Caro PSICONANO
vorrei vederti esanime steso su un letto d'ospedale in stato vegetativo come una pianta in un vaso in cui qualcuno due volte al giorno, per anni e anni e anni diciamo fino a che non ne avrai compiuti 112 e non sarai morto di vecchiaia, versasse siringhe di acqua Lete e di carne simmenthal per tenerti in vita anche se non sei più niente dal giorno in cui hai avuto l'ictus.
Poi ovviamente verrei io di tanto in tanto a spegnerti cicche sul cranio.
sabato 7 febbraio 2009
QUANDO MANCANO LE PAROLE ANCHE SOLO PER INDIGNARSI
Pubblicato da zero in-coscienza alle 14:45
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