martedì 17 giugno 2008

IL CULISTA

Vado nello studio privato del Culista dottor TiguardoIlCulo e SoloSeMiVaTiGuardoAnche l'occhio, sottotitolo: poi tu mi dai 60 euro.

Il Culista mi dice, neanche tanto tra le righe, che non ne capisce un cazzo e che è meglio che vada al pronto soccorso.
Vai al policlinico
-Mi fa
Vai al policlinico e fatti fare una fraccata di esami.
- Azz
faccio io
- 60 euro.
Fa lui.
Ok. Non ho contanti.
-Scendo
Faccio
-Devo trovare un bancomat
-Ah
Fa lui, ma in realtà vuole dire: se non torni sciolgo i cani.
Esco che ho deciso che se quello vuole i miei soldi deve venire a cercarmi in Aspromonte, ma poi bestemmio perché ho lasciato le chiavi del motorino nel suo studio e forse lui ha pensato che questa si che è una bella garanzia di pagamento.
Pago.
- Fammi sapere
Mi fa
- Sapere che?
Faccio io
- Come andrà
Fa lui.
- Come no
Faccio io e vuol dire proprio come no, alla romanesca.
Me ne vado che sono in crisi panacosmica.
Big Dick mi accompagna al pronto soccorso oftalmico mentre io piango lacrime malate e un tizio per strada ci spruzza acqua da una bottiglia.
Sorvoliamo sull'accaduto. Ne riparleremo solo il giorno dopo.
- Perché quello ci ha spruzzato dell'acqua?
- Non lo so
- Se tu fossi stato un coatto quello sarebbe già morto
- Non lo so
- Forse voleva proprio quello
- Non lo so
- Forse cercava la rissa
- Non lo so
Al pronto soccorso fanno a gara per visitarmi.
Non è ironico, fanno a gara veramente. Una donna mi visita, un uomo accorre e mi visita pure. Chiamano un'altra tizia, una del reparto virologia. Una della squadra speciale antivirus.
Questa dice che il virus Zoster è ancora tra noi e nello specifico, dentro di me. Io piango come una vitella.
La donna mi fa
- Non piangere
L'altra mi fa
- Non piangere
L'uomo mi fa
- Dai su, non piangere
E io non capisco perché cazzo mi diano tutti del tu.
Compilano una scheda. La tizia della squadra speciale antivirus mi fa
- 5 novembre 1984?
- Magari
faccio io ma lo dico col muco e non si capisce.
Poi mi dicono che vogliono ricoverarmi.
Io muoio.
Mentre muoio l'uomo mi dice
- Dai su, non piangere
La donna fa
- Facciamo un day hospital che così sta più tranquilla
L'antivirale risponde
- Si, in effetti è meglio, la ragazza mi sembra abbastanza emotiva.
Parlano di me come se non ci fossi o fossi già morta.
Mi rimbalzano al giorno dopo, giorno ospedale, day Hospital.
Vado.
Alle 8 sono lì.
Alle 10 sono ancora lì.
Alle 12 nessuno mi ha ancora cagato, neanche di striscio.
Una tizia dell'estrema periferia del mondo con addosso una tuta della Germania dell'est mi attacca una pippa assurda sul padre morto di cancro due mesi prima, lasciato a soffrire senza morfina da medici di merda. La tizia dice "vogliodire" in continuazione e in effetti, non è che non dica, dice eccome e lo dice per tre ore di fila, io invece piango perché intanto non ho mai smesso, dal giorno prima.
Poi mi visitano. Mi visitano in tre e in tre mi dicono che non mi hanno visitato prima perchè erano disponibili solo medici che non hanno preso la varicella, mentre adesso sono arrivati quelli di amianto dagli anticorpi con i controcoglioni.
- Quest'anno il virus è di un ceppo agguerritissimi.
Mi fa una mentre l'altra mi visita.
Una è una galoppina, una è una dottoressa con la tacca, l'altra è la capa reparta.
Mi sfondano a turno, uno, due e tre.
Finisce che non mi ricovero mi faccio il day hospital tanto meno la fraccata di analisi.
Finisce che mi danno una cura potenziata di antivirali al mille per mille e colliri di dio.
Ne ho ancora per una settimana.
Intanto piango, può essere che tenere lubrificato l'occhio mi faccia anche bene..

Inoltre ieri mi hanno bocciato all'esame di legislazione minorile.
Ho fatto 5 anni di università alla sapienza, mi sono laureata in lettere e filosofia senza essere mai bocciata, mai significa mai, cioè: zero volte. Zero+zero=zero.
Ora vado in questa struttura di merda privata, gestita da monache dalle fighe sfondate e da preti dal culo sfondato con l'intenzione di prendermi una stupida abilitazione e un cazzone di 122 anni mi boccia in diritto minorile.

Roba da non crederci.

Ai confini della realtà.

Forse non dovevo fossilizzarmi sulla questione delle coppie di fatto.
Forse non dovevo polemizzare sull'idiozia del legislatore che fa differenze tra figli legittimi e figli naturali.
Forse non dovevo dire che non permettere l'adozione alle coppie di fatto, incluse le coppie gay è un'enorme stronzata.
Forse a un mezzo prete dal culo mezzo sfondato bisognava dire che solo i coniugi hanno diritti e che il matrimonio è la cosa più figa e più santa e più dirittevole di tutte. E che se non sei sposato sei una merda e una merda resterai perchè i froci andrebbero tutti al rogo e le lesbiche subito dopo, per riattizzare il falò. Che le coppie di fatto vivono nel peccato e che andranno all'inferno, dove satana le sevizierà ab aeterno infilando loro con perizia da legislatore, enormi, acuminate, sacre incensiere nel culo.
Tanto è che sto qua mi fa
- E' meglio che torni la prossima volta
- Siamo sicuri?
Faccio
- Facciamo finta che non ci siamo mai visti
Fa lui
- Troppo bello per essere vero
Dico e avrei voluto aggiungere: troppo bello per essere vero perché la tua faccia di merda da cattolico dell'inquisizione me la ricorderò per tutta la vita e vai a cagare.