??????????? ma è un amico grande o piccolo?
F- E' piccolo, è nella mia classe
Io- (mandibola scesa, paresi facciale)
F- Si chiama Karol.
Io- (blocco di cemento sul capocollo)
F- con la k
Io- ( Ohggesugiuseppeemmaria)
F- Indovina che mangia a merenda?
io- ..... Crauti?
F- No, hamburger.

E questo è tutto.



giovedì 25 ottobre 2007

E' arrivato, il freddo.... che culo!

sabato 20 ottobre 2007

NINA VOMITICH

tragedia in tre atti (con happy end)
di Monica Nardozi

Prologo

il coro:

Quando Nina Vomitich si svegliò si ritrovò con un albero in testa.
Poi guardò meglio e vide che non era propriamente un albero ma un vero bosco, con tanto di tronchi, rami e foglie evergreen.
Attaccati ai rami c'erano piccoli barattoli di miele, micro-contenitori gialli e appiccicosi e anche pesanti quanto un culo di piombo. Tutt'attorno alla sua testa boscosa gravitavano sciami di api che a guardarle bene si sarebbero dette anche molto incazzate.
Erano tante, ma proprio tante.
Erano uno sciame, un plotone, una falange, erano un fottio di api.
Da allora Nina Vomitich perse la vista e poi un piede. Ma a lavoro continuò ad andarci.


ATTO I:

Il coro:
Nina Vomitich è una sfigata
Nina Vomitich è una sfigata
Nina Vomitich è una sfigata

Nina Vomitich si recò a lavoro ma non appena il capo ufficio la vide disse
- Ohggesùgiuseppeemmaria
E la licenziò.
Così Nina Vomitich si trovò disoccupata con un bosco in testa e troppe api a ronzarle tra un orecchio e l'altro. Visto che a causa del licenziamento aveva tutto il giorno libero, decise di andare al supermercato. Alla cassa, mentre era in fila incontrò un tizio che la guardò e disse:
- Mi sono sempre piaciute le donne con una bella testa.
- Uhm
Disse Nina Vomitich
- Io mi chiamo Solone
- Come l'antico legislatore ateniese?
Chiese Nina Vomitich
- No, come una sola di enormi dimensioni
Disse Solone
- Uhm
Rispose Nina Vomitich
Poi alla cassa fu il turno di Solone.
- Mi presti 50 euro?
Le chiese Solone
- Uhm
Rispose Nina Vomitich ma poi gli prestò il denaro.
Usciti che furono, Solone invitò Nina Vomitich a cena.
- Uhm
Rispose Nina Vomitich e Solone disse
- Ok, allora ci vediamo sta sera alle nove in via dell'attesa infinita
- Uhm
Rispose Nina Vomitich ma Solone lo prese come un Ok.
Alle nove in punto Nina Vomitich era sul luogo dell'appuntamento ma alle 11 e 45 Solone non era ancora arrivato. Allora Nina Vomitich pensò che di certo doveva essere stato rapito dagli alieni e in effetti quando finalmente Solone arrivò, le disse proprio che gli alieni lo avevano prelevato dal suo appartamento attraverso un fascio di luce al neon. Raccontò inoltre che, al suo risveglio, aveva iniziato a sentire forti spasmi al basso ventre ‘che indubbiamente gli alieni gli avevano impiantato un microchip nello stomaco e che per questo, lui adesso, aveva una gran fame.
Andarono al ristorante e Solone disse che siccome gli alieni lo avevano spogliato di tutti i suoi abiti aveva anche perso il porta monete così per la cena avrebbe potuto pagare lei?
- Uhm
Disse Nina Vomitich e sperò che Solone morisse
e in effetti, pagato che ebbero il conto, Solone morì. Cadde in strada e gli esplose lo stomaco. Nina Vomitich pensò che fosse a causa del microchip alieno, ma poi un'ape le ronzò sulle labbra e lei si ricordò che stava per perdere l'ultimo notturno.
Sull'autobus una donna nera come la pece la guardò a lungo e poi finalmente le disse:
- Devi andare in questo vivaio e chiedere di Peal Arbor. Lui ti sta aspettando.
-Uhm
Disse Nina Vomitich e prese il biglietto da visita che la donna nera come la pece le aveva porto. Ma poi arrivò la sua fermata e Nina Vomitich smise di pensare alla donna nera come la pece e fece per scendere, ma l’autista, un nano siberiano di un metro e novantacinque, ignorò la sua richiesta portandola fino al capolinea, a 15 trascurabili chilometri dalla sua abitazione.
Nina Vomitich scese dall'autobus e pensò che aveva sempre voluto passeggiare di notte nel Bronx per 15 chilometri, poi passò un ubriaco e le vomitò addosso, ma lei fu più veloce e con un balzo riuscì a evitare la pappa giallo-ocra fuoriuscita dalla bocca dello sconosciuto, salvo poi scivolare e cadere, schiena e culo, nella pozza in cui il rigurgito si era appallottolato ai suoi piedi.
I barattoli di miele tintinnarono e un'ape la punse all'interno del bulbo oculare, così Nina Vomitich svenne e credette di morire, invece riacquistò la vista, ma non completamente, solo 7/10 per occhio.
Perciò, ora che poteva finalmente vedere abbandonò l’alano che l’aveva accompagnata per il periodo della cecità.
Ma il cane, più intelligente di un premio Nobel e più sensibile di un premio Campiello, non voleva saperne di andarsene. Così Nina Vomitich lanciò una pallina da tennis al di là delle rotaie del tram. L’alano, per quanto intelligente e sensibile, rimaneva pur sempre legato a certi istinti primari proprio come un qualunque maschio medio umano. Così, in un breve istante di debolezza e di profondo rammarico ricordando tra le altre cose che due giorni prima l’analista gli aveva bruscamente interrotto la terapia, seguì la traiettoria della palla assassina e in un fugace ma intenso guaito impattò tragicamente contro il mezzo pubblico delle 3:45.
Il conducente scese per fare il cid.
In un guizzo di scienza infusa costatò che il cane non aveva né patente né assicurazione, ma che soprattutto era un brandello e fu così che la contrattazione amichevole del sinistro, si trasformò acutamente in discussione infinita tra uomo e carcassa insanguinata.
Mentre le sue api facevano il tifo per il conducente, Nina Vomitich si eclissò pensando con fierezza di avere un problema in meno.
Al chilometro 11 lesse l'indirizzo del vivaio e trovandolo di strada, vi si recò sperando che fosse chiuso e invece era aperto.
Peal Arbor le si fece incontro e disse
- Ti stavo aspettando
- Uhm
Rispose Nina Vomitich.
- Io e te insieme faremo grandi cose...spogliati!
Intimò Peal Arbor
- Le calendole sono in fiore e le malmignatte potrebbero arrivare da un momento all'altro.
Nina Vomitich non sapeva cosa fossero le calendole così provando un’impalpabile tensione, soffocante come un ginocchio nella bocca, obbedì e si tolse tutto, anche il preservativo vaginale che l'accompagnava dal 1992. Rimasta nuda capì che quel ginocchio nella bocca ce l'aveva per davvero.
Peal Arbor la esaminò attentamente.
- Eccezionale
Disse
- Strabiliante
Esclamò
- Non ho mai visto niente di simile...
Poi le ordinò di chiudere gli occhi e di voltarsi di spalle
- Uhm
Pensò Nina Vomitich
Così mentre Pael Arbor cercava nei suoi più intimi interstizi tracce di querce nane, Nina Vomitich pensò che avrebbe dovuto trovare un altro lavoro al più presto.
Quando che ebbe finito, Peal Arbor le disse
- Devi recarti in questo posto
E le porse un biglietto da visita
- Qui forse potranno aiutarti...io ho fatto tutto il possibile, ma se vuoi, riproviamo..
- Uhm
Disse Nina Vomitich e prese il biglietto da visita. Siccome ora ci vedeva 7/10, lesse l'indirizzo ad alta voce:
- Via dell'ispezione corporale, 69
- Si, proprio lì
Disse Peal Arbor tra se e se
e poi aggiunse
- Non avresti 50 euro? per il disturbo...
- Uhm
Pensò Nina Vomitich e l'idea di trovarsi subito un nuovo lavoro le tornò ficcante come una puntura d'ape regina.
L’ape regina si sentì chiamata in causa e subito accorse pungendola a sud-ovest del monte di venere.
Nina Vomitich disse ahi! E poi uhm! e poi ancora beh! E infine wow!
Finito di esclamare che ebbe, porse i soldi a Peal Arbor
e fece per andarsene quando Peal Arbor diede una capocciata potentissima contro un tronchetto della felicità e svenne. Ma forse era morto.


ATTO II

Il coro:
Nina Vomitich è una sfigata
Nina Vomitich è una sfigata
Nina Vomitich è una sfigata

Ora Nina Vomitich andò a scuola e incontrò Gesù bambino. Egli le disse:
-Tu donna, ripeterai l'anno
E Nina Vomotich rispose
- Ma veramente mi sono appena iscritta
- E allora, tu donna ti riscriverai ...
Poi la guardò intensamente e aggiunse
- E perciò detto pagherai di nuovo le tasse. Chi crede in me eccetera eccetera..
Nina Vomitich bestemmiò a mente, però Buddha e prima ancora che se ne potesse accorgere Gesù l'aveva teletrasportata nella fila dell'economato, riscossione tasse e contributi.
In fila c' erano 8597 persone e Nina Vomitich era l'ultima.
Subito dopo arrivò un vecchio e disse
- Scusa, buona donna dai capelli tra le api, sono malato, ho la prostata tumefatta, e la gamba sciatica, mi faresti passare?
- Uhm
Rispose Nina Vomitich e il vecchio passò
Poi arrivò una donna gravida dalla pelle squamosa, gli occhi storti e le gambe a x.
Ella disse
- Scusa, ho un problema, sono incinta, posso passare?
- Hai più di un problema!
Rispose Nina Vomitich e la donna mentre passava la percosse violentemente sulle gengive con l'anello nuziale.
- Uhm
Disse Nina Vomitich e un rivolo di sangue le colò fin sotto il mento.
In seguito arrivò un uomo saltellando e disse
- Scusa sono un disabile, mi faresti passare?
- E da cosa si vedrebbe che sei un disabile?
Allora l'uomo si abbassò le braghe e Nina Vomitich capì.
Sei ore più tardi, dopo che Nina Vomitich ebbe visto passare un nano, un elefante, un foglio A4, un idroencefalico, un chianti, una porta USB, un pacchetto di Camel, una figa senza mutande, un gruppo di peli di culo, un gatto senza stivali, degli stivali, un rasoio, un romeno con la pialla, un romeno senza pialla, una lampadina non alogena, Abramo Lincoln, Moana Pozzi, Fassino e Rutelli, la macchina blu di Fassino, Cesare Augusto, Antonio e Lepido che un po’, avendo visto Augusto si grattavano le palle, Franca Rame senza Dario, un Dario qualunque, il settimanale Internazionale e 125 napoletani, arrivò un bambino e le disse
- Scusa, sono un bambino, mi faresti passare?
E allora Nina Vomitich che aveva anche una gran fame ormai, lo ingoiò, ma poi vomitò perchè il bambino aveva delle scarpe Nike altamente cancerogene. Rivomitato che fu, il bambino la guardò di sbieco e la percosse forte sulle gengive con il sussidiario rigido della V elementare, poi passò.
A notte fonda si trovò a passare di lì anche un certo Gesù detto il nazareno, ormai divenuto adulto. Egli guardò Nina Vomitich e le disse
- Beati gli ultimi perchè...
contò velocemente con il calcolatore divino la complessità della fila e concluse
- Perchè tali rimarranno.

ATTO III

Il coro:
Nina Vomitich è una sfigata
Nina Vomitich è una sfigata
Nina Vomitich è una sfigata

Quando Nina Vomitich uscì dall’economato aveva ormai 95 anni, ma se li portava benissimo.
Le colonie di api si erano succedute per infinite generazioni. Esse erano al passo con i tempi, sempre più incazzate.
I giovani mostravano chiari segni di insofferenza. Le contestazioni avevano preso a farsi sentire circa un trentennio prima.
Gli scontri generazionali tuttavia, da un paio di decenni ormai si erano sedati. Le vecchie api in pensione morivano di fame a causa del caro vita e delle poche manciate di miele al mese.
Le giovani api allo sbando, tra precariato e CO.CO.CO a stento riuscivano a spiccare il volo, gravando indissolubilmente sulle famiglie di origine. Le giovanissime invece facevano ingente uso di forfora, vestivano hip-popper con il pungiglione sotto il culo e le strisce giallo e nere sempre in bella mostra.
Furti e episodi di violenza gratuita con atti di vandalismo sempre più frequenti si susseguivano atrocemente sulla testa di Nina Vomotich. Inoltre il malcontento popolare veniva costantemente aizzato e manipolato dalle autorità del governo centrale che sembrava aver trovato nel fenomeno di immigrazione di massa una valvola di sfogo. Da un decennio ormai colonie di mosche avevano cominciato a stanziarsi nei quartieri popolari della testa; avevano le loro tradizioni, i loro culti, le loro abitudini alimentari e mal si amalgamavano con gli autoctoni. I matrimoni misti erano ancora un’assoluta rarità.
Con questa situazione difficile in testa, sempre sull’orlo di un collasso, con lo spettro della guerra civile dietro l’orecchio, Nina Vomitich riuscì finalmente a raggiungere la sua casa.
Quando entrò, 75 cinesi dell’ovest, di ogni taglia e dimensione, le vennero incontro gridandole in faccia milioni di L al posto della R e altre cose cinesi tipo manciate di ideogrammi appuntiti e forse anche taglienti. Infatti, fu repentinamente ferita da un 狗 all’altezza dello sterno e mancandole il respiro svenne rinvenendo 5 minuti più tardi, ma solo per prendersi nello stomaco un altro 山羊 che la passò da parte a parte, lasciandola esanime.
Salì su in cielo mentre la civiltà che aveva sulla testa, arrivata al massimo del suo sviluppo, lanciava la prima bomba atomica.
San Peter, anche detto zuzzurellone, le spalancò le porte del paradiso, ma poi, guardandola bene disse:
- Gli animali vanno da un'altra parte
Visibilmente alterato chiamò Clemente Mastella e aggiunse
- Te l’avevo detto che non bisognava più assumere persone incompetenti, l’usciere non sa fare un cazzo!
- Ma Peter, è il cugino della figlia della zia della nipote di mio cognato che vive in Venezuela!
Rispose Mastella, così Peter, per non stare sempre a discutere che poi per avere la fiducia al parlamento celeste era un casino, sorvolò.
- Va bene.. senti tu, che cosa sei? cioè, che genere di cosa sei?
- Uhm
Rispose Nina Vomitich e Peter che non aveva tanta voglia di lavorare quel giorno, strappò la pratica e aumma aumma di nascosto al principale, rispedì Nina Vomitich da dove era venuta. Nina era venuta dalla colluttazione con i cinesi, per cui fu lì che tornò e resuscitata che fu, vedendosi arrivare un altro 猪 dritto in faccia disse
- Aspettate, parliamone!
Ma ormai era troppo tardi, così morì di nuovo e di nuovo tornò su. Appena Peter la rivide, alzò gli occhi in segno di disgusto e la rispedì giù.
Nina Vomitich si ritrovò nuovamente tra i cinese che la uccisero per la terza volta.
Passò 13 anni celesti a fare su e giù tra cinesi e paradiso. Peter era diventato vecchio, ma ormai ci aveva preso gusto e anche se non sapeva cosa volesse dire, aveva cominciato a pensare che il gioco valeva la candela: Nina Vomitich che fa su e giù tra i due mondi era diventato lo sport nazionale del paradiso. Folle di santi si accalcavano sugli spalti, Mastella gestiva le scommesse clandestine per conto di Peter prendendo il 35% degli introiti. Peter aveva preso a indossare pellicce di cuccioli di angelo, anelli con rubini e catene d’oro. Sniffava manna e aveva dato a Maddalena il compito di gestire una casa d’appuntamenti.
Nel suo piccolo Nina Vomitich era diventata una celebrità. Partecipava a talk show in qualità di opinionista,faceva comparsate televisive, reality, tipo la nuvola dei famosi. Le sue api erano state sterminate dopo l’ultima guerra nucleare. Erano sopravvissute in poche, morte subito dopo a causa delle radiazioni e delle malformazioni congenite incompatibili con la vita.
Così andando le cose, un giorno di paradiso, quando Nina Vomitich era appena appena tornata su, dopo aver preso in faccia l’ennesimo colpo letale dalla frotta di cinesi, vide Dio.
Da che era ai piani alti, non l’aveva mai visto. Ci aveva parlato in chat, Skype soprattutto, ma di persona, mai. E a dirla tutta neanche Mastella l’aveva mai visto, giusto Peter, una volta, 6000 secoli prima, di sfuggita, al supermercato.
Quando le apparve, una luce accecante la pervase. Ma poi capì che non era dovuta alla presenza divina, bensì ai tecnici dell’Enel che stavano risolvendo un problema di illuminazione nei lampioni della zone nord.
Con enorme sorpresa Nina Vomitich vide che Dio era Micelangelo Antonioni e che tutti, appena apriva bocca, cadevano in un sonno profondo. Ma a lei non successe. Lei riusciva a sopportora Michelangelo Antonioni e anzi, a dirla tutta, le risultava anche interessante.
Dio aveva in testa un bosco pieno di barattoli di miele attorno a cui ronzavano sciami di api.
Nina Vomitich sorrise e capì che lei era la figlia di Dio.

Epilogo

Il coro:
Nina Vomitich è una sfigata, forse no
Nina Vomitich è una sfigata, forse no
Nina Vomitich è una sfigata, forse no

Gesù fu spodestato, arrestato e condannato alla sedia elettrica per truffa aggravata ai danni della divinità. Bruto e Cassio tornarono dall’esilio e Cesare si sentì un poco di bruciore di stomaco. Nina Vomitich, che ora era la figlia legittima di Dio, lanciò un dardo incandescente contro la frotta di cinesi, non per vendette, quanto più per provare i suoi nuovi superpoteri. Imaprò che avrebbe dovuto consultare meglio il libretto delle istruzioni, perché i cinesi non morirono tra atroci sofferenza, così come era nelle sue intenzioni, ma divennero biondi e con gli occhi a palla.
Alcuni però morirono, ma di vecchiaia.
Fu così che Nina Vomitich visse secula seculorum alla destra di Michelangelo Antonioni, ma a volte, scambiandosi di posto con lo spirito santo, poteva sedere anche a sinistra.
Così era più facile per tutti giocare a scacchi.

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