lunedì 22 dicembre 2008

BUENOS AIRES

Aggiorno il blog nel tempo di una sigaretta.
Non è che abbia fretta nello specifico, ma diciamo che a livello di massimi sistemi si, non c'è tempo da perdere.
Sono talmente in ansia che, porcaeva, forse mi verrà un infarto.
E vabbè, mi sono svegliata così.
Tra pochi mesi mi libero di questa palla al culo dell'abilitazione, da disabile diventerò abile, ma devo stare nei termini, entro giugno, altrimenti rimarrò disabile per un altro anno. Questo implica un sacco di naturali conseguenze alla palla al culo di cui sopra delle sembianze di piccoli pallini di piombo, milioni di pallini di piombo anch'essi attaccati al culo e, credetemi, fanno zavorra.
Inoltre ho deciso di trasferirmi a Buenos Aires.
La sigaretta è finita, andate in pace.

mercoledì 17 dicembre 2008

FARFASNACK


Allora, intanto vi dico che Giovedì 29 gennaio ci sarà la presentazione romana di Mozziconi alla presenza mia eccelsa e della fumettista Eugenia Monti nonché dell'editore Nicola Ferrarese e forse della gran duchessa del nord est Roberto Tossani. Perciò visto che non avrete niente di meglio da fare, che tanto voi ma che c'avete da fare nella vita? accorrete numerosi anche perché miss Eugenia Monti farà per voi disegni personalizzati sulle copie che copiosamente comprerete, mentre i Brad Pitt e George Clooney dè noantri: Nicola Ferrarese e Roberto Tossani si presteranno a dare consigli enoemogastrointestocasalingosessualgastronomici a chiunque ne chiederà dando in omaggio simpatici zamponi post-natalizi. Io ovviamente cercherò di non fare il più nulla possibile impegnandomi a comprare per l'occasione un paio di scarpe da Gesùgiuseppeemmmaria hai visto quella che scarpe!! Diciamo che al massimo posso lavarmi i capelli, ma non di più.
Cmq, detto questo sarebbe il momento che qualcuno mi organizzasse una presentazione anche a Sora paese dei miei parents e luogo in cui se consideriamo congiunti e disgiunti ex amici amici di amici conoscenti di provincia ex compagni di liceo che non aspettano altro che poter gioire della mia pubblicazione (...) forse qualche bella botta di copie potrebbe andare via come negroni in offerta speciale paghi uno prendi tre e poi vai in coma etilico. Ma siccome ultimamente, cane a parte, mi abbracciano tutti, mi sorridono, sono affabili, insomma l'umanità mi ama, essendo in questa strana ma tutto sommato piacevole nuova condizione di benvolutaggine altrui, mi sento di ipotizzare che anche quelli a cui non sono mai stata particolarmente simpatica, accorreranno in massa all'evento, magari giusto per farsi una manicata di cazzi miei, come del resto anche io farei, si sa, il pettegolezzo è sempre stato il giusto sale grosso sulle patate al forno...
Ecco allora faccio un appello a Velvet e a Particella, (nessuna percentuale per voi), che mi organizzino l'evento intorno al 30 gennaio in modo tale che gran Duchessa gran Soleil e Sid Vicious si trovino già in quel del Lazio senza dover fare troppi funiculì funiculà veneto-terronia.
E questa l'ho piazzata.
Volevo poi dire a Paolo Bertoncello che sarebbe carino se alla presentazione di giovedì 29 a Roma, libreria Giufà san Lorenzo, potesse portarmi, oltre ovviamente alla sua personale persona, anche quella di sor Emma Bonino e poi kebab per tutti..
Inoltre invito tutti i blogger di mia conoscenza ad alzare il loro culo virtuale dalla blogsfera e portare quello reale, quello carne peli e ossa, alla presentazione, anzi più che un invito è una minaccia.
Infine, perché ho proprio finito, sto facendo ripetizioni di latino al figlio di Saddam Hussein. Abita a Prati e ha una casa che quando tu entri ti senti come nel triangolo delle Bermuda, perdi tutte le coordinate geografiche fino a che non arriva lo schiavo negro a condurti dal piccolo principe il quale è ovviamente una merda di nano-individuo che tu schifi dal più profondo e oltretutto è anche gravemente ritardato, ma tanto per la piccola gente come lui l'intelligenza è un elemento opzionabile, perché dove c'è grana c'è speranza (e non parlo di formaggio).
Omaggi formaggi
Vostra Farfasnack

venerdì 12 dicembre 2008

IL FALAFEL DI DIO

Senza voler nulla togliere all'italica prestanza del masculo nostrano, ieri mentre ero a caccia di kebab entro in questo posto e trovo un arabo che a vederlo mi cede la mandibola e forse produco anche qualche simpatico rivolo di bava.
Lui sorride e la mandibola mi fa un altro piccolo cric. In sostanza rimango lì di fronte al bancone unto di tutte le sugne del mondo a guardarlo in piena lobotomia come una medusa spiaggiata, senza fare A. Lui forse è abituato a questo tipo di reazione femminina al copsetto della sua figaggine così, non badando alla mia scarsa reattività neuronale, mi fa:
- Kebab?
Mentre mi sforzo di analizzare la suprema complessità della questione appena postami dal figazzo del Magreb entra una signora sui 55 e, manco a dirlo, si paralizza pure lei.
- Buonasera
Fa il manzo dei manzi
- Buonasera
Fa la donna elasticizzando un sorriso tale che a momenti le saltano tutti i ponti.
- Cosa le do?
Fa lo stinco di Vitello
Io guardo la donna, la donna guarda me, entrambe guardiamo l'arcangelo Gabriele abbronzato..
Io ridacchio, la donna ridacchia e abbassa lo sguardo
- Kebab?
Aridaje...
- No
Fa la donna
- Si
Aggiunge dopo mezzo secondo
- Come...come...come lo fate?
E mentre la donna confusa e felice pronuncia questa stupida domanda ( fatta giusto per sentir ancora riecheggiare nell'aere la soavità della voce del Falafel di dio) dalla cucina ne spunta un altro, versione small, ancora più figo del primo.
E allora!!!
Il manzo più stagionato dice al cucciolo di manzo:
- Un kebab per la signora...
Poi aggiunge
- E per te?
- Per me tutti e due
Faccio io. Lui rimane perplesso, poi attribuisce la mia vaghezza semantica a un ritardo mentale congenito e così mi ammolla due kebab.
Insomma per farla breve, la donna è andata via dopo 45 minuti portandosi dietro la cena per l'intero condominio che quando a casa le hanno chiesto: a mà, ma perché cazzo hai preso 15 kekab e 18 tipi di pizze se siamo in tre? e lei ha risposto: perchè erano in offerta, già stava pensando alla cena dell'indomani, io invece riuscendo finalmente a sbloccarmi dalla paresi rincarata dall'apparizione del minimanzo, torno a casa giuliva come la madre di bamby prima che diventasse pranzo di natale, nonostante il kebab in più.
Però, quando arrivo a casa mi accorgo che mi è stato donato in omaggio un supplì.
Come è ovvio e come si addice a una persona educata e costumata, porgerò al più presto i miei ringraziamenti.

martedì 9 dicembre 2008

GLAMOUR

Mi sento come un impermeabile bagnato fuori e asciutto dentro, freddo abbastanza, molto glamuor, poco massimi sistemi.

Mi sento come un ramo secco in una palude in cui tutto è umido e imputridisce per trasformarsi in qualcosa di nuovo, ma io no.

Mi sento come una testa enorme sopra un corpo troppo piccolo con degli arti troppo lunghi e non sono un alieno.

Mi sento ma come sotto anestesia.

Mi sento come l'arto di un paralitico quando gli pesti un piede.

Mi sento che non sento più niente.

sabato 6 dicembre 2008

CARO PAPA RAZZO

Questa maledetta scrivania Ikea è piena di puttanizie.
E' imbarazzante, non riesco più a muovermi, devo tenere i gomiti bassi e non per eccesso di galateo. Ovunque mi giri trovo cadaveri di cose inutili. O utilizzate fino alla cadaverizia. A ore 12 c'è un'anziana tazzina che ha sviluppato una coscienza propria e vota contro la moratoria dell'ONU per depenalizzare l'omosessualità.
E' cattolica e pratica l'astinenza sessuale. E per di più è nera. Di colore nero. Contiene un fondo di caffè la cui consultazione ci svelerebbe i segreti del sequestro Moro. A saperlo fare, certo.
Ma adesso voglio fare un'appello a Papa Razzo
Caro Papa Razzo,
ma lei lo sa o non lo sa che, come si dice a Roma, il primo che sente la puzza l'ha fatta?
Insomma, io mi chiedo dov'è che l'avete presa questa supercazzola insostenibile sull'omosessualità come una roba contro natura e il sesso in generale come strumento di dannazione delle anime? E soprattutto a che serve? e a chi?
No perché se uno guarda il vangelo e chiede a Gesù Cristo: senti Jess, ma te quegli uomini li faresti ammazzare a forza di pietrate?li metteresti appesi per il collo in una pubblica piazza? gli daresti fuoco come un cerino?, no, non è che abbiano fatto niente di male, sono solo un po' froci.
Lui di certo risponderebbe una di quelle robe alla Gesù Cristo style del tipo: ama il tuo prossimo, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, lasciate che vengano a me, chi si scaglia contro l'uomo si scaglia contro dio, porgi l'altra guancia, no violence, no war, peace e love eccetera eccetera..
Perché poi ti viene da pensare che insomma, il capo, lui per primo, il santo Razzo, non è che spicchi particolarmente per eccesso di testosterone per non parlare di tutti gli altri pretuzzi che con le mani nella tunica battezzano i bambini al catechismo o si affiancano di collaboratori giovani e ben messi..
Cioè, non sarà mica una sorta di esorcismo corrotto contro la propria omosessualità repressa? della serie, sono gay ma se martirizzo gli altri gay nessuno sospetterà di me...e se così non fosse allora mi chiedo, dov'è che è iniziata questa crociata infame contro i diritti dell'uomo e quando? Ammettiamo pure che in un concilio di 600 anni fa sia stata detta una cazzata grossa come una casa del tipo: tutti i pederasti e le donne che stanno con le altre donne hanno fatto un patto col demonio usano troppo fard e perciò stesso minano la realizzazione del regno dei cieli in terra, va bene, non fa niente, ci passiamo su, noi siamo gente tollerante, noi sappiamo capire quando qualcuno fa cazzate, perciò si può anche dire a un certo punto: oh a ragà, se semo sbagliati, scusate!
Ecchessaràmmai!!
Guardi papa Razzo, che se all'improvviso le venisse di ammettere che è stato commesso un errore, se le venisse di fare outing, mica che le pecorelle sue andrebbero in massa nel gregge di Maometto! Stia tranquillo, che non cambierebbe proprio un bel niente. Tutti a messa come sempre, tutti all'angelus alla domenica, magari con un pubblico un po' più colorato, magari con qualche boa in più e qualche trans stanco per le marchette del sabato sera, ma cmq tutto da guadagnare, fate o non fate proselitismo da millenni? E allora, e includiamoli sti poveri froci lesbiche e trans, no? che io veramente ne conosco tanti che nonostante tutto hanno fede e stanno lì a sgranare il rosario tutti i momenti!
Ma d'altra parte questi sono discorsi che lasciano il tempo del trovano e del resto questa del tempo lasciato e trovato è una di quelle espressioni della lingua italiana che andrebbe bandita pena la lapidazione.
A proposito di froci poi mi è capitato di vedere una punttanata di anno zero in cui una magrissima Vladimir Luxuria veniva definita il nuovo Obama della sinistra italiana la quale tra le altre cose parlava di quanto fosse offensivo usare l'appellativo frocio invece che gay per indicare i froci.
La sostanza non cambia, non è insita nel lessico l'offesa bensì nelle intenzioni. Per quanto mi riguarda dire frocio mi rimanda a una certa familiarità nei confronti della categoria che nulla ha di discriminante. Figuriamoci, io, una che ha sti capelli, che discrimina...
Si tratta in sostanza della solita solfa del nominare e allo stesso tempo essere politically correct. Io mi schifo davanti al politically correct. Io chiamo le cose con il loro nome. Un cieco non lo chiamo non vedente, un negro non lo chiamo nero o di colore, un sordo non lo chiamo perché non mi sentirebbe, ma comunque non lo chiamerei non udente, un disabile diversamente abile e così via..
Che c'è di sbagliato nel dire frocio?
Il problema è sempre lì, accordarsi sul significato da dare alle parole. Frocio non ha niente di offensivo. Culattone è offensivo, culo rotto è offensivo, ciuccia cazzi è offensivo, frocio no.
Potere ai froci! ( veramente già ce l'hanno e parecchio, solo il vaticano non se ne è accorto o forse se ne è accorto e in realtà è solo una guerra tra lobby, un come la guerra dei miliardi tra berlusca e Murdoch ma questo è un altro post...)
Cmq, non preoccupatevi della semiseriosità di questo post, dev'essere a causa dell'intossicazione da cadavere di cozza di ieri notte. Si, per l'ennesima volta mi sono avvelenata con cozze avariate ( mortacci loro) e anche questa volta ho deciso di non sporgere denuncia alcuna anche perchè mi sarebbe servito un referto medico o un'ennesima avventura al pronto soccorso e sinceramente, a meno di non staccare la tazza del cesso e portamela dietro, sarebbe stata veramente impresa impossibile..
Il fatto è che basta, devo chiudere con le cozze, o adesso o mai più. Qualcuno potrebbe pensare anche a una sorta di reazione chimica dovuta alla pratica cannibalesca di mangiare mie simili, ma a questo qualcuno potrei anche rispondere che tua moglie ti attrippa di così tante corna che vedrai di quanto dovrai far alzare gli stipiti delle porte, vedrai!!
Ora vado via. Lontano, lontaaaaaaaaaaanooooooooo, in realtà a 3 km da casa perciò che la solitudine vi assalga, quella vera, quella tosta, quella che vi rende persone migliori.
Vostrafarfallulascozzata

domenica 30 novembre 2008

POST DEL SOPRAVVISSUTO

Cos'ho fatto oggi...mah, un giro in centro, una passeggiata al parco e poi qualche ora al pronto soccorso..
Ma no, niente di grave, mi ha solo morso un cane in faccia. Mi ha aggredito così all'improvviso e cmq senza malizia, mi ha giusto conficcato i denti nel labbro inferiore e sfregiato il mento. Praticamente stava per staccarmi la mandibola, però, sai, cose che succedono...

Insomma porca di quella Eva cana, un cazzo di cane stava per sfregiarmi a vita. Ma vi rendete conto? no dico, vi rendete conto, voi, che la cosa più pericolosa che vi è successa è stata sbagliare la pressione della lama contro lo zigomo la mattina o schiacciarvi un brufolo prima che fosse maturo?
A me invece ha morso un cane.
Una specie di super-mega incrocio letale che definirlo meticcio significa essere molto plotically correct, un metro e mezzo di cane da orizzontale che definirlo di grossa taglia significa non avere il senso delle proporzioni, una bestia ferina che definirla domestica significa vivere nel mondo di Rosa e Olindo Romano. E infatti a tragedia lacrime sangue e bestemmie è finita.
Insomma, sono in sta casa che mi rilasso tranquilla e mi diverto pure a giocare col bambino piccolo che a un certo punto vai a capire perché qualcosa mi dice che è giunta l'ora di prendersi qualche secchiata di merda così mi metto mezzo carponi o pecoroni come vi pare e zac, il cane mi si vuole mangiare. Ora io non lo so, non me lo chiedete, non so perché sono finita in posizione pecorina e neppure so perché quella cessa di cana mi abbia aggredito.
Perché c'è da dirlo, non di cane masculo si trattò in realtà, ma di cana fimmina.
Questa puttana di una cana non ci pensa un secondo di meno e si fa un sandwich con la mia faccia. Mi addenta dal labbro all'attaccatura mandibolare, io lotto disperatamente contro le forze infami della natura, alla fine me la stacco e non so come faccio, ma riesco a non svenire.
Manco a dire: sangue freddo, chè di sangue nelle vene zero proprio me ne è rimasto in quel momento.
Vabbè, tafferugli, urla schiamazzi, bambino tramortito, mamma del bambino che boxa la cana, io che mi guardo attorno mentre il cielo è sempre più blu, brrrrrrbolle mille bolle, come è bello passeggiar con Mary ( o era Marx?), non capisco un cazzo, tutto gira, fiori picche poker e tre sette, più passano i secondi più mi auto convinco che la cana mi abbia staccato il labbro inferiore, il sangue in bocca mi pare pure dolciastro, ho finto di vivere, non sono mai stata una gran gnocca ma cazzo, sfregiata no! passerò la vita a impegnarmi politicamente militando nelle associazioni che difendono i diritti delle donne bengalesi squagliate dall'acido laciato loro da mariti cornuti o qualcosa di simile, qualcuno infine mi spinge in bagno, mi guardo allo specchio e vedo un make up ematico di alta cosmesi sanguigna spalmato ben bene dalla bocca al collo. Insomma, troppa enfasi per dire tanto sangue, tantissimo sangue, ma per fortuna necessario non fu sguinzagliare squadra speciale alcuna alla ricerca del brandello di labbro perduto...
Allora che faccio, mi medico, acqua ossigenata eccetera, torno in me apparentemente, in realtà premedito la vendetta contro la cana che dopo l'aggressione è stata preventivamente trasportata in cella d'isolamento. Il fatto poi che veda piccole teste di pollo mozzate un po' ovunque qua e là mi fa capire cdi non essermi ancora ripresa del tutto mentre attorno a me si fa il gioco del mantra del perdono: mi spiace, sono desolato, mortificato, di qua di là, tutti afflati sinceri, per carità, solo che: che cazzo, un cane mi ha morso in faccia!
Decido di andare via. Vado al pronto soccorso. Al pronto soccorso mi metto in fila perché davanti a me c'è un tossico in barella che sta messo molto, ma molto peggio del mio labbro/chewingum for dog.
Infermiere- Come ti chiami
Tossico- gniè, gnièèèèè, ieèèèè
I- COME TI CHIAMI
Tossico- ( dice come si chiama)
I- Da dove vieni
T- Tossicina
I- Eh?
I- Tossicina
I2- (Da dentro il gabbiotto) Te st'a pijà culo
I- , ma che me stai a pijà culo?
T- No no, è in Abruzzo, veramente
Insomma, chiarito il malinteso derivante dal simpatico gioco di parole e assonanze tra il tossico e l'abbruzzese cittadella che gli diede i natali, arriva il mio turno e allora mi dicono che bli che bla mi prescrivono gli antibiotici e mi mandano affanculo.
Io- Buonasera... (racconto dell'aggressione della cana sul labbro/chewingum for dog ecc)
Farmacista- Ma sicura che il cane ha fatto l'antirabbica?
Io- Si, si, l'ha fatta
F- Sicura?
Io- Si, ho visto il libretto dei vaccini
F- Ma lei è veramente sicura?
Io- Le dico di si
F- Cioè se è proprio sicura sicura bene, altrimenti...
Io- ...
F- No, perché su certe cose bisogna essere sicuri, è sicura?
Io- La smetta, la prego.
Arriva una seconda farmacista
F2- E' importante che sia sicura che il cane abbia fatto...
Io- (Ma vaffanculo) Mi date questi antibiotici o devo morire sul bancone?
Ok, mi danno gli antibiotici.

Questa è la cosa più brutta che potesse accadere a chi come me passa ore e ore a farsi pipponi ovviamente sterili su quale fondotinta sia migliore e quale cipria sia più efficace per nascondere stupidi micro-merda-fori da varicella.
Ora ho graffi risanabili chissà in quanti giorni e due cicatrici sulle labbra che però, devo dire, infondo infondo mi danno un certo sex appeal da combattente,
Vedi anche: Trinity,
Vedi anche: Le Charlie's Angles,
Vedi anche: Lady Oscar
che tutto sommato non mi dispiace.
E cmq il morso di cana me lo evitavo volentieri.

Vostrafarfallularabbiosa
, grrrrrr

venerdì 28 novembre 2008

QUEL TAGLIO SCELTISSIMO DI CHRIS MARTIN

Che se oggi giri l'angolo ti aggrediscono i pinguini. O anche l'orso polare, a seconda della sfiga che hai, ma fidati, probabilmente l'orso...
Sono vestita in modo periestetico ( se vi interessa sapere cosa significa periestetico andate su www.parolechenonsignificanouncazzo.it). Ho trovato in casa una specie di inutile piumino, dico inutile perché è di quelli imbottiti ma senza maniche, ora io mi chiedo: perché? cioè, ti dò l'illusione di stare caldo ma poi ti fotto perché intanto ti lascio le braccia a crioconservarsi che se fai due passi ti cadono e vaffanculo, un problema in meno.
Questa cosa del piumino senza maniche entra a pieno titolo tra le le robe il cui significato rimarrà per me imperscrutabile secula seculorum, come: Facebook ( faccialibro), la smart, il bracardi, i jeans Armani per neonati da 250 euro l'uno, la carta sma che dopo aver accumulato 19 milioni settecento 40 mila punti ti fanno uno sconto di 2 euro sulla spesa, l'euro nel carrello che dico, ma davvero pensate che ci fottiamo il carrello di ferro con dentro le buste lì a correre come pazzi sulla tangenziale trainandolo a piedi o attaccato al bagagliaio della macchina tipo roulotte? no, dico, davvero?, lo spumante dolce, la nouvelle cusine ( che ormai è anziana eh!), le fantastiche collane a fascicoli del tipo: colleziona chiodi anche tu, corri in edicola, nel primo numero il chiodo 12 usato dai romani per la crocifissione di Gesù, il caffè decaffeinato, i prodotti dietetici tipo lardo light, sugna light, burro light, patate fritte light, le bibite gasate che non siano Coca, la birra analcolica ( cioè qua tocchiamo veramente il fondo), i cellulari che fanno tutto e poi c'è poco campo, i maglioncini di lana a maniche corte ( ndr vedi sopra- che magari ti piace perché è fantastico, il manichino se la tira tutta con quel maglioncino addosso, che poi costa nemmeno caro, allora fai sta cazzata e lo compri ma già lo sai che passerà il primo inverno, il secondo e anche il terzo e alla fine lo declasserai a pezza per i vetri o copertina gatto e in qualche caso a entrambe le funzioni perchè tu lo sai, lo sapevi già tre anni prima e lo sai bene ancora adesso che per difenderti dall'orso polare un maglioncino invernale senza maniche non serve a una minchia), Vasco Rossi tutto, come uomo, come cantante, come cartone, come analfabeta di ritorno compresi tutti i suoi fans, Vladimir Luxuria, il cerchietto, i libri di Vespa, Moccia ( questa specie di individuo preadolescente intrappolato nel corpo di un vecchio porco e sfatto), Faletti
(che dio ci aiuti fortunatamente non sta scrivendo più niente) il Foglio, quella che canta I kissed a girl e tutte le pseudo-lelle-star che francamente BASTA, l'inverno, il NATALE e tutti gli annessi, i phon cinesi, i prodotti bufala per il riccio perfetto, i centri estetici succhia soldi, le sigarette light, l'impermeabile d'inceratina, le tisane depurative, il polpino saltatino su un lettino di lattughino e patatino, le espressioni tipo: si, ma vuoi mettere in Francia, oppure, ma tanto siamo in Italia; la lungimiranza di Pasolini che già 40 anni fa..; il cinema italiano è veramente provinciale ecc ecc.
Ma tralasciamo un momento l'elenco delle cose inutili e parliamo della lettera a Gesù bambino, anche Gesù adolescente va bene, hai visto mai che gli arrivasse un po' in ritardo, sai il servizio delle poste è un po' così..A natale c'è questa usanza di far dire le poesie ai bambini delle elementari messi dritti su una sedia il cui contenuto è per lo più trascurabile se non irritante a volte, poi i parenti attorno al tavolo fanno la questua e il nano minorenne raccoglie una fraccata di soldi. In casa di mia madre si arriva a sfiorare cifre da dirigente di trenitalia così ho pensato vabbè, quest'anno la scrivo anch'io, ma seria, giuro che sono seria. Una lettera in carta pergamena, in cui mi rivolgo a mamma e papà e faccio buoni propositi del tipo: non berrò più, risponderò sempre alle vostre telefonate, non dirò più bugie, non fornicherò prima del matrimonio(....), mi impegnerò a prendere marito entro i 35 anni e a fare un figlio al più presto da sguinzagliare durante le feste perchè possa petere nelle tasche del parentume in modo da potermi permettere quella fantastica borsa Dior che mi vola in testa da tre mesi. Ma anche una settimanella a Tunisi, manco male sarebbe.
A babbo natale invece che mi pare più lascivo posso chiedere in regalo questo comodo attrezzo dalle molteplici funzioni, da usare in ogni occasione e in ogni momento della giornata.

martedì 25 novembre 2008

NANNì NANNì S'ANNAMO A DIVERTì


Allora si, a Torino c'è freddo eh, ma proprio freddo.
Visto film al festival del cinema, visto anche Moretti che praticamente ormai me lo ritrovo tra le palle ovunque vada, o meglio, qualunque festival del cinema decida di frequentare.
Regista sconosciuto, attori sconosciuti, traduttrice improponibile
Relatore- Il film nelle intenzioni ci è parso riproporre atmosfere Dreyeriane
Traduttrice- ( Come siete messi a Londra con gli affitti?)
Film così così, cioè così come i film del sacher, che tipo vai al secondo spettacolo che hai appena risucchiato un kebab e diciamo che quei 10 minuti di pennica te li fai veramente volentieri...e infatti io un po' ho anche dormito. 10 minuti per l'appunto che poi mi hanno svegliata che secondo loro stavo cadendo addosso a quello che mi era seduto accanto che io continuo a sostenere fossero due o anche uno che s'era mangiato un altro.
Ad ogni modo la vita farfallula in giro è felicemente spensierata, la vita farfallula a Roma è piena di tristezza. Tristezza infinita e umidità. Tristezza sconfinata e mal di pancia e frigo vuoto e piedi gelati e merda di gatto, muffa parietale e mi si è pure squagliato il phon. Un phon cinese e grazi'al cazzo direte voi, e infatti avete ragione.
E tanto per intenderci, io, la, punteggiatura la, uso come cazz,o, mi pare.
Ma poi, mi chiedo, ma il Bagaglino, cioè, qualcuno sa dirmi precisamente di cosa si tratta?
Poi sul golden train Fiumicino Roma questo è quanto:
- E' un furto
- Essì
- 20 Km 12 euro
- Si si
- ....
- ....
- Vuoi sposarmi?
- (....)
- ....?
- Oh, ti ho chiesto se vuoi sposarmi..
- uhm, vediamo.. ok
- Ok
- Ok
- E' un si?
- Così pare
- ....
- ....
- Potresti rispondere SI?
- Vabbene
- ...
- ...
- Allora?
- Allora cosa?
- SI... devi dire SI
- ....
- ....
- Guarda, una carcassa di gabbiano
- Dove?
- Lì, sulle rotaie

martedì 18 novembre 2008

SE QUESTO (NON) E' UN UOMO

Il mio gatto osserva incredulo l'oblò della lavatrice.
Il mo gatto non è molto intelligente mentre osserva incredulo l'oblò della lavatrice.
Il mio gatto cerca di prendere le tovaglie insozzate che girano e girano nell'acqua calda a 60°.
Tanto le macchie non andranno via, le macchie non vanno mai via, per questo qualcuno le definisce indelebili.
Le cose indelebili sono brutte ma soprattutto sono stupide. Non stupitevi, esistono cose stupide e cose meno stupide. Le macchie indelebili sono molto stupide.
Il mio gatto è molto stupido.
Un anagramma di God può essere Dog. Dio si dice sia molto intelligente, il mio cane è molto intelligente, da ciò si evince che il mio cane è Dio.
O che dio è un cane e in ogni caso la sostanza non cambia.
Fumare sigarette di tabacco non è cosa stupida indelebile. Fumare sigarette di tabacco trattasi di cosa fastidiosa.
Le cose fastidiose sono molte come pure le persone fastidiose. In genere le persone fastidiose sono anche stupide ma non sono come le macchie.
Per fortuna.
Anche le persone volgari e leggere come una penna di culo di gabbiano sono molto stupide, di solito si accompagnano ad altre persone stupide e leggere come penne di culo di gabbiano ma anche come babbalotti grigi e asfissianti.
Ecco.
Le persone stupide sono come babbalotti grigi e asfissianti che poi ti viene l'allergia.
Se ti senti annoiato, metti una supposta.
Se ti senti gonfio, metti un chiodo.
Se ti senti sterile, metti un pisello.
Se ti senti stupido non basta laurearti.
E ditemi se questo ( non ) è un uomo..

giovedì 13 novembre 2008

A.A.A CERCASI BADANTE BEN MESSO.

Cercasi badante, giovane bello e abbronzato, offresi vitto e alloggio, buona retribuzione, per anziano trentenne ancora autosufficiente, astenersi perdi tempo, qualifica di idoneità comitato "ammazza che manzo, se non sei alto almeno 1,80 non ti vogliamo".
Già, è giunto il momento.
Ieri qualcuno di nostra conoscenza ha nell'ordine: chiuso Gianfilippadisavoia fuori sul balcone per tutta la notte, all'addiaccio, alle intemperie di via Pausania, esposta allo smog agli zingari arrampicatori circensi, al rumore spaccamaroni dei lavoratori della strada, quelli con la tuta arancione, alla disperazione felina più totale.
Non contento è poi venuto a letto lasciando acceso il riscaldamento sparato a palla per tutta la notte, della serie 45° centigradi in casa, si sudava un po' ma infondo, come dice Calderoli, siamo o non siamo in prossimità dell'Africa?
E per finire: luce accesa full time, dall'alba al tramonto, meno male che è a risparmio energetico, vabbè, dopo il termosifone notturno, risparmio energetico un par di palle... apriamo l'ombrello, Al Gore sta per sputarci in faccia...
E infatti mi sento un tantino impappata.
Ora nonostante la mia sensibilità verso i problemi del disastro ambientale, la cosa di cui mi rammarico maggiormente è senza dubbio il cazzo in culo finito dritto dritto addosso a Gianfilippa!
Ma ve la immaginate, povera aristocratica cicciona, passare la notte al freddo magari anche sotto la pioggerellina fine e radioattiva della capitale, con tutti i rumori della notte che lei quando sente un citofono si va a nascondere dentro il cassetto delle mutande, che si caga addosso dalla paura al primo rutto, che cammina felpata schifìando polvere, briciole, bistecche, sole, pioggia, fumo!!!!! No dico, ve la immaginate devastata dal terrore, incredula, senza via d'uscita, incapace di capire che cazzo le sia successo e perché?
Questo episodio mi costerà milioni di sedute dall'analista-veterinario.
Cmq, ci tenevo a precisare, cambiando discorso, che quel certo Coda menzionato qualche tempo fa su questo blog, non si chiama Coda ma Cota... si quello, quello che fa il portavoce della Lega, quello che tu lo vedi, lo senti parlare e ti chiedi: ma perché cani porci e Cote devono fare i parlamentari? Della serie: non sarebbe andato meglio il mio idraulico, certo Cesare detto Er Sifone, età incerta oscillante tra i 30 e 60, licenza media, proprietario di un isolotto nel Pacifico?
La risposta è si, meglio er sifone, Er Sifone for president...
Poi oltre a Cota, che per familiarità con le appendici inutili continuerei tranquillamente a chiamare Coda, c'è anche uno del pdl che si chiama Bocchino. Ora io dico, ma allora lo fate apposta, eh no, perchè sembra proprio..!
Berlusca- Carfagna e Bocchino, da me subito!
Carfagna- Ancora?
Insomma, per non parlare poi di giuda-merda-bifaccia-culorotto- Capezzone. E infatti non ne parliamo, ho appena fatto colazione, please..
Cmq è uscito questo che già lo so è di un angosciante da cappio al collo, però a farci del male siamo tutti bravi perciò io ve lo consiglio, hai visto mai che qualche mediocre riesca pure a togliersi dal cazzo...
P.s: l'ultimo film di Woody Allen è una roba da evitare come la Candida tra le mutande...mi raccomando, non ci cascate, però però però sono in uscita due fantastiche pellicole, una di Wim Wenders: Palermo Shooting, e l'altra di Salvatores che mi piace a tutte l'ores, tratto dall'ultimo fantastico libro di Ammaniti: come dio comanda.
Farfallallen

venerdì 7 novembre 2008

DE PULITIA

E insomma, voila, ho 30 anni suonati, suonati stonati, cantati peggio, portati da favola.
Ho avuto qualche problema a essere presente negli ultimi giorni causa lento e problematico recupero epatico, perciò, ora che è stata sciolta la prognosi, posso tornare a raccontarvi quattro cazzate.
La prima è che appunto, quando si invecchia, si reggono meno le sbronze.
Ma va? direte voi, io però non vi cago, perciò ecco, vado avanti.
The day after è stato in linea con la migliore tradizione americana dei film apocalittico-gràttati i coglioni-catastrofici. Ti svegli che ovviamente non sai chi sei, dove sei, perché sei. Hai una specie di combattimento clandestino di cani palermitani nella testa, il cui round più agguerrito si sta svolgendo con copioso spargimento di peli e sangue nella tempia destra con qualche strascico periferico nel corrispettivo bulbo oculare. Spiccichi le palpebre che ti pesano quintali di letame, ci vedi poco, i cani fanno un casino della madonna, lo stomaco ti schifa e infatti decide di sboccare non fosse che lo stupido protagonismo dei crampi addominali ha la meglio, perciò, trascinando la tua inutile carcassa che è come pappa vomitata di gatto affetto da cimurro, arranchi fino in bagno e passando davanti allo specchio giustamente eviti di guardarti, ma poi, il sadismo dell'ipotalamo, animato da bellicose velleità ancestrali, ti costringe a flettere il collo e lì ti vedi e bestemmi.
Lo so, si è vero, in realtà vorresti dire: buongiorno principessa e invece ti esce solo porca troia più varie ed eventuali.
Nello specifico ieri mattina oltre a tutto ciò mi sono anche ritrovata uno sfregio non indifferente sul naso, della serie: mi hanno picchiata? ho lottato col diavolo durante la notte? ho messo in atto strategie autolesioniste?
Non lo saprò mai, quelli che erano con me giurano sia stata pacifica serata. Molto alcolica, ma pacifica. Evvabbè, meglio un piccolo taglietto sul naso che una gamba rotta, penso molto saggiamente.
Perciò il tempo è trascorso lentamente tra pennichelle e scrofanamenti. Questo è il mio personale rimedio contro i postumi: mangiare dormire mangiare dormire mangiare mangiare mangiare.
E infatti quand'è così, nonostante le innumerevoli difficoltà psicofisiche si esce solo per fare la spesa. Una spesa molto insana ovviamente, perché sto male e devo mangiare cose pessime altrimenti mi avvilisco e poi sto ancora più male. Perciò immaginate, anzi no, ve lo dico: panzerotti saccottini salamini nutelle patatine crostatine bibite gasate cofanetti untuosi da rosticceria ricolmi di sugna fritta e abominevole, robe alla romana - carciofi alla romana-saltimbocca alla romana-broccoletti alla romana- baccalà alla romana- salsicce alla romana- polli-manzi-cigni alla romana- e insomma
vedi anche: come morire precocemente
vedi anche: quando il fegato ti fa causa.
Però poi passa e oggi sono di nuovo in forma. Olè, sono talmente in forma che mi metto a fare le pulizie. Cioè, non è stata proprio una decisione spontanea quanto più un dovere morale dal momento che sta mattina, avendo perso un calzino, come in genere capita ( cioè nella mia casa c'è un buco nero in cui molte cose vanno a morire e che non rivedrò mai più: calzini, ferretti, penne e soldi, soprattutto soldi), insomma avendo perso sto calzino mi affaccio sotto il letto hai visto mai che la sera prima s'è andato a suicidare proprio là. Ovviamente non lo trovo, ciò che trovo è invece un pingue morbido e ABBRONZATO babbalotto , il quale sorpreso e giulivo mi fa: buongiorno, bene alzata!
Il babbalotto si chiama Ugo. Ora, io non ho niente contro i babbalotti, davvero lo dico sul serio, perciò lo prendo in disparte e gli dico:
senti Ugo, sono molto spiacente, in un'altra situazione avremmo potuto convivere più che pacificamente, ne sono sicura, ma adesso, adesso... come dire... le cose sono cambiate perciò credimi, te lo dico molto a malincuore, ma: togliti dal cazzo
!.
Ugo, preso di sorpresa, come era immaginabile, inizia a urlare e si infila meschino nella fessura tra l'armadio e il muro, dove so che di Ugo ce ne sono a migliaia.
Insomma, faccio ste pulizie.
Pulizza
pulizza, riesco anche a racimolare 7 euro, della serie: veramente ne prenderei 15 a ora, però tutto sommato, considerando la crisi...
Vabbè che dire ancora: Ugo è morto e con lui tutti i suoi simili, Obama ha vinto, lo psiconano ha sparato l'ennesima cazzata, gli scioperi continuano. Gianfilippa è grassa. E io no.
Farfallulabbronzatissima.

martedì 4 novembre 2008

E' USCITO MOZZICONI IN TUTTE LE FELTRINELLI D'ITALIA E NELLE MIGLIORI FUMETTERIE


Allora, tanto per cominciare ho mal di pancia femminino.
Tanto per finire in via Pausania stanno riasfaltando la strada per cui se mi affaccio vedo uomini grossi e arancioni su macchine grosse e metalliche che spalano catrame in canottiera... in alcuni casi sporadici la visuale risulta addirittura piacevole.
Tanto per continuare è uscito Mozziconi, lo trovate nelle Feltrinelli e nelle fumetterie, intanto compratelo, poi per leggerlo c'è sempre tempo, inoltre si avvicina Natale perciò regalatelo ad amici e parenti che tanto è sempre meglio del solito pigiama di flanella. Scrivetemi poi per farmi sapere cosa ne pensate, le mail d'insulto verranno ovviamente cancellate con l'invio automatico a casa di un cecchino russo di metri 1, 99, ubriaco e tatuato.
E ora parliamo di Lucca.
Lucca comics.
Praticamente arrivi in sta città che è una specie di quattro vicoli e un paio di chiese chiuse dentro mura di cinta all'italian style dei comuni e delle signorie.
Carina.
Nel mio caso ci arrivi in macchina, 3 ore e mezza di autostrada du soleil, con la yaris super datata senza aria condizionata o meglio con l'aria condizionata che se l'avvii l'auto rallenta e si appende alle salite mentre i fighi con i suv le audi e quant'altro da papponi ti fanno i fari per dirti gentilmente togliti dal cazzo. Alla fine dopo tredici soste pipì, pocket coffee, piadina crudo merda e lattuga, caffè, caffè, caffè, caffè, repubblica Gelmini e bestemmie, arrivi.
E trovi la follia.
Fai i primi 100 metri a piedi e incontri la Cosa, ne fai altri 100 e capisci di essere atterrata nel mondo della gente che sta fuori come un culo. Giovani vecchi bambini nani fanciulle nonne pseudointelletuali e gigolò travestiti da tutto. Spadoni guerrestallarici ti scudisciano sulla testa, Creamy, creature di Tim Barton, hobbit, Micheal Jackson alla thriller con tanto di bara, pirati, dragon ball, seilor moon, seilor jupiter, elfi, e i più calssici batman, capitan harlock, lady Oscar e marie antoniette, l'uomo di gomma, joker e poi ancora principesse sirene, power rangers, sanpei gira il mondo come i marinai, Frodo, Legolas, più tutta la serie infinita di personaggi dei giochi di ruolo. E ancora: fanciulle mortifere, vampiri, sanguisughe, uomini bifaccia, Vegeta, e mi fermo qua chè credo ci siamo capiti.
Arrivo allo stand di edizioni del Vento e quello che vedo mi piace molto. Vedo che Mozziconi va via velocemente come fosse negroni in open bar, vedo Eugenia Monti che disegna a manetta personalizzando le copie, mi siedo e faccio qualche dedica anche io.
Scrivo cazzate del tipo: baci abbracci e sputi mentre mi trema la manina: non riesco a credere che tutta quella gente sia interessata al nostro libro.
E invece si.
Checcazzo.
Poi alle 16 e 45 la presentazione. Ora, vero è che si dice che non si finisce mai di capire come siamo fatti, che crescendo si scoprono lati del proprio carattere che si credeva appartenessero solo agli altri e nello specifico a quelli che ci stanno sul culo, ma io giuro su Goku che cristo santo, non so come dire.
In quella situazione io ero sul punto di morire.
Presente arresto cardiaco, sudorazione a mille, gola impappata, delirium tremens, regressione lessicale della serie, le parole che conosco sono solo quattro e sono: sto per morire, la quarta me la sono scordata?
No? non avete presente? beh, perchè voi siete persone normali. Io no, la mia bipolarità ha raggiunto il culmine. Io sono una personalità sdoppiata, dividi ancora per 16 e poi per 4 col resto di merda. Insomma, possono mai coesistere nella complessità psicologica di un individuo sano, timidezza e esibizionismo, superbia e insicurezza, spocchiosità e basso profilo, egocentrismo esasperato e retrattile, autostima espansa e considerazione del se dubbiosa?
Io sono tutto questo e anche un hobbit.
Cmq alla fine, sfangata l'abbiamo sfangata. Tutto sommato nessuno mi ha aggredito verbalmente né fisicamente; gente ce n'era abbastanza, qualche domanda anche dal pubblico è arrivata, Nicola è stato grande e Eugenia pure ( che ovviamente era di gran lunga più tranquilla di me).
Ma forse anche uno che ha appena poggiato il culo sulla sedia elettrica sarebbe stato più tranquillo di me.
Vabbè, la prendo come rodaggio, alla prossima mi sparo un'endovena così a cavallo della calma oppiacea riuscirò a tornare ai vecchi fasti, tempi in cui credevo che essere al centro dell'attenzione fosse l'unico vero senso della vita.
Sarà la vecchiaia. A proposito, domani è il mio compleanno, festeggerò alla casa Bianca assieme a Obama.
Per finire, una chicca fantastica: al termine della presentazione ci srotoliamo fuori dalla sala e rimaniamo per qualche minuto a chiacchierare con il moderatore. A un certo punto il tizio guarda Particella di sodio e Big Dick, poi guarda me e fa:
- Sono i tuoi genitori?
Ahahahahahahahahahahahahahahahahhaahhahaha
Ahahahahahahahahahahahahahahahahhaahhahaha
Ahahahahahahahahahahahahahahahahhaahhahaha
Ahahahahahahahahahahahahahahahahhaahhahaha
Ahahahahahahahahahahahahahahahahhaahhahaha
Ahahahahahahahahahahahahahahahahhaahhahaha
Della serie si, io e Papà capita che ogni tanto trombiamo, ma non lo dire in giro, potrebbero denunciarci per incesto..
Quanto a particella abbiamo dovuto trattenerla che a momenti gli si lanciava alla giugulare stile iena imbufalitans te lo faccio vedere io genitori st'imbecille ma che non lo vedi che non c'ho 60 anni? che l'ho fatta a 5 anni secondo te? che l'ho partorita che già c'aveva 18 anni? ma guarda te, ma sta gente non si regola, ma veramente sembro così vecchia, no dimmi, dimmi, veramente sembro così vecchia, ma scusa quanti anni dimostro, dai, forza, spara se c'hai il coraggio, quanti?
Ed è andata avanti così per il resto della serata fino a Roma, fino alle due di notte, per tutto il tragitto, senza sosta, mortificata, incredula, depressa e sempre più incazzata, alla fine le abbiamo dovuto dire che il moderatore era un cieco pazzo depresso affetto da una particolare patologia che lo porta a distorcere i dati della realtà sensibile, scappato poche ore prima dalla clinica psichiatrica di Lucca" Gli anni non contano", specializzata in casi di attribuzione fantastica di età anagrafiche... volevo morire.. Big Dick invece nella sua aplomb piemontese ha evitato la sceneggiata napoletana e non ha proferito parola se no: dev'essere questa cazzo di giacca di velluto che mi hai regalato tu, ma io so che è come se l'avessro ucciso interiormente.
Papà...

martedì 28 ottobre 2008

JENNIFER TIZIANA SILVANA MORGANA

Il due sarò a Lucca a presentare il mio libro.
Si, il due, che è il giorno dei morti del mese dei morti. Tutto nella mia vita succede nel mese dei morti. Compleanno, presentazioni, innamoramenti, litigi, incendi, ritrovamenti e ovviamente morti.
Io odio presentare libri. Mai presentato una minchia in vita mia per la verità, forse qualche fidanzato a papà al massima, ma non di più.
Mi son sempre stati sul culo quei nulli che a un certo punto pubblicano una roba e cominciano a dire:
sai, mi piacerebbe tanto venire al tuo funerale, ma ho la presentazione questo sabato; sai, ho incontrato Manzoni ieri, alla presentazione; sai, c'era tanta di quella gente ma tanta di quella gente che i buttafuori mi hanno dovuto accompagnare armati fino al palco; sai com'è, quando sei sempre in giro Milano, Barcellona, Parigi, Berlino, Napoli, New York, Roma per presentare il tuo libro, poi è inevitabile, si diventa stitici.. ecc ecc.
Insomma, cazzo, io odio parlare in pubblico.
In realtà mi cago addosso.
C'è questo spazio di 45 minuti e un giornalista.
Giornalista: Da cosa prende spunto per scrivere le sue storie?
Farfa: Dall'alcol?
G: Com'è nata questa collaborazione?
F: Tipo: ciao, vuoi pubblicare con noi una graphic novel? uhm, mi pagate? si. Ok.
Insomma, non sono molto diplomatica e questo lo si era capito. Se mi stai sul cazzo te lo dico, mica sto lì a fartelo incassare piano piano con la vasellina. Questo non aiuta. Nel mondo, intendo.
Perciò adesso parliamo d'altro.
Domani, dopo 5 anni circa, ho di nuovo un appuntamento dal parrucchiere.
Veramente. Lo giuro. Stacce.
Capelli lunghi, parruccone riccio, cespuglio incolto
V
A
F
F
A
N
C
U
L
O
Corti. Tiè. Niente più cervicale perché la lanaccia non si asciuga mai, niente più nodi problematici indistricabili, niente più smadonnamenti, mai più troppo crespo, troppo moscio, troppo fusillo.
Ah.
Che liberazione.
Il parrucchiere in realtà è una parrucchiera e per di più è quella di fiducia di mia madre. Il suo negozio, studio, laboratorio o come cazzo si chiama dove ti fanno lo shampoo, ha un classico nome da parrucchiera del tipo Tiziana, Silvana, Morgana, Jennifer ecc. Problemi non ne ho. Tanto tagliare sanno tagliare tutti. Anche io se è per questo, infatti, fino all'ultimo sono stata indecisa se buttare nel cesso questi 70 euro sicuri o tagliarmeli da me. Big Dick si è opposto, come se potesse vantare qualche pretesa in merito a capelli uno che è pelato dalla nascita. E no, non ci cascate, non è rasato è proprio PELATO: Calvo, calvizie, caduta drastica di capelli..
Certo, la speranza c'è sempre, quella rimane, o meglio persiste fino alla resa dei conti, della serie io investo sti 70 euro e tu mi fai uscire da lì che sono un tale figone che non appena metto piede in strada provoco un incidente mortale con tamponamenti per 40 km.
E cmq, ricordatevi mie care trentenni, che Silvana, Jennifer, Morgana, Tiziana dicono che i capelli lunghi invecchiano, per non parlare di quelli biondi che imputridiscono proprio.
Ciao va.
Chi non va alla manifestazione Giovedì 30 ottobre, ore 9:30 P.zza della Repubblica ( che alcuni chiamano ancora P.zza Esedra)ha disfunzioni erettili e tette mosce.E ovviamente è Berlusconi wè wè.

giovedì 23 ottobre 2008

MIA MADRE CATTOLICA PREGA PERCHE' CADA IL GOVERNO

Lo so, sono molto stupida, la mia stupidità è proverbiale, è un'immaturità congenita, è quel goliardico adolescenziale che ti fa fare battute a sfondo sessuale nonostante tu sia alla soglia dei trenta e ti fa ridere quando senti parole come pacco o patata, o espressioni tipo prendilo in mano o me la dai, vuoi venire e cose così.
Perciò oggi, ( vi risparmio la descrizione del contesto e non scendo nel merito per ciò che concerne il contenuto e l'utilità di due ore di formazione di una cosa che si chiama bip bip bip bip bip-spie del corso di formazione baciatemi il culo) quando la suora x proveniente dal paese x dice: mi sono sentita tutta bagnata, io non è che mi limiti a trattenere il riso e al massimo a soffocare, non rido neppure, ma mi rantolo proprio.
Mi rantolo.
Mi faccio rossa verde blu, mi sganascio, non mi contengo, sono eccessiva, inopportuna, maleducata se volgiamo, e mentre mi aspetto che quella stessa frase provochi la medesima reazione da parte dell'uditorio intero, nessuno fa una piega, anzi, tutti mi guardano perplessi, poi sconcertati, poi male e alla fine malissimo.
Ok, mondo, io e te abbiamo un diverso senso dell'umorismo.
Direi opposto.
Direi antitetico.
Direi anche che tu, mondo, poco ce l'hai il senso dell'umorismo, o forse ce l'hai una 'nticchia appiattito o forse sono io che, vedi sopra, sono veramente troppo ma troppo stupida.
Ecco tutto.
Il mio umorismo è basso a volte, a volte invece è altissimo. Fatto sta che in entrambi i casi rido da sola il che non è il massimo perché che cazzo, la risata è più bella se la si fa in compagnia.
Triste sorte la mia e eccoti pure la rima baciata.
Che poi questo fatto dell'essere o del sentirsi (vai a capire la differenza) eccessiva in troppe situazioni comincia a starmi sul culo parecchio.
Poi si, dai, lo so, dico un sacco di parolacce.
Che cattiva ragazza.
Come faccio a dire così tante parolacce, questo ancora me lo chiedo alla veneranda.
E' anche vero che nel centro Italia si è tutti un po' più sboccati. Mi ricordo di una volta che mandai affanculo quello di turno che stava con me. Ora questo tipo, siciliano, uno che ti raccomando, soprannominato psyco nonché la genetica e i suoi orrori, Gesù, come se la prese a male.
Una piazzata impressionante! Capiamoci, non è che lo avessi lasciato, quindi mandato a fare in culo in quel senso, ma piuttosto avevo usato il vaffa come intercalare, come in genere si fa a Roma, esempio:
Siciliano- The dreamers (Bertolucci) è proprio un bel film
Farfa- Ma vaffanculo! fa veramente schifo
Panico.
Avevo offeso qualcosa di fondamentale nel suo profondo, vai a capire cosa. Mai capito a dire il vero e infatti e finita lì. O giù di lì. Insomma è finita.
Però, guardate che stare con un siciliano di Alcamo può essere veramente un'esperienza esotica!
Questo per dire che insomma, non lo so per dire cosa, forse niente, mi sa che avevo solo voglia di scrivere.
E' bello avere voglia di scrivere.

domenica 19 ottobre 2008

MARRAZZO I LOVE YOU............ http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=7504

La mia solitudo appare attualmente incolmabile. Ore equidistanti da silenzi e patate. E anche birra.
Che ne sarà di voi?
Voi che non credete in niente. Voi che che voiate di continuo.
Mia madre mi diceva sempre: non fidarti mai di quelli che non hanno letto Dostoewskij.
E aveva torto, doveva piuttosto dire: non fidarti di quelli che lo hanno letto. Compresa me.
Poteva dirmi direttamente: non fidarti di te e faceva prima. Forse era una sibillata, forse mia madre è l'oracolo di Matrix, forse mio padre è Enrico Mentana e a quel punto potrei anche e non a torto cercare il suicidio.
Forse sognare i morti non ti fa vincere al superenalotto.
Ma tutto sommato santoddio che stanchezza!
Cero è che anche gli intercalari che la lingua italiana ci offre hanno un che di inquietante. Metti santo dio. Cioè, è come dire gomma gommosa, verdura verde, penna Bic..
Cmq, proprio un nano secondo fa pensavo a come sia primitiva la pratica della venerazione delle salme dei santi, dei mucchietti di reliquie, della mandibola del martire Consuelo. Tu metti in un'urna dalle dimensioni svariate a seconda della mole di avanzi di santo ( un cubetto cinerario, una teca, un sarcofago, una bara trasparente intarsiata di orno massiccio), la piazzi una chiesa e poi milioni di australopitechi fanno file geologiche per passare un attimo di là, strusciare la manina sul vetro trasparente, dire una formula magica e vaffanculo.
Mah.
Che poi, dico, non ti senti un poco idiota, tu pellegrino, a raccontare le tue tribolazioni a un femore in avanzato stato di decomposizione?
- Fa che mio figlio trovi una brava donna
- Fa che mia moglie torni a casa
- Fa che mio marito non mi corchi più di mazzate
- Fa che che la chiesa ammorbidisca la sua posizione sull'astinenza sessuale
- Fa che io possa guarire dal cancro al duodeno
- Fa che mi venga revocato lo sfratto esecutivo
- Fa che il precariato scompaia così com'è scomparso il vaiolo
- Fa che la madonna mi appaia in sogno e mi dia quattro numeri giusti
- Fa che la Roma vinca lo scudetto
- Fa che mio padre non mi sevizi ancora
- Fa che varie ed eventuali
E il femore cosa volgiate che risponda? E' un femore, cazzo, fosse stato almeno un orecchio o una bocca...
Dunque non so che dire, il genere umano non ha senso, la vita stessa non ha senso. Oggi ero allo sportello della supercazzola burocratica mondiale. A un certo punto io e la sportellante iniziamo a litigare, un litigio inversamente proporzionale, un litigio reversibile, palindromo, un trip allucinante, ancora ci penso..
Sportellante- Deve fare tre fotocopie
Io- Ma adesso perdo la fila
S- ( faccia da genitale moscio a dire "cazzo me ne frega a me")
Io- E poi dove faccio delle fotocopie a quest'ora ( e avrei aggiunto: che siete messi ai confini della realtà, in un punto qualsiasi tra il triangolo delle Bermuda e il teorema di Pitagora?)
S- Non lo so, non è un mio problema
( l'incazzamento monta e come è ovvio, esplode quando mi accorgo che alle spalle della sportellante riposa in pace grossa grassa e inutilizzata un fotocopiatrice ultima generazione)
Io- Ma scusi, non le può fare lei? sono solo tre fogli
S- No, se si facessero fotocopie a tutti allora...
Io- Allora che?
S- Allora sarebbe uno sportello fotocopie
Io- Non le costa niente, ci impiega un minuto, io invece devo perdere il turno e probabilmente tronare domani
La spotellante guarda me, poi la fotocopiatrice. Io guardo la sportellante poi la fotocopiatrice. Entrambe guardiamo la fotocopiatrice.
La sportellante si scazza, scolla il culo dalla sedia come avesse scoreggiato
un reattore, mi strappa dalle mani i fogli della tenzone e va verso la fotocopiatrice. Lo fa blaterando
S- Insomma, se dovessi farlo per tutti, mica mi pagano per fare le fotocopie, allora se anche quello dopo di lei mi chiede delle fotocopie io che faccio? dovreste saperle certe cose c'è scritto ci sono gli avvisi noi non siamo tenuti.
E ancora
S- Mica mi pagano per fare le fotocopie, allora se anche quello dopo di lei mi chiede delle fotocopie io che faccio? dovreste saperle certe cose c'è scritto ci sono gli avvisi noi non siamo tenuti.
E ancora
S- Se anche quello dopo di lei mi chiede delle fotocopie io che faccio? dovreste saperle certe cose c'è scritto ci sono gli avvisi noi non siamo tenuti.
Io- Va bene, basta. Mi ridia i fogli
Sbotto. Eccheccazzo.
S- No ormai le faccio
Fa lei. Ha la faccia verde.
Io- Avanti mi ridia i foglio, vado via
S- No ormai le faccio
Io- Vado a cercare una fotocopisteria
S- Le sto facendo
Io- Se non mi restituisce subito i fogli salto dall'altra parte
S- Una, due...
Sadica e assurda.
Io- Non voglio che faccia quelle cazzo di fotocopie
S- Tre... fatto. Tutto a posto, arrivederci.
Ecco.
Io, per quel che mi riguarda, non ho più niente da dire.

martedì 14 ottobre 2008

CIOE' E BASTA!

Cioè e basta è una tipica frase senza molto senso detta da chiunque, causa atroci sofferenze, stia delirando dal capezzale di un letto lurido e intriso di sudore e scaglie di pelle morta ( assieme a fazzolettini venduti da zingari ai semafori appallottolantisi sotto il culo e dietro la schiena- i fazzolettini appallottolati e non gli zingari-).
Torno or ora felice felice dall'ennesimo colloquio colloquio con Ciuffo Ciuffo.
Ieri:
Big Dick- Stai troppo male, devi tornare da Ciuffo
Farf- Ancora!?
B.D- Si, devi costringerlo a prescriverti qualcosa di più efficace, di più forte
Farf- Magari delle iniezioni...
B.D- Uhm
Farf- Potresti farmele tu!
B.D- No, non sono capace, no, non posso farlo
Farf- Ma dai, cazzo sarà mai
B.D- No, non puoi chiedermelo
Farf- Dai
B.D- Giammai, non profanerò il tuo culo
Farf- Per favore?
B.D- Non medicalizzerò il tuo culo
Farf- ...
B.D- Non reificherò il tuo culo
Farf-...
B.D- Non de-erotizzerò il tuo culo
Far- Va bene basta.
B.D- Non permet..
Farf- Ho capito
B.D- Non..
Farf- Hai paura degli aghi

Così insomma niente iniezioni.
Ieri notte stavo così male che ho creduto di soffocare.
Senza respiro. Davvero. Ho pensato: ora muoio, mi implode il torace, dal naso non passa una cippa di niente, dalla bocca emetto fischietti tipo ottantenne fumatore malato terminale dai polmoni incancreniti, così domattina quando verrà da me Orhan Pamuk e mi troverà stesa, col collo gonfio e nero come una porchetta d'Ariccia, la faccia trasfigurata, gli occhi di fuori, colorito bluastro per nulla rassicurante, dirà:
büyük ünlü uyumudur kökenli sözcükler oluşturmaktadır!,
che vuol dire più o meno: Azz!.
La mia presentabilità cadaverica sarà così compromessa per sempre assieme all'estetica della salma e alla riuscita del funerale in stile radical-cinico, profilo edonista ma non troppo.
Dunque in preda all'asfissia, alle 3 di notte prendo free e vado verso la farmacia notturna di quelle super barricate manco dovessero arrivare masse di zombi ticket-esenti a chiedere cervelli da banco in compresse.
Suono il campanello notturno della farmacia notturna arriva dunque il farmacista notturno e anticipando ogni mio afflato soffocato, mi fa
- Non diamo più siringhe gratis
Ma perché non ti infili un filo elettrico su per il culo caro farmacista notturno?, mi viene da dirgli, non sono mica una tossica del cazzo! Ma non lo dico perché il fiato è poco e come dice Etgar Keret, quando hai l'asma le parole contano, diciamo che più che contare hanno proprio un peso specifico speciale particolarmente significativo e che vuol dire esattamente: VENTOLIN.
Insomma prendo il buon ventolìn che nei casi disperati spesso ti salva il culìn e mi riservo di tronarci il giorno dopo con una mazza di ferro battuto a spaccargli la faccia e anche tutte le vetrine e gli occhiali a culo di bottiglione per avermi scambiato per una tossica qualunque c'hai 10 centesimi me manca n'euro pe'er biglietto eccetera eccetera..
Comunque a parte tutto, domani mi tocca incontrarmi con Ciccio Petecchia, presto, prestissimo, alle nove.

sabato 11 ottobre 2008

INSIEME A TE NA NA NA NA

Orecchia qua.
Questi sono giorni intensi di intenso free e ore piccole e poco sonno e molto traffico, tanti turisti schivati per sbaglio(!) sulle strisce pedonali che ti guardano a lungo trovandoti molto folk lì, sul motorino con il girasole e l'adesivo dei radicali NO GOD, mentre fai 10 km per raggiungere il vaticano.
Quando poi finalmente ti accorgi che le università, le scuole, i collegi cattolici sono veramente cattolici e non così, per pura nomenclatura, che per esempio durante il tuo inutile corso di formazione ci si fa il segno della croce e si dice una cosa del tipo: santissima Maria assunta eccetera eccetera, oppure, mariissima assunta santa o anche assuntissima santa Maria ma più probabilmente assuntissima assunta assunta o forse santissima santa la più santa di tutte le sante... Che poi tu rimani così, di cazzo, diciamolo, e pensi: vabbè, dai è uno scherzo, e invece non lo è.
Così mentre i tuoi colleghi pregano tu rimuovi, ti rifiuti di registrare l'accaduto, il cervello è andato in loop: è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo è uno scherzo.
Poi svieni e quando ti rianimi ti ritrovi dal prete dei preti pretore che ti sta facendo un esorcismo e tu a dire: ma non sarebbe meglio un po' d'acqua e zucchero e lui che prega per la tua salute per la tua anima e per il tuo culo, (Signore fa che il culo di costei mi si offra spontaneamente, lo so, non è un maschio ma con un po' d'immaginazione..infondo ha poche tette).
Che poi però passi in Piazza Venezia che sei di umore liquido, sul lacrimevole sentimentale che ogni cosa che vedi ti fa commuovere: un piccione spappolato, una vecchia col deambulatore, una nana, un carabiniere a cavallo e cose così..
e insomma, passi in piazza Venezia e vedi il pizzardone sulla pedana e ti viene un traforo nel torace perché è troppo bello e allora inchiodi free, accosti e ti godi la performance per 15 minuti buoni che sembra un direttore d'orchestra, è teatrale è magico; mani e braccia come ali , come tentacoli sinuosi, armoniosi che affettano l'aria e ti danno degli ordini nella bellezza del movimento e nella maestosità della posizioni. E' un divo il pizzardone, è Giulio Cesare imperatore, è figo, ogni donna vorrebbe il suo numero di telefono.
Naturalmente quando poi smette torna a essere quello che è: un uomo alto un cazzo e metà, brutto q.b., sudato e puzzolente.
Certe cose di questa città cono così fantastiche che dio, quanto non potete capire voi abitanti delle province imperiali.
Quando c'è il sole e fa caldo, caldo anche a ottobre, caldo a novembre, le vie, le ville, le pietre millenarie, i vicoli, le osterie, le fontane, gli occhi riempiti di bello, i polmoni di storia, sei al centro del mondo, siamo la culla della civiltà, Roma, che cazzo, è un amore per sempre.
Difficile accettare, anzi è impossibile, che diventi, diventerà, sta diventando, ma magari già lo era, un avamposto fascista. Un covo di gentaglia.
Il sindaco lavora per offossare la bellezza di questa città. Ci vogliono brutti, cattivi, sporchi. Ci vogliono incazzati, morti di fame, gli uni contro gli altri, ci vogliono imbestialiti, vogliono vederci combattere, ucciderci, odiarci: extracomunitari di merda, negri di merda, ebrei di merda, comunisti, romeni di merda, zingari, rom, cinesi di merda.
Andarsene è difficile, ma mi sa che è necessario.
Non si può vivere in una città fascista.
Eccheccazzo.

lunedì 6 ottobre 2008

San Benedetto e San Daniele

Dopo il catarro che tuttavia ancora persiste, eccoti, voila, mezza faccia a squame.
Che sarà mai? ti svegli e hai solo mezza faccia a squame.
Niente di che, le raschi e via, in padella con i pachino.
Vai da Ciuffo, quel medico della mutua del cazzo che s'è preso la laurea dallo stesso salumiere di soppressate calabresi a cui si è rivolta pure la Gelmini, il quale Ciuffo nella sua incommensurabile ignoranza, ti guarda, ti schifa, manco ti tocca, non fa mezza diagnosi che dicasi mezza, pensa a come può cacciarti la scusa del fonendoscopio per pacioccarti le tette e ti fa:
- Che stai mettendo adesso?
Che tanto lui lo sa che una persona normale prima di rivolgerglisi ci prova da sola a guarirsi che tanto è uguale,
che tanto però io vorrei dirgli
- ma vaffanculo Ciuffo del cazzo che secondo te perché sono venuta? che secondo te sono medico io? chi è il medico tra di noi? ti aiuto, io no.
Ma alla fine cedo e faccio
- Caro Ciuffo, visto che tu ricevi mezz'ora ogni anno bisestile, ieri quando m'è venuta questa mezza faccia a squame sono corsa in farmacia e la stessa farmacista che mi ha curato la Candida mi ha dato questa pomata.
- Ah,
Fa Ciuffo
- Perfetto, continua a mettere questa.
Eggià, in fondo oggi non avevo un cazzo a che fare e allora ho detto: andiamo a farci fare nessuna diagnosi da Ciuffo, dai, che con quella faccia di culo alla Elvis cominciava proprio a mancarmi..
Dunque ecco. Io non so perché la mia vita stia prendendo questa piega dell'aggiusto una cosa e se ne sfracassa un'altra, su tutti i fronti, ma tutti tutti. Pensate che in macchina tengo un boiler da quanti litri boh e una TV che quando passa lo zingaro Menez la serratura che non Tenez, fa tanta di quella fatica mentale nel pensare di scassinare e fregarsi tutto che dice ma vafancùl e passa dritto..
Inoltre la mia misantropaggine sta raggiungendo i minimi storici. Cioè, esseri umani, io vi odio. Voi e i vostri virus.
Voglio vivere come Micheal Jakson ( non trombando bambini ma in una camera iperbarica).
La mondanità è un doloroso ricordo, non mi stucco la faccia non so da quante settimane..
Datemi un pretesto per stuccarmi la faccia, ora che le squame sono andate via.
Le squame sono una reazione allergica alla vita aerea. Oppure una prova del fatto che sono la versione stronza e racchia della sirenetta Disney, oppure che l'altra notte al sabba satanasso non s'è tanto regolato.
Forse sono allergica a Te. Si si, proprio TE.
Esigo allora che TU venga all'istante a lavarmi tutti i maglioni dell'inverno passato e già che ci sei mi affetti anche due lesche di prosciutto casereccio che preventivamente avrai portato dall'Umbria e per la precisione da Norcia, ammesso che Norcia sia in Umbria e se Norcia non fosse in Umbria esigo da TE che Norcia venga subito trasferita in Umbria.
Esigo inoltre che San Benedetto da Norcia venga arso all'istante come prosciuttone datato e al suo posto venga incoronato san Daniele in qualità di prosciuttone in offerta al banco alimentare di Anna Magnani amò tesò c'ho 'n San Daniele a n'euro e 30 a ttè t'oofaccio a n'euro zitta e bbona

martedì 30 settembre 2008

ARèGGITE!!!

Wagliòs ( s plurale), ho definitivamente lasciato Nettuno.
Ma siamo rimasti amici.
Una paio di giorni prima di venire via Gianfilippa ha pisciato più o meno dappertutto e mollato due stronzi umani nell'angolo più angusto della stanza degli ospiti. E meno male.
Affare increscioso atque vigliaccherrimo da parte sua giacché non disponendo il felino di mani, cotanta produzione escrementizia l'ho raccolta io e non certo dio.
Alle 12: 50 di oggi, Torn Forester il figlio mentalmente adolescente fisicamente 40enne della proprietaria è venuto a raccogliere chiavi soldi e insulti velati.
Si è presentato con mezz'ora di ritardo con quella faccia marrone, quei capelli gialli mezza lunghezza strisciati di mesh color piscio e tutte le D per le T e viceversa.
- Per le spese abbiamo pensato a un forfait di 50 euro ( è un furto, lo so, ma a di meno non mi ti scollo)
- Ah, 50 euro
fa lui
- Eh 50 euro
Faccio io.
tittittì tittittì telefona a mammina
- Mammanina dice che
dai, Forrest Gump, provaci, mi aspetto un'assurdo del tipo 150, 200 euro
- Mammina ha detto se potete lasciare altri 20 euro.
Eh? ehhhhh? ehhhhhhhhhhhhhhhh? mammina ha detto... c'ha detto mammina? 20 euro?
la mia faccia è un trito di carne bovina.
- Come 20 euro?
- 20 euro
fa lui
basita mi guardo attorno, spero che Gianfilippa gli caghi nell'armadio.
Cioè, scusa, ragioniamo, anzi, fammi capire. Dopo 1000 euro di affitto più 50 regalate ti attacchi a 20 euro? è come se uno comprasse un diamante da 85.000 euro e l'orafo dicesse: scusi, per l'esattezza mi dovrebbe ancora 299,99 euro per le spese di spedizione.
Cosa cazzo te ne fai, tu, Torn Forester, di 20 euro? io te le do, per carità, ma mi piacerebbe sapere come li spenderai, cosa compri? caffè gazzetta dello sport e sigarette? una pizza stasera con gli amici? un tanga D&G(tarocco)? un aperitivo? supposte ventolìn e pringles?no perché una botta non ci viene di certo, sul fronte scopereccio su quello droghereccio..
Vabbè, è e rimarrà un mistero, magari c'ha giocato a flipper, plìn, stitiplì, weoweoweo..
Vado carica come una mitraglietta scaccia cani, mi avvio alla macchina.
- Areggite 'e mano!
Grida una donna al bambino trolley.
Rifletto. Arèggite, verbo areggere, imperativo II pers, sing, tenersi stretto stretto al passeggino della propria madre coatta.
Co 'e mano: sostantivo maschile DUALE.
Duale, mi piace il duale, fa molto lingua morta, è preciso, non lascia niente al caso. In effetti due è diverso da molti, non è tanti ne uno, è due. Non fa una piega.
D'altronde la mia salute cagiona di brutto, c'è poco da fare. Presente un saccottino al cioccolato, un bigne alla crema, un calzone alla mozzarella e pomodoro? ecco, i miei polmoni per il momento si sentono così, saccottini al catarro, calzoni sebo e muco, bigne al moccolo semidenso, cannoli siciliani alla ricottina di vomito.
Ipse dixit: chi di catarro abbonda di catarro sfonda..
Puh!

venerdì 26 settembre 2008

MOZZICONI

QUA - e in alto a destra - POTETE TROVARE IL BOOKTRAILER DI MOZZICONI.
OPERA PRIMA FARFALLULA.

venerdì 19 settembre 2008

LA MIA DOTE


Ti do il mio silenzio e le chiacchiere inutili.

Ti do il mio tempo, la bocca, il fresco in terrazzo, le strade di Roma, le mie lacrime di sale.

Ti do il mio culo.
La pelle, gli anni migliori.
La mia disperazione, dispersione e salvezza, i peccati più dolci, il buco nella pancia, le ossa che sporgono, gli spigoli più amari.

Ti do la mia poesia, la mia follia, la mia testa che esplode, che divaga, parla e non pensa, pensa male parla male, gira al mattino.

Ti do la mia ansia.
Il terrore di marmo, il sorriso giallo, il mio raffreddore.

Ti do gli occhi e I loro angoli bassi, il loro colore, l’iride che cambia come cambia l’umore.


Ti do la mia fragilità.
Le parole al telefono, il catarrro nei polmoni, gli anni migliori. Gli anni peggiori.
L’adulto che non sono, il caldo tra le cosce, la mia figa I suoi sapori, i miei capelli di medusa e le serpi nella gola.
La mia noia, l’insofferenza, la sofferenza per I giorni che passano, per il tempo buttato ai porci, per le case, per le cose, per le facce che vorrei.

Ti do I miei passi, il mio genio, la mia presunzione, ti do tutti I libri che non ho scritto.
La giusta quantità delle vocali. La mia voce urlante e quella muta.
I miei amori, I miei umori, le persone che schifo, quelle che ho nel cuore, quelle che ho fatto piangere, quelle che ancora devo incontrare.

Ti do i miei incontri, la mia infanzia terribile, I miei se, la mia musica che si ripete, la mia schiumevolezza, la mia vita tra le righe.

Ti do il latino, free, il casco da giovane, gli aperitivi. Ti do Giufà.
Il cinema, le cene veloci e quelle studiate, la mia scrivania, la mia acidità, le mie braccia, il mio conto in rosso.

Ti do Gianfilippa e la sua merda verde, la sua faccia schiacciata e il suo pelo sul tappeto.
Le mie scarpe col tacco, le mie dipendenze, la mia malattia.
I mille bicchieri di vino, I fonzies, i tacos, le mie pillole, il mio fiato corto. La mia salute insana.

Ti do il mio freddo, il mio anello, le mie risate, il tabacco, le battute, la leggerezza, le Diana blu e le camel light, il sole, Maggio e la mia città.

E dimmi se è poco.

sabato 13 settembre 2008

Dicono di me, che sono una strega drogata e truccata e piena di sè…

La sensibilità dell'uomo verso il mondo cambia a seconda di cosa o di chi lo abbia travolto nella vita.
Travolto e quasi ucciso.
Oppure travolto, ucciso e impossibilitato per lungo tempo a risorgere. Costretto a curarsi o a leccarsi le ferite, metafora ferina orrenda ma molto in uso dai bastonati emotivamente, sconosciuta o quasi ai bastoni.
L'amore non corrisposto è l'esperienza più devastante con cui l'essere umano debba confrontarsi. E capita a tutti, almeno una volta nella vita.
E è una pena infinita.
Un pò più finita dal punto di vista del non corrispondente, ma pur sempre una pena.
Trovare la giusta metà è una stratosferica fregnaccia platonica a cui la cultura classica occidentale ci ha inchiodato, inchiodato come sulla croce, a testa in giù, senza soluzione di continuità.
E allora ecco che in virtù di tale ricerca l'uomo mette in atto strategie autoflagellanti, masochiste, di stoici incanti e dissapori feroci, di lacrime e pugni, di calci in faccia, di fiati in apnea, di rivoltamento interiore, di dignità retrattile, di umiliazioni e tentativi che non sono mai l'ultimo perchè la speranza è satana nella coscienza dell'innamorato.
E quanto tempo passa e quanto ancora ne deve passare perchè la ragione e la chimica rientrino nell'armonia dei giusti equilibri!
Ma non si tratta di riafferrare la metà da cui ci hanno allontanato all'inizio di tutte le cose.
L'amour fou non esiste. Esiste solo il fou, colui che in un breve istante della propria vita sbiellerà per poi risanarsi e andare avanti.
Ciò che conta è solo ciò che si è e ciò che si vuole, esiste perciò quella persona con cui si può essere ciò che si è e si può condividere ciò che si vuole. E quella persona non si può conquistarla, o la si ha o non la si ha. Quella persona la si vede da lontano perchè anche lei ti sta guardando e ci si afferra nello stesso istante.
Nello stesso istante e non con tempi diversi.
Con quella persona non si parlerà mai di amore, ma di quanta vita si possa percorrere assieme e di quanti slalom assieme si riesca a fare tra il dolore e il resto della merda.
Riuscendo a respirare profondamente.
E a non star male.
Per il più a lungo possibile.
Da ciò si deduce dunque che non sono affatto una strega drogata e truccata e piena di se.