venerdì 5 ottobre 2007

TRANSUMANITAS

E' stata un'escalation.
Siccome viaggia da un paio di giorni questa autoconvinzione indotta che io " mi trascurerei" sta mattina è andata così.
Anzi, per essere onesti, anche "sta" rientra nelle cose da evitare nel programma in 15 punti su come migliorare se stessi e volersi tanto tanto bene per essere felici. Per cui, 'fanculo sta ed ecco QUESTA.
Questa mattina ero lì che il mio organismo sperimentava forme innovative per la riabilitazione al giorno successivo quando ho iniziato a ....tagliarmi le unghie dei piedi.
Passo successivo, doccia lunghissima con aggiunta di trattamento ristrutturante per capelli colorati
( 6000 tinte dal 2003 a oggi, dal rosso ramato al blu elettrico, fino al biondo decolorato). Uscita dalla doccia apro l'armadio e vedendomi agire in preda a un automatismo impressionante scelgo pantalone nero attillato da culo in bella vista ( quel poco che c'è è ben messo).
Mi guardo allo specchio, nuda dalla cintola a vita bassa in su. E che ti vedo? ste, anzi Queste due tettine piccole ma a maggior ragione sfidanti senza macchia (?) e senza paura la forza di gravità. E allora che faccio? mi infilo in una specie di magliettina bianco-accecante ( arrivata non so da dove o scippata non so a chi) e scopro che un reggiseno nero merletto di Baviera ( ?) ci sta benissimo perchè la sconosciuta maglietta presenta, nelle sue più intime sembianze, una serie di bottoncini sul decoltè che esplodono, lasciando una sola asola allacciata e sofferente, in tensione parossistica, sulla linea retta tra la punta di un capezzolo e l'altro. Mi guardo e dico
- Oibò
Diciamo che da questo insieme omogeneo di serietà e richiamo erotico, ( tipo signorina Rottermaier in un film con Lino Banfi, uno di quelli di serie B, in cui non ha ancora iniziato a fare il nonno d'Italia) è scaturito tutto il resto.
Una frenetica e impazzata corsa al restauro, all'addobbo coatto del mio corpo come fossi un albero di natale sempre un pò zoccolo e un pò severo.
Dunque zac, ecco che scudiscio un paio di scarpe con tacco da 12 cm.
Scarpe aperte ( che qua ancora abbiamo 30 gradi, rosicate) a strisce bianche e argento. Le caviglie mi si slanciano più di uno di quei saltatori con l'asta, lunghi e secchi.
Mi guardo allo specchio, wow! ma chi cazzo è quella? non fosse per la faccia, ancora troppo da squatter, quella cosa di carne sembrerebbe un trancio di corpo da giovane donna in carriera con tendenze scopaiole.
Scopate di serie A++, intendiamoci.

In questo preciso istante mi rendo conto perciò, di non essere più io, cioè l'io intimo, il mio me medesimo più prossimo, a comandare la baracca. Perchè dico ciò? perchè presa da un raptus da fighettina dei parioli comincio a impazzire tra acconciatura e trucco.
Vai con i capelli.
Riallaccio questa matassa africana e informe in una specie di chignon finto casuale ( pieno cioè di ciocche finte-ribelli che spopolano sul mio viso da stronza). Bene.
Mi inforcino sadicamente con 2000 ferretti ( che non è Giovanni Lindo)
La struttura capigliaturesca è apposto, si passa al trucco. Tempero tutte le matite che ho in dotazione da 15 anni, pure queste scippate a destra e a manca, tra amiche e supermercati, tra profumerie e bancarelle.
Uso l'unica che ho davvero comprato e che per mia idiozia ho pagato 12 euro.
Trac trac, due linee anzi quattro ( si hanno in genere un paio d'occhi) sotto e sopra, ( per onestà intellettuale direi sopra e dentro l'occhio), mascara a vangate e infine.... ( grave crisi d'identità) ROSSETTO ROSSO.
Esco di casa cosi conciata.
Così combinata che non sono io, ma che si sappia, adesso che non si dica più che mi trascuro.
Muovo i primi passi verso il motorino e la prima vagonata di auto con dentro maschi di merda dice e fa gesti da lobotomia.
Attraverso la città così TRAVESTITA e ai semafori i motociclisti in giacca e cravatta mi sorridono con facce grasse. Qualcuno pretesta qualche stronzata ( del tipo: questo semaforo è eterno) per attaccare bottone.
I ragazzini che attraversano via Regina Margherita, quelli con i bulloni in faccia e i tatuaggi, quelli che frequentano per hobby l'università, non mi cagano neppure di striscio.
Mi fermo in un bar per prendere un caffè e il barista né giovane nè vecchio mi vuole dare tutti gli optional che sono presumibilmente compatibili con un caffè...poi mi chiama SIGNORA
A lezione la ragazzina sgrana gli occhi e pensa ( certamente lo pensa) chi cazzo è questa oddio, ho paura....
Ecco quanto possono risultare cangevoli le persone, ecco come IO posso essere camaleontica. La comunità degli adulti mi vuole seriosa-troia-razionale-affidabile-aggressiva-professionale-
emancipata, la comunità dei giovani mi vuole alternativa-progressista-eccentrica-illuminata-combattiva, la comunità dei non so cosa mi vuole non so bene come e in realtà al di là di ogni travestimento è proprio così che sono o che sento di essere, non so bene come, non so bene cosa.