Senza voler nulla togliere all'italica prestanza del masculo nostrano, ieri mentre ero a caccia di kebab entro in questo posto e trovo un arabo che a vederlo mi cede la mandibola e forse produco anche qualche simpatico rivolo di bava.
Lui sorride e la mandibola mi fa un altro piccolo cric. In sostanza rimango lì di fronte al bancone unto di tutte le sugne del mondo a guardarlo in piena lobotomia come una medusa spiaggiata, senza fare A. Lui forse è abituato a questo tipo di reazione femminina al copsetto della sua figaggine così, non badando alla mia scarsa reattività neuronale, mi fa:
- Kebab?
Mentre mi sforzo di analizzare la suprema complessità della questione appena postami dal figazzo del Magreb entra una signora sui 55 e, manco a dirlo, si paralizza pure lei.
- Buonasera
Fa il manzo dei manzi
- Buonasera
Fa la donna elasticizzando un sorriso tale che a momenti le saltano tutti i ponti.
- Cosa le do?
Fa lo stinco di Vitello
Io guardo la donna, la donna guarda me, entrambe guardiamo l'arcangelo Gabriele abbronzato..
Io ridacchio, la donna ridacchia e abbassa lo sguardo
- Kebab?
Aridaje...
- No
Fa la donna
- Si
Aggiunge dopo mezzo secondo
- Come...come...come lo fate?
E mentre la donna confusa e felice pronuncia questa stupida domanda ( fatta giusto per sentir ancora riecheggiare nell'aere la soavità della voce del Falafel di dio) dalla cucina ne spunta un altro, versione small, ancora più figo del primo.
E allora!!!
Il manzo più stagionato dice al cucciolo di manzo:
- Un kebab per la signora...
Poi aggiunge
- E per te?
- Per me tutti e due
Faccio io. Lui rimane perplesso, poi attribuisce la mia vaghezza semantica a un ritardo mentale congenito e così mi ammolla due kebab.
Insomma per farla breve, la donna è andata via dopo 45 minuti portandosi dietro la cena per l'intero condominio che quando a casa le hanno chiesto: a mà, ma perché cazzo hai preso 15 kekab e 18 tipi di pizze se siamo in tre? e lei ha risposto: perchè erano in offerta, già stava pensando alla cena dell'indomani, io invece riuscendo finalmente a sbloccarmi dalla paresi rincarata dall'apparizione del minimanzo, torno a casa giuliva come la madre di bamby prima che diventasse pranzo di natale, nonostante il kebab in più.
Però, quando arrivo a casa mi accorgo che mi è stato donato in omaggio un supplì.
Come è ovvio e come si addice a una persona educata e costumata, porgerò al più presto i miei ringraziamenti.
venerdì 12 dicembre 2008
IL FALAFEL DI DIO
Pubblicato da zero in-coscienza alle 14:30
Etichette: res fecundae