lunedì 30 giugno 2008

DOTTORESSA TRULLO

Mi è successo di nuovo di rischiare il pestaggio.
Vabbè, pestaggio poi, magari lieve colluttazione, magari lussazione superficiale della clavicola, magari..
E questo perchè ho dato della testa di minchia a un romano che stava per investirmi mentre in bici ( io in bici, lui in suv) attraversavo via di Giussano da giussano o Giussone da giussì o guido giusso da giussò, insomma quella via che ancora non ho imparato a chiamare.
Gli ho dato della testa di minchia e lui ha inchiodato. Ho pensato: ora scende e mi pista, poi ho pensato pure: embè, magari alzo qualche soldo.
Big Dick ( il cagasotto) mi ha dato della burina.
Dice: l'hai chiamato testa di minchia col braccio teso come i coatti al semaforo.
Ehm...si.
Vorrei sottolineare però che vedersi arrotata sotto uno pneumatico che è alto quanto te quando porti i tacchi a spillo da 15 cm, non è una bella sensazione. Le sensazioni poi si sa, possono pure essere fallaci.
Certo lui da blasonato Savoia avrebbe detto: Opperdincibacco, chiedo venia lungi da me l'intezione di disturbarla, ma con la presente educata protesta vorrei cortesemente porre in luce il fatto increscioso, non certo derivante dalla sua somma e gioviale volontà da guidatore di suv, che a momenti conduceva a morte certa donna Farfa qui presente.
Il suvvista avrebbe risposto: Oibò, lancio il guanto e la sfido a duello mio audace interlocutore, messere cortese, alle 19 in via Giussone da giussì, con fioretto e testimoni.

Fatto è che il suvvista poi è ripartito avendo probabilmente giudicato poca cosa dover combattere con farfa secca e .. e basta perché intanto Big Dick il cagasotto se l'era data già da un po'.

Domani devo tornare dalla mie personale equipe medica. Assieme al dottor House ci sarà dottor Cottege, dottor Flat, dottor Build, dottor Igloo ( è basso e ciccio) e infine la capa reparta pugliese: dottoressa Trullo.
La tradizione cattolica attribuisce a una certa santa Lucia proprietà terapeutico-miracolose circa la cecità. Fate perciò offerte votive alla santa orba inviando un bonifico bancario di un minimo di euro 100 senza limiti di massimo sul mio c/c personale e sono sicura che a fondi raccolti, anche se l'uveite e il pupillone non saranno passati, sarò comunque più serena.

mercoledì 25 giugno 2008

SPLATTERATI E' UN NEOLOGISMO


Quando mai te l'aspetti, la distanza diventa un QUANTO.
La punta delle dita sulle quali contare non è mai veramente una punta mentre la mano è quella di un monco.
La Distanza, è quella che ti stupisce.
Ogni volta.
La Distanza è la misura precisa di come ti innamori e ti disamori delle cose delle persone delle situazioni della genericità.
Ma si, vediamoci e in fondo poco te ne fotte, oddio se poco te ne fotte. Dunque è arrivata la Distanza, quella che c'è sempre, prima nascosta, poi ambivalente alla fine ti prende per mano e ti allontana.
Da tutte le cose conosciute.
E allora si ricomincia.
Nuovo giro, altra corsa. Hai bisogno di novità. Di stimoli. Uno stupido ratto da laboratorio da cui ti distingui solo perché tu punti sempre più in alto.
Una fighissima strategia per sfuggire alla noia.
Puntare sempre più in alto.
Ecco il nuovo obiettivo.
E' lontano.
Ma lo voglio lo stesso.
Mi diverto così. Lo raggiungo, lo prendo, lo spremo, mi entusiasmo, mi freno, rallento, mi scosto, mi annoio, lo cancello.
Game over.
Si ricomincia.
Io divoro l'esistente e poi lo cago, con tempi diversi a seconda dei ritmi della digestione, a seconda della pesantezza degli Elementi o della loro vacuità, del loro splendore, del loro amore, delle loro risate e delle mie che ricerco da sempre, a giro, senza sosta, mentre giro senza sosta e giro senza sosta e giro senza sosta e giro e.
Chi micascisto nasce, micascisto torna. Ma lo so, non mi sconvolgo.
Io sono un mezzo cyborg o se più vi piace, un umano a tempo determinato.
E non mi va di fare la simpatica.
Oggi sono guastata dall'arrivo della Distanza; sono disturbata, perciò niente cazzate, non le tollero, in questa fase in verità non tollero nessuno. Questa è la fase della disaffezione, una lenta, scomoda, fastidiosa purga emotiva.
Un pò d'amaro mi rimane, ma non Averna, cioè, quello si, quello ci sta sempre bene; quest'altro invece, questo tipo d'amaro, l'amaro della Distanza, piace poco. Sa come di fallimento, non è la parola adatta, ma è la prima che mi è venuta in mente. Sa come di perdita di tempo, sa di rancido, di buffo, di nostalgico. Sa anche di nausea. Di vecchio, di stanco, di parole ma quelle finite, quelle che non ci sono più.
Fortunatamente io ho l'intelligenza e anche il fegato di non star lì a cercarle a forza le parole che non ci sono più. Ne prendo atto. Punto. Cosa dobbiamo fare? niente. Addio. E' colpa mia? no, è colpa tua? no. E' la distanza, è arrivata e ciccia.
I rapporti umani sono isole di sosta in cui il cervello si ricarbura per cambiare giro. Il problema è che a forza di cambiare giro finisci per ritrovarti milioni di morti splatterati sulla visiera del casco. Puntini spalmati di morte spalmata di fresco davanti ai tuoi occhi.
E il massimo è che, contati i cadaveri, ricominci, perchè non importa.

Ce n'è ancora Uno che risulta immune alla Distanza.
Fino a quando questo Uno chiamerà i punk a bestia: umanità distopica, posso stare tranquilla.

lunedì 23 giugno 2008

Pupillone eterno


Dietro l'occhialone, il pupillone.
La cura si prolunga per un'altra settimana.

martedì 17 giugno 2008

IL CULISTA

Vado nello studio privato del Culista dottor TiguardoIlCulo e SoloSeMiVaTiGuardoAnche l'occhio, sottotitolo: poi tu mi dai 60 euro.

Il Culista mi dice, neanche tanto tra le righe, che non ne capisce un cazzo e che è meglio che vada al pronto soccorso.
Vai al policlinico
-Mi fa
Vai al policlinico e fatti fare una fraccata di esami.
- Azz
faccio io
- 60 euro.
Fa lui.
Ok. Non ho contanti.
-Scendo
Faccio
-Devo trovare un bancomat
-Ah
Fa lui, ma in realtà vuole dire: se non torni sciolgo i cani.
Esco che ho deciso che se quello vuole i miei soldi deve venire a cercarmi in Aspromonte, ma poi bestemmio perché ho lasciato le chiavi del motorino nel suo studio e forse lui ha pensato che questa si che è una bella garanzia di pagamento.
Pago.
- Fammi sapere
Mi fa
- Sapere che?
Faccio io
- Come andrà
Fa lui.
- Come no
Faccio io e vuol dire proprio come no, alla romanesca.
Me ne vado che sono in crisi panacosmica.
Big Dick mi accompagna al pronto soccorso oftalmico mentre io piango lacrime malate e un tizio per strada ci spruzza acqua da una bottiglia.
Sorvoliamo sull'accaduto. Ne riparleremo solo il giorno dopo.
- Perché quello ci ha spruzzato dell'acqua?
- Non lo so
- Se tu fossi stato un coatto quello sarebbe già morto
- Non lo so
- Forse voleva proprio quello
- Non lo so
- Forse cercava la rissa
- Non lo so
Al pronto soccorso fanno a gara per visitarmi.
Non è ironico, fanno a gara veramente. Una donna mi visita, un uomo accorre e mi visita pure. Chiamano un'altra tizia, una del reparto virologia. Una della squadra speciale antivirus.
Questa dice che il virus Zoster è ancora tra noi e nello specifico, dentro di me. Io piango come una vitella.
La donna mi fa
- Non piangere
L'altra mi fa
- Non piangere
L'uomo mi fa
- Dai su, non piangere
E io non capisco perché cazzo mi diano tutti del tu.
Compilano una scheda. La tizia della squadra speciale antivirus mi fa
- 5 novembre 1984?
- Magari
faccio io ma lo dico col muco e non si capisce.
Poi mi dicono che vogliono ricoverarmi.
Io muoio.
Mentre muoio l'uomo mi dice
- Dai su, non piangere
La donna fa
- Facciamo un day hospital che così sta più tranquilla
L'antivirale risponde
- Si, in effetti è meglio, la ragazza mi sembra abbastanza emotiva.
Parlano di me come se non ci fossi o fossi già morta.
Mi rimbalzano al giorno dopo, giorno ospedale, day Hospital.
Vado.
Alle 8 sono lì.
Alle 10 sono ancora lì.
Alle 12 nessuno mi ha ancora cagato, neanche di striscio.
Una tizia dell'estrema periferia del mondo con addosso una tuta della Germania dell'est mi attacca una pippa assurda sul padre morto di cancro due mesi prima, lasciato a soffrire senza morfina da medici di merda. La tizia dice "vogliodire" in continuazione e in effetti, non è che non dica, dice eccome e lo dice per tre ore di fila, io invece piango perché intanto non ho mai smesso, dal giorno prima.
Poi mi visitano. Mi visitano in tre e in tre mi dicono che non mi hanno visitato prima perchè erano disponibili solo medici che non hanno preso la varicella, mentre adesso sono arrivati quelli di amianto dagli anticorpi con i controcoglioni.
- Quest'anno il virus è di un ceppo agguerritissimi.
Mi fa una mentre l'altra mi visita.
Una è una galoppina, una è una dottoressa con la tacca, l'altra è la capa reparta.
Mi sfondano a turno, uno, due e tre.
Finisce che non mi ricovero mi faccio il day hospital tanto meno la fraccata di analisi.
Finisce che mi danno una cura potenziata di antivirali al mille per mille e colliri di dio.
Ne ho ancora per una settimana.
Intanto piango, può essere che tenere lubrificato l'occhio mi faccia anche bene..

Inoltre ieri mi hanno bocciato all'esame di legislazione minorile.
Ho fatto 5 anni di università alla sapienza, mi sono laureata in lettere e filosofia senza essere mai bocciata, mai significa mai, cioè: zero volte. Zero+zero=zero.
Ora vado in questa struttura di merda privata, gestita da monache dalle fighe sfondate e da preti dal culo sfondato con l'intenzione di prendermi una stupida abilitazione e un cazzone di 122 anni mi boccia in diritto minorile.

Roba da non crederci.

Ai confini della realtà.

Forse non dovevo fossilizzarmi sulla questione delle coppie di fatto.
Forse non dovevo polemizzare sull'idiozia del legislatore che fa differenze tra figli legittimi e figli naturali.
Forse non dovevo dire che non permettere l'adozione alle coppie di fatto, incluse le coppie gay è un'enorme stronzata.
Forse a un mezzo prete dal culo mezzo sfondato bisognava dire che solo i coniugi hanno diritti e che il matrimonio è la cosa più figa e più santa e più dirittevole di tutte. E che se non sei sposato sei una merda e una merda resterai perchè i froci andrebbero tutti al rogo e le lesbiche subito dopo, per riattizzare il falò. Che le coppie di fatto vivono nel peccato e che andranno all'inferno, dove satana le sevizierà ab aeterno infilando loro con perizia da legislatore, enormi, acuminate, sacre incensiere nel culo.
Tanto è che sto qua mi fa
- E' meglio che torni la prossima volta
- Siamo sicuri?
Faccio
- Facciamo finta che non ci siamo mai visti
Fa lui
- Troppo bello per essere vero
Dico e avrei voluto aggiungere: troppo bello per essere vero perché la tua faccia di merda da cattolico dell'inquisizione me la ricorderò per tutta la vita e vai a cagare.

venerdì 13 giugno 2008

PUPILLONE

Insomma, quello che mi è capitato si chiama UVEITE e la causa non è la mia innata propensione ai vitigni superiori, ma quella stronza blasfema di una Varicella.
Il risultato di ciò è che ho una roba nell'occhio che l'oculista definisce INFIAMMAZIONE e che io preferisco chiamare "falò, con e di : Giordano Bruno".
Per il momento ho l'obbligo di silurarmi nella cornea un collirio malefico che dilata le pupille, il risultato è che 1) ho una palla enorme nell'occhio sinistro e uno spillo nel destro e 2) che somiglio a Devid Bowie .
Il particolare non trascurabile è che non vedo un cazzo, cioè vedo talmente sfuocato che mi sento di poter sodalizzare con i vecchi e le loro cataratte.
Poi c'è il cortisone, sempre in gocce.
Io: Il cortisone ha qualche ripercussione sull'estetica dell'occhio?
Oculista: In che senso?
Io: Mi rovina l'occhio?
Oculista: In che senso?
Io: Me lo fa tumefatto, giallo, brutto, inguardabile?
Oculista: Ahahahaha ahahahah ahahah
Io: E' un no?
Oculista: E' un no.
Perciò fino a lunedì andrò in giro per il mondo con enormi potenzialità da occhi di gatto; l'estensione della pupilla mi apre nuovi orizzonti, vedo le particelle subatomiche e le mutande sporche della gente attraverso una visione monoculare ai raggi X.
Inoltre la visione distorta dell'occhio sinistro agisce sulla percezione degli emisferi in modo sub latente conferendomi dei super poteri in vari campi: posso affettare cetrioli in un nanosecondo, calpesto le merde di cane sui marciapiede senza sporcare la suola, vado in bici senza mani, collaboro con la Nasa a progetti di fisica aerospaziale, cambio canale col pensiero, non brucio i manici delle pentole sotto il fornello a palla, parlo il sanscrito, l'ebraico antico e l'hindi.
Ho scritto 1.228.790 poesie sulla falsariga della scuola siciliana e sono in contatto paranormale con Federico II di Svevia, Silvio Pellico, nonna Marietta, Bob Kennedy e Edwige Fenech, anche se è ancora viva ( o almeno così credono tutti).

domenica 8 giugno 2008

IL GATTO SACRO NELL'ANTICO EGITTO E PURE A ROMA

Dunque l'era delle croste è finita assieme a quella del cinghiale bianco..
Ieri leggo sul sito www.sagredellazio/sesfonnamodemagnà/epuredivino.it che a Fiumicino c'è la sagra del pesce.
Wow.
Ovviamente ci vado.
Mi avvio mentre nei vicoli del Pigneto a un certo punto incontro un gatto in mezzo alla strada. La macchina si avvicina e il gatto non si sposta. La macchina si ferma e il gatto è sempre lì. Suono il clacson e il gatto manco p'o cazz che si leva.
Alla fine scendo, il gatto si stira, mi guarda, io lo prendo e lo metto sulla sella di uno scooterone.
Riparto.
Arrivo a Fiumicino e la sagra del pesce c'è ma senza pesce. Al posto del pesce lo sciopero dei pescatori.
Bestemmio e vado avanti.
Fiumicino è la città playmobil più brutta del mondo.
Mi infilo in un ristorante dove mi danno da mangiare pesce surgelato e pesce in scatola, la scatola e pure il cartone.
Esco dal ristorante e mi fermo a prendere un averna in un bar che sembra l'atrio di una discoteca. Giòvani veri e giòvani di mezza età sono vestiti come un accartocciamento di budella.
Prendo un amaro molto amaro e amaramente me ne torno a Roma.
Oggi è domenica e pure piove.
Decido di andare alla sagra delle vacche in India.

venerdì 6 giugno 2008

163 RANDELLATE SULLE GENGIVE



Allora, ho speso 163 euro in profumeria.

Entro, sono volubile, dico: buongiorno, dicono: bungiorno.
Sono sempre più volubile.
Ho la faccia trasfigurata, ho la testa, le orecchie, le palle piene di gente che mi dice: non prendere sole, non prendere freddo, non staccare le croste, non usare cosmetici, passerà, vedrai che passerà, sono 15 giorni che deve passer ma INTANTO non passa un emerito cazzo.
Sono volubile. L'ho già detto che sono volubile?
Vorrei la mia faccia indietro.
Una commessa bassa bionda, idioma padano, mi si mette alle tacche.
In realtà lei è un hobbit.
In realtà lei è un elfo malefico che mentre ti parla ti ipnotizza.
In realtà lei, mentre ti parla ti fa le fatture, quelle magiche. Ti sciacqua il cervello, fa leva sui postumi della pustolaggine, ti dice Ba, ti dice Bi di dice Uh, ti dice che tutto quello che ti sta propinando è di VITALE importanza.
Che se non lo avrai, MORIRAI.
Per esplosione, tra due minuti.
Tu dici: ho avuto la varicella, vorrei qualcosa che per il momento mascheri le lesioni
( in realtà ti stai affidando anima 'e ccore con la speranza che ti dia un antidoto rigenerante, tipo quella cosa che hanno le lucertole nel DNA e che gli fa ricrescere la coda).
L'hobbit ne approfitta, è un rettile, è il demonio con l'ombretto del cadavere fresco di YvesSaint Laurent
Ti dice, andiamo sui prodotti Chanel?
Mah, Chanel, dici tu, anche una cosa un po' meno francese, un po' meno glamour, un po' meno cool, un pò meno meno..
Ah
Fa lei, e ti disprezza.
Poi parla parla parla parla e tu cominci a autoipnotizzarti. Gli odori delle polveri sottili profumate ti danno alla testa, i blush (?) i fard, le terre (?) i lucidi, gli opachi, le spugne, i pennelloni, i pennelletti, i pennellini, le vernici, le mine antiuomo antirughe anticane e gatto.
Il profumo per trovare parcheggio, la crema per trovare marito, il rossetto per trovare lavoro, l'ombretto per trovare la morte...
Un mondo parallelo.
Così svieni, poi rinvieni e vai alla casa.
Alla cassa un'altra hobbit dell'impero del sud ti fa il conto. Mentre il codice a barre di un robo Dior fa plìn, tu ti vedi passare davanti agli occhi tutta la tua vita oltre che un display che segna 37 euro. Poi ancora, 25, 18, 22, e tu pensi di ogni prodotto passato, che sia già la somma. Poi ti dice 163 euro e tu muori ma intanto il bancomat gliel'hai già dato o forse l'Hobbit n.2 che odora di Chanel n.5, se l'è preso da sola sfruttando la formula magica dello spostamento degli oggetti da te a lei.
Esci da quel Vietnam e intanto pensi a quanto indifese possano essere le persone portatrici di handicap.
Varicella compresa.

martedì 3 giugno 2008

CON UNA BENEDIZIONE COSI' SIAMO TUTTI PIU' TRANQUILLI...SOPRATTUTTO SATANA


Dato per assodato che ora come ora il contenuto dei miei post è alquanto monotematico e che non augurerei a nessun adulto, nemmeno a quelli di forza nuova ( vabbè a quelli si eccheccazzo) di contrarre la varicella, virus immondo che la socialità uccide in tutte le sue forme e che la depressione clinica chiama a trombe squillanti, ecco, posto questo, ora basta.
ORA BASTA.
Sono da una settimana oramai nell'anno della crosta che è un millennio che è sei milioni di anni d'evoluzione del genere umano, perché queste minchie di croste una cosa sola dovrebbero fare: scrostarsi e invece no. Sono più incollate di una cozza allo scoglio. Sono più ferme dei dogmi della chiesa cattolica, sono più rigide di Tizio col busto ortopedico.
Ieri ne ho staccata una sulla fronte, (intelligentemente), per curiosità. Perché volevo vedere cosa c'era sotto, ci saranno le fosse comuni, penso, il raduno dei papa boys, tutti gli alpinisti dispersi dal 1999 ad oggi, ci sarà Jim Morrison, Ufo Robot, ci saranno gli ossuari del quartetto Cetra, ci sarà Donna Almirante, la sinistra l'arcobaleno, ci sarà Prodi che ecco perché non lo si vedeva più..
E invece c'è un cazzo. C'è un buco che fa vomito, un cratere che mi rimarrà a vita, una sacca pret- à-porter... dove sono le chiavi di casa? ma certo, nel buco. Dov'è il gatto? ma certo, nel buco. Salve, ho portato due bottiglie di vino, un tiramisù, il trivial e il portatile, due valige e uno zaino da scalata, la bici per le passeggiate al tramonto, ho portato pure il tramonto, una monovolume, una stampante e una cassa di acqua Fabia, ed è tutto nel BUCO!!!
Porto 57 turisti tedeschi in giro per la città, li porto nel buco, compresi bagagli, souvenir, pranzo a sacco e ettolitri di crema solare. Di giapponesi ce ne stanno 78 di americani 15. Da oggi però gli americani non li porto più. Fanno troppa spazzatura e producono troppi gas. Inoltre rotolano e non è un bel vedere.

Meno male che Papa-Razzo-Missile ci benedice. Guarda su e dimmi se in 2000 anni di cristianesimo non abbiamo sbagliato tutto.
Io lo sapevo che quell'altro era quello vincente, quello cattivo, non questo cazzone squatter
che mi ha occupato lo sgabuzzino da due anni.
- Scusa Jess, ma quanno ce ce