Mi volava in testa da qualche giorno un post magnifico di cui, però, ho perso definitivamente le tracce. Forse perché sono 4 giorni che vivo di aperitivi dilatati e molto alcolici, che iniziano alle 8 di sera e non finiscono più, mai più...dunque sono acciaccatella, sfatta dal caldo torrido, dalle tartine, dalle olive, dai salamini affettati, dai pomodorini sottolio, dai cuscus, dalle verdure grigliate, dalle bruschette, dai rustici di ogni forma e sostanza, dalle patatine, dagli arachidi e dal vino e birra e birra e vino e vino e birra a fottere.
Uff! la mondanità può distruggerti moralmente e fisicamente.
Cmq, visto che non ricordo una cippa ( la mia memoria a lungo termine si è data fuoco assieme all'ultimo Caffè Royal) posto quello che mi è successo ieri notte alla festa dell'Unità.
FESTA DELL'UNITAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA'
Esatto, megafestone dell'unità alle terme di Caracalla. La star della sera è, manco a dirlo, D'Alema lo skipper. Arrviamo, siamo 8, siamo squagliati dal caldo e affamati.
Ristorante latino americano.
'Spetta, faccio un inciso: allora per chi non fosse avvezzo alle zozzonate che la sinistra organizza chiamandole impropriamente di volta in volta festa dell'Unità, festa di liberazione, festa del popolo, festa dei comunisti italiani, festa di Rifondazione comunista ecc ecc ecc, ecco allora c'è da specificare che trattasi in genere di un mega mercato del superfluo in cui ti vogliono vendere di tutto ( dalle t-shirt truci con le scritte che ti fanno accapponare la pelle del tipo: sotto la Panza la Mazza avanza, a tutto il resto del mondo che può essere esposto, pagato e messo in busta) , cibo incluso. detto questo, finiamo dunque in un ristorante latino americano. Appena seduti il cameriere, ominide dall'età biologica inintelligibile, ( che tra l'altro somigliava al figlio scemo dei Griffin) ci fa
- Io pe me, ve consijo d'annavvene... qua ce vole 'n sacco dè tempo..
Noi, dopo un paio di minuti di congelamento basito, ci guardiamo tutti e lo prendiamo per uno affetto da demenza tesserati DS, ordiniamo comunque, paella per tutti, per agevolare le manovre dell'idiota che così almeno doveva scrivere una cosa sola, p-a-e-l-l-a, e metterci accanto un- per 8.
Ebbene, passano le ore, passano le stagioni e del cibo nemmeno l'odore, meno male che ci aveva fornito almeno di bottiglia di vino e birre.
Per farla breve, dopo esser diventati vecchi, avendo visto scorrerci davanti agli occhi tutta la nostra vita futura nell'attesa, a un certo punto arriva il tizio cameriere idiota ( intanto qualcuno era svenuto causa gravissima forma di ipoglicemia, qualcun altro piegato e piangente causa crampi allo stomaco, un'altra in crisi psicotica causa deprivazione coatta di sostanza nutritive da tempi mesozoici, tipo che l'ultima cosa che aveva mangiato era una pesca e l'aveva mangiata nel 1967,) e ci fa
- le paelle so finite, ce ne stanno solo tre, gli altri s'attaccheno!
Giuro, verità. E' sconvolgente ma è verità.
La prospettiva che ci si stava aprendo prevedeva tre uscite:
- Sbranarci a vicenda nel tentativo di accaparrarsi una delle tre paelle rimaste.
- corcare di mazzate il cameriere infilandogli su per il culo l'albero maestro della barca di D'Alema e dare fuoco ai tavoli, avventori inclusi
- Andare via indignati e affamati.
Ecco.
Non è molto bello questo post, d'altronde nasce come ripiego.
P.S: non c'entra gran che ma sempre ieri in giro nella megalopoli, ho incontrato per caso tre persone che conosco. Sembra niente soprattutto se vivi a Rocca degli Eremiti in cui oltre a te ci abitano i tuoi parenti diretti e al massimo qualcuno acquisito.. ma quando succede a Città del Messico ( o a Roma) io continuo a sconvolgermi... altro che anonimato!