martedì 18 giugno 2013

IO NO CITA, IO TARZAN

Su fb imperversa l'apoteosi del citazionismo. Che detto così non significa una mazza, ma lo so che m'avete capito.
La gente cita qualsiasi cosa. Si citano personaggi illustri che citano frasi celebri in cui si citano i versi di un cane che richiamano il fruscio del vento che ricorda una canzone strepitosa che alla fine, gira che ti rigira, è di Jim Morrison, della serie, tu lo cacci dalla porta e quello ti rientra dalla finestra.
Citare bene è una dote. Quanta ammirazione per quelli che mentre succhi una pescanoce a mezzogiorno ti cacciano l'ode al limone di Neruda, e la sanno tutta, ma talmente tutta che per azzittirli e fare una partita a ruzzle in santa pace,  gli devi dare una testata.
Io non sono capace.
Non conosco una poesia a memoria che dicasi una e pure con le canzoni sono piuttosto scarsa. Se poi poco poco mi dovessi ricordare un verso qua e là, non saprei a chi attribuirlo e sai che figura di merda, del tipo:
-La vita che si rompe nei travasi
secreti a te ho legata:
quella che si dibatte in sé e par quasi
non ti sappia, presenza soffocata.
- Bella, di chi è?
- Uhm...
Sudorazioni che preannunciano la disfatta...
- Eh...il grande..
La temi, l'hai chiamata, quasi la pregusti, la figura di merda...
- Sai, il grande...Riccardo Cocciante.
Purtroppo è così. 
Dice, è tutta la vita che t'ammorbi con De Andrè, un cazzo di verso, uno, te lo potresti ricordare!
No. Non me lo ricordo. E se me lo ricordo è ricordato male, con parole aggiunte o distorte, (l'arte dell'interventismo smerdopoetico ascrivibile alla psicopatologia dello scrittore mediocre che decostruisce, rimpasta e trasforma in sterco), del tipo:
- M'illumino e ti penso...
Con versi presi da più canzoni e manco sempre dello stesso autore, rimescolati insieme in un demente elogio del non sense:
- Sparagli Piero, sparagli ora, con te se ne parte la primavera, questa di Marinella è la canzone del gorilla che corre corre corre come una locomotiva dai che sciolgo le trecce e i cavalli, infondo dietro alla collina ci sta la notte crucca e assassina. 
Da notare l'assoluta libertà creativa nell'inserimento a cazzo dei connettivi, nell'arte del mixaggio i connettivi sono importantissimi. 
Perciò mi sottraggo alla citazione. Io mi sottraggo, ma ritornando a bomba sull'argomento di questo post, il resto dell'umanità con profilo fb, no. Il resto dell'umanità, cita. 
Spesso a sproposito, spesso decontestualizzando, spesso non sapendo scrivere in italiano, spesso riportando frasi dette da gente che secondo me manco esiste e se esistesse farebbe meglio a suicidarsi.
- Quando dentro di te c'è il vuoto, quando la tua intriorità è fredda e desolata, fatti una spesa alla coop. "Un frigorifero". 

 - Insegui i tuoi sogni, corri finché avrai fiato. Non perdere il tuo treno! "un pendolare"
Poi ci sono i vari link alle pagine di fuffa, ma neanche fuffa, di più, pagine della demenza digitale, pagine del nulla del nulla, talmente nulla che la fuffa in confronto è la teoria dei quanti, pagine del tipo la streghetta stocazzo, la cattivella vispa, le dritte di zia giuseppa, le chicche dell'elfo dei monti e di quella stronza di sua moglie,  e così via. 
Dico, questi non li vuoi attizzare bene bene sopra a quattro frasche secche e dargli fuoco?  E allora, dai con gli accendini... 

Vostra farfaionocitaioTarzan 

P.S

per i più bravi (e senza usare google) a chi appartengono i versi sopracitati: 
".. La vita che si rompe nei travasi
secreti a te ho legata:
quella che si dibatte in sé e par quasi
non ti sappia, presenza soffocata". ?