mercoledì 12 settembre 2007

Non piccante ma con cipolla


Urto il gomito contro il bacino. L'osso del bacino, l'osso destro, stringo i denti perchè sento male su entrambe le parti spigolose del mio corpo. Apro gli occhi che sono solo le 9:45. Chiudo gli occhi perchè c'è sempre tempo per stare svegli, perchè dormire fa bella la pelle, dormire ti passa una mano guantata sulla nausea, sul mal di testa, sull'alito al kebab. Sono le 13. Sono che fuori fa caldo e non piovono più vacche dal cielo. Sono i punti esclamativi, gli ohhhhhhh, i ma dai, le facce storte, le bocche tirate, gli occhi chiusi dall'alcol e dall'imbarazzo, le orecchie all'erta anche se quello che stai ascoltando può far paura, e in effetti un poco la fa. Poi ci sono i capelli, le mani tra i capelli, la voce di sottofondo che dice: che si dice, che ma, dice che ci vuoi fare? dice hai ragione dice e tu che dici? E io so già qual è l'epilogo di questa storia, lo so e penso che palle, sempre così, la mia vita a fare casini che intrecciano casini che incrociano casini che flippano casini che clonano casini che lanciano casini nelle vite degli altri e di altri e di altri ancora inconsapevoli del fatto che la colpa sta sempre qua, tra il palato e la lingua e che io non ci posso far niente, non sono cattiva è che mi disegnano così. Pensare poi si deve, rifletti che poco in fondo c'è da capire. Però rifletti, in bagno, a casa, in moto, al mare, nel traffico, in punta di piedi, con un dito nel naso, con il buco allo stomaco, per la fame, per la strizza, per il dispiacere, per la dolcezza, per la confusione che porto ovunque vada.

Io sono il caos nella vita di Tizio.