domenica 19 marzo 2017

MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO

Incredibile quanto si incasini la vita all'improvviso, e non eri pronta.


Incredibile quanto mi manchi Caruso che è morto a 39 anni, come uno stronzo, come era lui, lasciandoci a bocca aperta a ingoiare le mosche della merda dell'universo. 

Incredibile quanto ci pensi ultimamente, a quella faccia da afgano, ai suoi denti da Nosferatu, alle mani grosse, la sigaretta accesa, una in bocca e una nel posacenere, lui lo vinceva il fumo negli occhi, come l'ultimo grande eroe del west, un occhio chiuso, la birra stappata. 
E mi manca quel bastardo, tantissimo e non lo so perché adesso mi faccia piangere così tanto, dopo due anni che è morto e perché prima, prima non abbia versato una lacrima e ora la notte lo sogno e lo piango, troppo. 

Caruso, cazzone maledetto, ti piango lacrime inconsolabili.

Inconsolabile è il sapere che con lui è morta anche la nostra giovinezza e il nostro futuro rimandato, c'è tempo per essere felici, ci siamo sempre detti.  C'è tempo per essere felici e guarda, hai di nuovo perso il treno, con la pagnotta calda di Natalina nello zaino hai perso un altro treno, l'hai perso, questo è quello definitivo.
Mi cola il naso e come sempre non ho il fazzoletto. 

Questa primavera che non vuole arrivare mi fa male ai reni, il mio cane, il parco, il telo, porta un telo, stasera te ne vai affanculo Caru', è una settimana che dormi da me, eh mo'! poi vediamo, e non te ne andavi mai, ma cucinavi e lavavi tutti i piatti, e rullavi panetti duri come mattoni ed eri amico di tutti, i più disperati.


Oggi è la festa del papà e ognuno a suo modo, né io né Caruso abbiamo avuto un padre, ma Caruso peggio.


Spero mi venga in sogno, stanotte, per mandarlo affanculo, perché mi scopro arrabbiata, per lui morto così stupidamente, per me che di nuovo non mi raccapezzo e per questa nostalgia in fondo al petto che spinge forte, fa male.


Cristo, se fa male.