Caro Gesù bambino,
per quest'anno vorrei tanto che i turisti americani, che poggiano i loro culi lardosi sui calessi del centro, venissero sommersi da una gigantesca valangata di sterco di cavallo.
Vorrei anche che i cavalli, costretti a trainare quegli stronzi carretti dell'età del nonno del nonno del nonno del mio bisnonno, si aizzassero tutto d'un colpo e con una e più zoccolate, sfondassero il parabrezza delle auto urlanti e cancerogene che sgasano veleno sulla mia città.
Inoltre vorrei che gli animalisti la smettessero di occuparsi del ramarro nano e zoppo del Bengala e cominciassero a buttare un occhio allo schifo a cui sono costretta ad assistere ogni volta che mi sovviene la brillante idea di andare a fare due passi in centro.
Quando mi tocca di vedere cavalli bellissimi arrancare sui sanpietrini nel mezzo di autobus giganteschi, motorini incazzati, auto clacsanti e stronzi a piedi, in giro dalle sei del mattino a comprar mutande rosse da calzedonia.
Ecco.
domenica 30 dicembre 2007
LETTERA A GESU' BAMBINO.
Pubblicato da zero in-coscienza alle 19:41
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