Caro Babbo natale quest'anno voglio farti uno scherzetto: al posto della letterina nella busto ci metto una spruzzata di polonio, così metre sarai agonizzante tra le braccia flaccide della Befana, potrai riflettere coscenziosamente sugli errori del passato a partire dai rosari di pigiami che ogni anno hai continuto a portarmi sapendo benissimo che dormo in mutande, fino ad arrivare alle miriadi di doppioni di candele profumate e collant marroncino-dissenteria destinati alla zia vecchia ma troppo piccoli per riuscire a impacchettare ettari di natiche e sugna e allora che si fa? ma si rifiliamoli a lei, povera sfigata
Vogliamo parlare dell'armonica a bocca e delle federe di cuscino con la faccia di Antonio Schiavi stampata su entrambe le facciate, lucida e cancerogena? il kit porta fumo di Marco Chiarello, il biglietto per L'Edipo Re di Antonio Ferrara e le sue inutili tarocche collanine di bigiotteria, e gli infiniti disegni poi sequestrati di E. P. ? i libri noiosamnete pedagocici del professore, le ragliette di Gabriele, la candela profumata a mia immagine e somiglianza autoprodotta da Pignolo? le sciarpe cinesi le mutande ascellari le calze di spugna della zia Ginetta? i soldi tipo mance di quelli che non vogliono spendere neppure mezzo secondo per pensare a cosa ti potrebbe piacere.. anzi che non ti pensano proprio, che ti danno sti soldi in bustine anonime interscambiabili, tiratura limitata da 2 copie, una per te e una per tua sorella.. e le amiche che ti fanno il regalo 1 anno si e 10 no e guarda caso quando te lo fanno tu non hai mai una cippa da restituire, evviva la reciprocità e allora recicli un pigiama o una mutanda e te ne freghi del fatto che la taglia sia abbondantemente lontana dai centimetri cubici della destinataria ... Ecco, per tutto questo e non solo, caro Babbo, merirti di morire; per le lucette imbecilli che hanno di già invaso il pianeta, per tutti gli idioti che spendono grana in oggetti orrendi da regalare a me, per i bengalesi vestiti da te, per le bancarelle sfrangi-coglioni del centro e della periferia con le loro paccottaglie dozzinali, per il libri che nessuno compra più, per le giostrine dei bambini che a mio parere, vanno sempre troppo piano e sono sempre troppo scicure; per tutto questo e altro ancora, MUORI, Babbo maledetto e chissà se non riusciremo a liberarci di te una volta e per tutte, di te marchettaro della coca cola che da verde che eri sei diventato rosso come uno schifoso panzone americano ustionato dal sole in piazza di Sapgna, per compiacere la multinazionale e metterla nel culo a quel mucchietto di tribù barbare dalle cui tradizione trai origine.
Ecco. Basta. Ho finito.