sabato 21 agosto 2010
SONO TORNATA...SARO' IL VOSTRO INCUBO PER SEMPRE
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Piecesofmonica
mercoledì 11 agosto 2010
A VOLTE SI VIVE MALE
A volte si vive male per delle questioni mal poste o mal capite o mal messe o mal digerite o mal affrontate o mal gestite o mal governate o mal intenzionate o Mal, furia il cavallo del west che beve solo caffè..
Pubblicato da zero in-coscienza alle 03:20
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Piecesofmonica
domenica 27 giugno 2010
LE CONSEGUENZE DELL'AMORE
Voglio parlare delle vigilie.
Quando non sai cosa fare, quando devi ingannare il tempo di un'attesa e non hai voglia di niente, non di leggere né di uscire, di parlare, mangiare, chiamare, ascoltare, guardare, pensare, immaginare.
L'unica è scrivere e ovviamente, fumare.
E io fumo.
E io scrivo.
E io potrei piangere e gridare oppure ridere, ma mi faccio un caffè e così, con Pippa alla mia destra che si siede sulla tastiera +++++++++++++++++++++++666666666666655555555555555222222222222
ricomincio a scrivere.
Sul fascino della vigilia.
Ecco, vorrei parlare del fascino della vigilia.
Dell'adrenalina, della pressione alla bocca dello stomaco, del fiato corto per l'asma e tutto il resto, dei flash di momenti presi a caso dall'immaginario del giorno che aspetti.
Del giorno che aspetti, che chissà perché poi lo aspetti, tanto arrivare arriva. Non c'è pericolo neanche che faccia un po' di ritardo, quello, arrivare arriva.
E l'arte della dietrologia che ti fa strizzare il fegato e la riflessione sulle cose profonde, sulle conseguenze delle proprie azioni, sulle conseguenze dell'aver detto si invece che aspetta, pensiamoci, prendiamoci un'altra birra.
Di come vorrei essere sola per tutto il tempo che mi separa da domani. E andare al cinema, da sola. E a pranzo, da sola e poi al parco, da sola, a leggere Saramago e poi a correre per 10 Km che non serve a niente ma fa sudare e sudare è bene.
E invece il mondo ti vuole, ti chiama, ti chiede come va, come stai, sei pronta? sei prona? sei a posto? hai finito tutto? come ti senti? ti senti? Allora, a che ora? e dove? e quanto dura? e come? e come mi devo vestire? e poi che succede? e perché? e chi c'è? Posso venire? e mia zia? E il mio cane? E il cane di Lino?
Non pensavo esistessero cani di lino, al massimo di peluche.
Intanto la musica tace mentre aspetto fiori da mettere in frigo. Si, vanno in frigo, conservati a basse temperature, poi magari ci si fa un sugo, penso. Un sugo di petali e pancetta.
E in effetti sono arrivati, ma non quelli, altri, una pianta, enorme, a me le piante non piacciono, le invidio, è una condizione a cui aspiro da sempre, ma è più difficile di quanto si creda starsene con i piedi dentro un vaso e nutrirsi di sola acqua.
In testa solo l'attesa.
Attesa di gente che non arriva e che farebbe meglio a non venire, chè io voglio star sola, 24 ore di solitudine estrema, stare nuda con la pancia contro le mattonelle, fumare all'ombra dell'enorme nuova pianta, spargere cereali di riso integrale per casa come fossero coriandoli, rotolarmi sul letto, avvolgermi tre lenzuola colorate di cotone all'80%, a mo' di involtino primavera, giocare a palla con Pippa, sputare lontanissimo fino al cortile delle suore sperando di cogliere in un occhio la suora operaia.
Guardare un film pesantissimo e ingozzarmi di schifezze. Bere l'odiata coca cola e abbandonarsi al rutto libero.
Pensare a una parola, la prima che mi viene in mente e cercarla in 4 libri presi a caso dalla libreria.
E' un gioco noioso, da secchiona, ma a me piace, mi rilassa.
E andare da Apu e ordinare un chilo di pizzette e poi chiedergli se in Pakistan nei forni di notte ce li trovi gli italiani a impastare cornetti orientali.
E poi far finta di bestemmiare che tanto io non ci riesco e poi spegnere la luce e poi domani.
E pensare che le conseguenze dell'amore alla fine, tutto sommato, è un gran bel film.
Pubblicato da zero in-coscienza alle 10:50
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Piecesofmonica
martedì 20 ottobre 2009
LA GENTE
Sono confusa.
Tipo una cola agitata ma senza zuccheri.
Mangio 10 fette di bresaola su una striscia di pane, basta carboidrati, basta-con- i-carboidrati.
Il mio corpo si ribella.
Il mio corpo ha bisogno di proteine.
Sono stufa.
La gente mi dice: ma che hai? che ho? no, niente, sei pallida.
Sono pallida, e vaffanculo, si, sono pallida. Anzi, non sono pallida, a voler essere proprio sinceri, sono verde.
Il mio colorito è sterco di neonato diarroico.
Ti senti male? no, sono verde, sono solo verde, verde e basta.
Forse mi sento anche male, può essere, può essere che mi senta male, ma non è per il colorito. E' perché continui a chiedermi se mi sento male.
Stronzo.
La gente mi dice: ma che hai? che ho? no, niente, sembri triste.
Sono triste, e vaffanculo, si sono triste. Anzi, non sono triste, a voler essere proprio sinceri ho gli occhi all'ingiù. Sono questi occhi che mi fanno sembrare triste.
Forse mi sento anche triste, può essere, può essere che sia triste, ma non è per l'umore. E' perché continui a chiedermi se sono triste.
Stronzo.
Sono confusa.
Sono agitata come una cola tarocca ma senza zuccheri.
Sono tarocca. Non è male essere tarocchi o sentirsi tali. Se ci pensi, stronzo, essere tarocchi è un gran bel vantaggio.
Pensa a te, che sei solo dixan e distintivo.
Pensaci, al distintivo e al dixan.
Pensaci, io ci penserei.
La gente mi chiede: perché non ridi mai? perché ti sei guardato? rispondo.
Sarà per questo che non faccio la Pm in discoteca. Sarà per questo o perché sono molto selettiva, ma più probabilmente perché sono pigra e forse abitudinaria e la gente non mi piace o mi piace poco o la ignoro o la schifo. E' un mio limite, certo, o forse un limite delle mie tette.
La gente non mi piace perché quando inizia un discorso dice: senti, te volevo dì na cosa... ah beh, ok, pensavo invece che il fine del tuo dare fiato alla bocca fosse la costruzione di un biplano a due posti per volare fino in Australia e stabilire un nuovo record mondiale.
No? non è per questo? ah, ok, allora dimmi pure.
La gente non mi piace perché ti dà sempre ragione, sempre, anche se sei nel bel mezzo di un duello tra spadaccini.
La gente dice: ah, si, certo, hai ragione, però.
Però un cazzo, se ho ragione ho ragione, altrimenti non me la dai, la ragione, non è una cosa che si dà a tutti. La ragione sulle faccende non segue logiche democratiche di distribuzione.
C'è chi ha ragione e chi ha torto. Se credi aver ragione non poi darmi ragione.
E' facile, basterebbe leggere un po' di filosofia greca.
Stronzo.
Lo stronzo è generico, non si senta offesa nessuno.
Oppure si, chissenefrega.
farfafuori
Pubblicato da zero in-coscienza alle 15:30
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domenica 23 agosto 2009
L'ARTE DEI PAZZI
Dicesi "arte dei pazzi" quella modalità del comportamento umano poco riflessivo che ti porta a fare 4000 km su e giù per l'Italia nell'arco di una settimana.
Perciò ecco che m'intreno da Torino verso Roma ieri l'altro per invagonarmi di nuovo domani notte.
Trenitalia mi deve un premio stupidità e se posso suggerirei all'amministratore delegato di fornirmi fragole e champagne o sushi e champagne o anche roquefort e champagne e a voler proprio giocare in casa va benissimo anche anche gorgonzola e prosecco di Valdobbiadene con due B o il tutto cumulativamente servito in random.
In alternativa, che non ci vedo niente di male, una monovolume così mi si levano dai piedi una volta per tutte e vaffanculo.
C'è una vacua possibilità che mi diano da lavorare in quel di Savoia in tal caso martedì mi metterò come una trottola a cercare una casa piemontese, mollare la casa romana con la speranza di poterla invece mantenere per un altro anno subaffittandola, col beneplacito del proprietario, a qualcuno disposto a poggiare il culo nella capitale per un solo et unicum anno.
Lo dico sempre, da una vita, ora me ne vado ora me ne vado e ora forse me ne vado davvero.
Da non credersi.
Per un anno. Solo et unicum.
Magari poi saranno due.
Magari no.
Lasciare Roma è dura. Qua ho messo assieme tutti i tasselli che seppur combinati a cazzo stanno insieme e mi fanno così, come sono, verde e abbronzata, alta e bassa, tatuata e spocchiosa, chic e plebea, frivola e chiommatica, e tutti i contrari che vi pare 'chè questo è un trucco narrativo che non m'è mai piaciuto.
Vi ritengo informati dei fatti e responsabili -penalmente- del mio futuro oltre che aggiornati sui prossimi sviluppi.
Corro 50 minuti di fila, sono un drago.
Pubblicato da zero in-coscienza alle 16:25
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Piecesofmonica
giovedì 25 giugno 2009
LA SANTA ABILITAZIONE
Allora, sono una donna libera.
Mi sono conquistata la santa abilitazione.
Adesso sono abile, sono la più abile delle abili nelle abilità riconosciute dall'albo degli abilitati.
Mi sono beccata sti 12 punti, che nella classifica del campionato 2008/2009 è la vetta.
Non so chi abbia vinto lo scudetto quest'anno, ma per me, nel mio caso è come se l'avessi vinto io.
Ho discusso una tesi, la seconda, a cui non escludo possano seguirne una terza e una quarta e una quinta. E non pensate che abbia scambiato il produrre teorie sul mondo con la possibilità di aumentarmi le taglie di reggiseno.
Il giorno della discussione mi sono trovata all'interno di una specie di carrozzone felliniano che giuro, mai avrei immaginato che il cattivo gusto dell'essere umano potesse toccare fondali così bassi.
In un'università cattolica se vai, lo sai che sarà tassativamente vietato scoprire anche il più infinitesimale centimetro di pelle, tentazione all'arrapatizio, niente gambe scoperte, niente scarpe aperte ( non sottovalutiamo l'erotismo sfrenato dell'unghia incarnita), niente smalto, né piedi né mani, mancava una clausola sul velo, ma quello era a discrezione del candidato.
Eppure, nonostante la restrizione più ferrea mai vista prima in luoghi deputati alla cultura, il circo degli orrori ha messo in scena il più triste dei suoi spettacoli.
Ho visto cose che voi umani eccetera eccetera.
C'era una che s'era fatta fare i capelli apposta dalla parrucchiera, immaginate sta tipa che alle 8 del mattino va dalla parrucchiera e dice oddio odio anche se la mia tesi è una minchionata bestiale, non posso assolutamente presentarmi con i capelli in disordine allora la parrucchiera che probabilmente si fa di crac le ha messo su una impalcatura alla Leila che poi la gente al suo passaggio sferzava colpi di spada laser.
Un'altra se n'è venuta allegra allegra dal sud con la macchina d'epoca, l'autista e il fiocco bianco sulla cappotta, poi qualcuno le ha detto, cazzo, ti sei confusa, non è il giorno del tuo matrimonio, e lei allora ha detto che vabbè, ora che c'era faceva lo stesso.
Avete presente una sposa bella stagionata, insaccata in un vestito bianco impaillettato, tacco a spillo n. 12, scarpe bianche, con annessa punta cuneiforme, mutuata dritta dritta dallo stile free liberty delle lance Maori?
Ecco, di più.
I dettagli, i dettagli poi erano la cosa più impressionante.
Spille spilloni, ferrettoni, diademi, pricipesse Sissi de noantri con stucco forte a vernice lavabile, unghie, mio dio le unghie, da rapace neozoico, che per ovviare al divieto dello smaltamento per esterni, erano diventate frontoni del Partenone.
Non ho mai visto unghie così, lo giuro, nemmeno le cassiere dell'Auchan, no, nemmeno loro sono mai arrivate a tanto.
Avete presente uno scoglio accozzato di patelle?
Un ferro da lavastoviglie schioppato per le incrostazioni calcaree?
Una cornice rococò?
Il guscio di una cozza su cui si appiccicano inutili micro- molluschi, che poi quando le devi pulire ti fai un culo così con coltello e paglietta?
Ecco.
Poi è successo che una è venuta da me e mi ha detto
- Sei l'amica di Gina ( metti..)
- No
- Per chi sei venuta?
- Per me
- Devi discutere?
anzi, no, così
- DEVI DISCUTERE?????????
- Beh, si, ma sono in incognita
Ho avuto grosse difficoltà a confezionarmi per il gran giorno. Si, in effetti, non è statao facile.
La mattina stessa ho fatto un giro al mercato e ho comprato per la modica cifra di 7 euro e 50 una specie di tunica bianca, semi bengalese semi fricchettona, meno che semicotone, molto meno, percentuale di contone prossima allo zero.
In questa missione ho schivato la proposta di matrimonio di un egiziano e l'estorsione del numero di telefono da parte di due ambulanti napoletani.
Alla tunica bianca ho abbinato un pantalone nero che mi faceva le gambe dello spessore di due fili per stendere la biancheria, un paio di ballerine bianche rasoterra regalate anni or sono dall'amica Valeria, una borsa nera stile nonna di Heidi, se mai ne abbia avuto una, un prosecco, un kinder bueno, e vai con dio, cioè, vai da dio che dio ti aspetta, anzi ti guarda dalle telecamere sospese agli angoli dell'aula magna.
P.S subito a destra c'è la cappella.
Farfachic
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Piecesofmonica
sabato 6 giugno 2009
Che avete contro il post precendente?
Comunque.
Siccome sono in uno stato psicologico da C.I.M., ieri alle 17:00 sono andata al cinema a vedere Terminator Salvation.
Vi lascio due minuti così che possiate deridermi in tutta tranquillità.
Fatto?
Ok.
Insomma, ci sono andata ovviamente perché sto sbroccando nel vero senso della parola, cioè tipo liquido traboccante che per incapacità del contenitore si disperde nel mondo come lacrime nella pioggia.
E cmq si.
Ci sono andata.
In sala c'eravamo io, un vecchio e 4 12enni con l'apparecchio e le braccia troppo lunghe. Quel prototipo di essere umano allo stadio prepuberale che ha la faccia da bambolotto, gli arti da adulto, il busto da bambino e la voce in falsetto, fase pre-acnosa.
Insomma, ho visto il film insieme a sti robi qua. E devo dire che pensavo mi avrebbero rovinato la visione, che avrebbero fatto casino tutto il tempo lanciandosi pop corn e chewingum, che avrebbero puzzato di piedi tutta la sala, che si sarebbero eccitati alla prima spalla nuda di femmina e pecora, invece, presumibilmente si sono cagati in mano dall'inizio alla fine, perché non hanno proferito singulto.
Circa il vecchio non so darvi informazioni, credo fosse stato trascinato in quel luogo dallo sminchiamento senile.
Io, ve l'ho detto, sono impazzita, perciò, Terminator Salvation.
Ora, il primo Terminator, si sa, è un cult.
Film di tutto rispetto, fantastico, amato da me e dalla mia generazione da sempre e per sempre. Poi un giorno ho letto su Wired che a breve sarebbe uscito quest'ultimo sforzo del genio americano degli effetti speciali. Dicevano: hanno riesumato la sagoma e il volto, di questo mongoloide qua, nei panni del mitico Terminator ai sui tempi d'oro e di ferro e, con elaborazioni che ne se io di che tipo a computer, l'hanno reinserito nel nuovo film senza che il cazzone di cui sopra abbia mai preso parte a ripresa alcuna.
( In realtà trattasi di chicca tributo al grande Terminator 1, in quanto il mongoloide appare per 5 minuti circa, il tempo necessario a essere sfracassato in tutta la sua stazza di carne, metallo e faccia da governatore-culo californiano)
Ho detto, azz.
Così, l'ho visto.
Fa cagare, a parte ovviamente la spettacolarità degli effetti speciali, sempre sorprendente, (non so dire quanto sia costato questo film, ma immagino cifre con molti zero), a parte i due super manzi che fanno da protagonisti: Christian Bale nei panni di John Connor, profeta degli anni 2030, e Sam Worthington nei panni di un certo Marcus, che ci hanno infilato perché, in effetti, faceva figo, a parte insomma la manzaggine di sti due, modello americano montagnoso, asciutto, muscoloso, duro e puro, che non deve chiedere mai, che l'umanità ama e venera, che con un bullone ti costruisce la bomba atomica, che con uno colpo di tosse sventra il nemico e con un bacio mette incinta la sua donna, a parte questo, brutto brutto brutto film, niente a che fare con il primo, poetica, romantica metafora della virtù e della forza dell'umanità di fronte alla freddezza della tecnica, espressione del suo genio che le si ritorce contro.
Ma si sa, i primi sono sempre i migliori.
So di avere un debole per questo filone fantascientifico futurista post bellico nucleare, sintomo delle angoscie dell'uomo nei confronti di una tecnologia che teme gli sfugga, il classico pippone dell'etica applicata alla tecnica e del timore di una conseguente e progressiva disumanizzazione della specie.
Si, subisco il fascino di questo filone, dalla letteratura al cinema, ma più al cinema.
Perciò, amanti di Matrix, di Blade Runner, di Nirvana, di Alien, di Terminator, unitevi e andate a vedere Terminator Salvation, anche se fa cagare.
Invito soprattutto le fanciulle; le invito a dare un ultimo sguardo al proprio marito-compagno-fidanzato molliccio rachitico intellettual-progressista, che si veste pescando cose a caso nell'armadio, che guarda report, che si abbona a internazionale, che compra il manifesto, che gira in bici con tom tom, che si perde nel suo quartiere, che tiene la macchina come una fogna, che ha un genetico giro di trippa attorno alla vita, che la cosa più muscolosa che possiede è il proprio cervello, che la cosa più pericolosa che abbia fatto nella sua vita è stata contestare una multa, che le sgarette no, al massimo un Toscano, che ama la tecnologia fino all'orgasmo ma che non sa aggiustare un rubinetto che gocciola, ecco, date un ultimo sguardo a questo prototipo di maschio nostrano e poi riversatevi al cinema e concedetevi per un attimo la fantasia di vedervi girare per casa una bestia tanta, che parla poco di massimi sistemi, ma serve benissimo ad altro.
Anche questo, del resto, fa parte del sogno americano.
Vostra far-minator
Pubblicato da zero in-coscienza alle 10:15
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Piecesofmonica
sabato 2 maggio 2009
PENSO
Mentre lavo i piatti sento un rumore di stoviglie sopra la mia testa, alzo gli occhi, anzi non li alzo neppure, per fatalismo, e penso che un giorno mi cadrà in testa la pentola per la pasta, quella grossa, quella da 10 litri e morirò per commozione cerebrale.
Poi penso che sarebbe bello avere una lavastoviglie ma non c'è spazio nella mia cucina-ingresso-disimpegno del Pigneto, in una casa che non è la mia ma di un certo P. residente a Campoli Appaennino in un posto assurdo tra la Ciociaria e l'Abruzzo.
Così penso che finché non avrò una casa mia, nella mia vita non ci potrà mai essere nessuna lavastoviglie ma poi penso che io una casa ce l'ho solo che nella mia casa ci abitano studenti del sud fuori sede e allora un po' mi sento in colpa per il mio essere palazzinaro ma poi poi penso che, che cazzo, io non sono un palazzinaro, ho solo un appartamento in un quartiere che sta diventando sempre più figo agli occhi di quelli che non ci abitano e che ti dicono, uh, il Pigneto, che figo, e che si, un po' lo è ma molto anche no.
Poi mentre squarto tre trote pescate in un lago che si chiama lago di Trigoria dove si allena la Roma, la Roma squadra di calcio, penso che ieri ho bucato con free e questa sera mentre avevo le trote in macchina ancora piene nella pancia di tutte le interiora, sono andata a recuperarlo lì dove lo avevo lasciato, a Porta Furba in cui non solo le porte ma anche gli esseri umani lo sono, furbi dico, e vedo che mentre il mio free era lì, sgonfio bucato di gomma, qualcuno nella notte lo aveva svuotato di tutta la benzina residuale che c'era nel serbatoio e me lo vedo quel qualcuno di notte svuotare il serbatoio del mio free che era anche a riserva, tra l'altro, e penso: che poveraccio, penso.
Che poveraccio quello che deve di notte andare in giro a rubare la benzina dai serbatoi dei free bucati abbandonati a un palo dalle farfallule. Allora dico: che deprivazione culturale, dico. Che povertà di mezzi, dico.
Che pezzi di merda, dice Big Dick. Che delinquenti, dice Big Dick. Allora penso allo spettacolo di Ulderico Pesce, allo spettacolo sul triangolo degli schiavi, a quando racconta di un caporale pugliese che ammazza a sprangate un negro raccoglitore di pomodori, clandestino, solo, povero e schiavo.
Un clandestino solo, negro, povero e schiavo.
Penso a quanto il caporale debba essere deprivato e povero e solo e schiavo anche lui.
Schiavo anche lui.
Animale, dice Big Dick al caporale. Dice che al di là di una certa soglia, animali si è.
Io dico schiavo anche il caporale, schiavo anche lui. Schiavo e vessato, abituato a subire violenze inaudite e poi diventato caporale.
Dico.
Poi mentre compro la lonely planet dell'Andalusia e penso che bello, che vorrei viaggiare tutta la vita che chissenefrega dei soldi, dei libri, del lavoro, della fatica, della tristezza della pioggia delle rughe dei capelli che si allungano, penso che bella l'Andalusia, dove c'è caldo, minchia che caldo, fino a 45°, e c'è Granada e è una città che ci siamo ripresi solo pochi secoli fa. Ma noi chi poi, penso.
Noi chi?
Voglio studiare l'arabo , penso. Che bello l'arabo. Bello il mondo arabo, che fascino la cultura araba, penso.
Penso anche di avere un gran culo a non essere nata nel mondo arabo.
Poi mi guardo allo specchio e vedo che in effetti un gran culo ce l'ho davvero. Non avrò tette, ma un gran culo ce l'ho davvero.
Che figata la cultura araba. Penso.
Tutti quei maschi che passano ore infinite nei bar per soli maschi e sono astemi.
Tutti quei maschi che fa sempre caldo che le donne che hai ti amano per sempre altrimenti fanno una brutta fine.
Evviva i migranti, penso, io che sono piantata a terra come un culo di radice di quercia secolare.
Evviva i migranti, penso.
Penso alla domanda di lavoro che dovrò fare che devo scegliere 4 province di questo misero sputo di lingua di terra fatta a cazzo tra colline e pianurucole e colline e degrado.
Cagliari, penso.
Cagliari è una bella città, l'ha detto Flavio Soriga.
Torino, penso.
Torino è una bella città, l'ha detto Big Dick.
Ferara, penso.
Ferrara è una bella città, lo dicono tutti.
Reggio Emilia, si è detto.
Reggio Emilia è una città.
Roma.
Roma è una radice di quercia secolare.
Ieri ho avuto in regalo due biglietti per i quarti di finale dell'internazionale di tennis al Foro italico.
Ogni biglietto al prezzo di 590 euro.
Un unico biglietto.
590 euro.
Che culo, ho detto. Poi mi sono guardata allo specchio e ho visto che in effetti un gran culo ce l'ho davvero.
Che ho un culo portentoso e che ne devo andare orgogliosa.
E quel culo poi l'ho poggiato sul sediletto n. 9 della tribuna centrale dell'ala Monte Mario, e i giocatori giocavano a un livello mai visto che nemmeno le palline si vedevano tanto erano veloci che io mi chiedevo: ma come cazzo è che fanno a vederle, le palline, e a colpirle, le palline?
Poi ha vinto un tipo, un cileno, un certo Gonzalez, Fernando, che i fans di Fernando il cileno facevano un gran casino per tutto il tempo, dai Fernando, dai! e poi effettivamente lui ha vinto e chissà sta sera contro chi si è battuto e chissà che fine ha fatto, se ha vinto, se è andato in semifinale Fernando, ma infondo, non me ne frega un cazzo.
Pubblicato da zero in-coscienza alle 21:12
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domenica 23 settembre 2007
venerdì 21 settembre 2007
A.A.A SEDUCONSI VECCHI BAVOSI MILIONARI
Per far fronte all'attacco trasversale di TASSE E CONTRIBUTI
QUI
Pubblicato da zero in-coscienza alle 14:37
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mercoledì 8 agosto 2007
Il mio miniappartamento
Mi ero così immedesimata ieri che mi aspettavo da un momento all'altro che a un certo punto comparisse uno schiavo negro con un secchiello con ghiaccio e bottiglia di champagne. E invece no.
La gente di provincia ha delle case che ti lasciano senza parole. Delle case con tanto di quello spazio che a Roma sarebbero un complesso abitativo di 120 miniappartamenti e altrettanti sfigati studenti fuori sede, anzi il doppio, 240. Due per miniappartamento.
Insomma la piscina immensa, limpida con tanto di spogliatoi e costumi di varie taglie per gli avventori. Lettini gommapiumati, imbottiti rivestiti di tessuto fresco-sintetico-impermeabile, roba da NASA. Ombrelloni stile capanna villaggio africano, ogni genere di gadget per bagnanti:sdraio, materassini,materassoni,canotti,canoe, robi a forma di rana, di mucca, di cane, a forma di navicella spaziale, braccioli, racchette, racchettoni, palle, palloni, pallette, pallini ecceteraeccetera.
Io, per conto mio, mi sono spalmata sul lettino con il mio libro ( che è sempre middlesex, dico, sono 600 pg, mica 2!) e ho letto, ho letto, ho letto, ogni tanto mi bagnavo e poi leggevo leggevo leggevo, poi a un certo punto è arrivato Tohrn Forester con la giacca la cravatta e se è per questo anche i pantaloni e mi fa:
- tutto bene?
- sissì, una favola
- Ok , mi fa piacere.. per qualsiasi cosa..
E poi si blocca.
Per qualsiasi cosa, cosa? tipo vuoi un cocktail? un massaggio? uno spalmatore di crema cubano? 10 artisti di strada per intrattenimento? chiama la servitù! beh, rimarrà un mistero perchè poi Thorn è scomparso a svolgere i suoi compiti da sindaco di paese.
Prima di andare via breve dialogo con mia madre
Mum- E' morta Tizia
Io- Chi?
Mum- Tizia
Io- ... come?
Mum- Aveva 70 anni
Io- Come?
Mum- Suo fratello le ha dato un' accettata in fronte perchè lei non gli aveva stirato bene la camicia
Io- Ehhhhhhhhhhhh???????????
Mum- l'hanno arrestato... certo che gli anziani sono proprio suscettibili
Io- Sigh!
Mum- ....
Io- ....
Mum- Ieri ho espresso un desiderio
Io- ah.. perchè?
Mum- per la notte di san Lorenzo
Io- E' il 10
Mum- Fa lo stesso
Io- insomma.... quale?
Mum- Ho espresso il desidero di vederti sposata
Io- Uhauhauhauhauhauhau
Mum- In CHIESA
Io- Uhauhauhau scusa, non per mancarti di rispetto, ma uhauhauhauhauhauhauhauhauhau
Mum- ...
Io- ...
Mum- Vedrai!
Io- E' una minaccia?
Mum- Amore materno
Io- Azz...
Pubblicato da zero in-coscienza alle 11:46
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venerdì 27 luglio 2007
Chi di fretta abbonda di...
( sto ballando con un suonatore zingaro senza denti e molto ubriaco)
Vorrei scrivere un bel post di quelli memorabili, ma non possso, sono in ritardo devo andare devo andare devo andare devo andare... oggi giorno di paga, sia benedetto Iddio, Buddha, Sandocan e ken Sciro ( e vista l'attualità anche Capitan Harlock).
Ma poi torno eh!
forse.
P.s son partiti tutti, quasi tutti. Sono sola e abbandonata nel catrame almeno fino al 15 di Agosto.
Pubblicato da zero in-coscienza alle 14:38
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sabato 14 luglio 2007
Il dolce della vita
Fate largo non ho freni
Tre due uno
Tieni duro
Altrimenti vaffanculo
Tre due uno
Via dalla strada
Fate largo non ho freni
Tre due uno
Tieni duro
Altrimenti vaffanculo
Pubblicato da zero in-coscienza alle 21:34
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lunedì 9 luglio 2007
Mi piace/non mi piace
mi piace inventare nomi, ma non mi piace dire che faccio neologismi, mi piace piuttosto dire che invento nomi, come sminchiapalle che sta per padrone di casa in generale, come cippo che sta per punta di cazzo, detta anche prepuzio, come avvoltolarto e trabeccolante, come smaronare, come cazzo a tracolla, come adesso non mi viene più in mente niente.
Non mi piacciono le famiglie, le corna e i matrimoni. Odio gli stuzzicadenti, quelli che misurano la temperatura del latte infilandoci un dito con cui un secondo prima si sono con ogni probabilità sgrullato il pisello.
Mi pace dire sgrullato. Mi piace dire pisello, ma mi piace anche, il pisello..
Mi piace dire coricarmi piuttosto che andare a dormire, mi piace dire ravanare, mi piace mangiare schifezze che le donne in genere non mangiano per via dei buchi sul culo ma che su di me non sortiscono alcun effetto ( dilatante intendo, perchè poi magari si scopre che il mais scoppiato piccante oltre a farti diventare una chiattona a lungo andare provoca gravi stati di dissociazione psiconeurobilogia irreversibili ecc)
Mi piace dire cazzimma anche se ancora non ho ben capito con esattezza cosa significhi malgrado i miei amici napoletani ci provino senza successo ogni volta. a spegarmelo. Mi piace dire Guàllara, m'ammucco, strappona, caccavella, giro di peppe e pipinara.
Mi piace la poetica dell'erezione.
Mi piace lo yogurt magro, anzi sono a ruota di yogurt magro.
Mi piace fare in casa lo yogurt e il pane. Non mi piace che poi non ci sia mai un cazzo da mettere in mezzo al pane.
Mi piacciono i vecchi vivi, cioè quelli vecchi vecchi che sfruttano al meglio quei 5 o 6 anni che gli sono rimasti. Mi piace bere birra con gli amici ma soprattutto con le amiche che ruttano quasi quanto gli amici ma sparono più cazzate.
mi piace rullarmi sigarette perfettissime che la camel fosse per me dovrebbe dichiare fallimento, per una questione d'orgoglio.
Mi piace GianFilippa di savoia, ma mi piace meno pulire la sua lettiera, bastarda quanto caga!
mi piace andare a leggere al parco, mi piace sdraiarmi e aprire uno dei libri che mi piacciono, quelli che ti rapiscono e ti mollano solo quando non gli servi più solo che tu a quel punto non vorresti mai più andar via. Mi piace bere tre litri d'aqua e poi al parco bestemmiare perchè non so mai dove andare a pisciare.
Mi piace far salire i vicini a lamentarsi perchè alle due ( del pomeriggio) tento di suonare la chitarra e la nonna e i bambini e lo gnomo irlandese stanno dormendo perchè hanno fatto il turno di notte
Mi piace cenare fuori casa, anche perchè mi piace cenare e in casa si cena veramente male
Non mi piace guidare, lavare l'auto cioè portarla a lavare, mi piace mangiare in auto, perciò se A:b=lavare :a mangiare ecco. Non mi piace la matematica, nè i fagioli. Odio le uova.
Domanda: perchè non ti piacciono le uova?
Risposta: credo che dal punto di vista femminile mangiare un ovulo gigante abbia un non so che di cannibaleggiante.
tu, maschio, prova a mangiare una frittata di dattero del Guatemala che è praticamente uguale a un enorme spermatozoo ... ( non esiste, il dattero del Guatemala, cmq, come non esiste uno spermatozoo gigante visto che a sua volta è difficile che esista un cazzo gigante)
Mi piacciono i miei capelli, tanto, ma tanto tanto. Vedi foto sopra.
Mi piacciono le persone disturbate. mi repellono i fighetti, i guidatori di smart, i tatuaggi enormi, le facce cartacarbone delle coatte che vogliono sembrare simonaventura e si fanno le lampade, i merletti, una scarpa male abbinata, la gente che ti dice : allora? quelli che ci provano del tipo: come ti chiami sei fidanzata, odio la gente che urla, quelli che parlano solo di bambini, solo di cani, solo di lavoro ecc.
Mi piace me stessa e anche no.
Cerco una nuova casa perchè ho bisogno di un terrazzo per fare grigliate perchè un'altra cosa che adoro sono lembi di erbivoro succoso spesso e accompagnato da ettolitri di dolcetto d'Alba.
Non mi drogo più, non perché ha smesso di piacermi, ma forse perché come pratica è divenuta inconciliabile con una certa paranoia che non mi piace per niente ma che attualmente mi galoppa contro e che è quella di morire all'improvviso per collasso colossale.
Non mi piacciono le persone serie, le ragazze serie, i bambini seri.
Non mi piacciono i preti. E nemmeno le monache. E nemmeno tutti i possedimenti del vaticano. Non mi piace il vaticano.
Non mi piace allungare troppo il brodo, (non mi piace l'espressione allungare il brodo) così taglio a corto e buonanotte.
Una leccatina sul lobo a chi aggiunge una cosa che gli piace e una che non gli piace.
Pubblicato da zero in-coscienza alle 20:54
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Piecesofmonica
mercoledì 4 luglio 2007
Quando arriva il momento di quagliare i romani ti lasciano sempre insoddisfatta....
Anche se non è un blog erotico, questo titolo ci sta proprio bene lo stesso.
Mi riferisco alla capacità degli oriundi capitolini di dare informazioni stradali.
Cioè loro non sanno mai dov'è una strada e quale sia la direzione giusta però.. eh.. però.
In pratica fanno finta, inventano, commedia dell'arte allo stato puro, Plauto regnat, farse micidiali piene di vai de qua gira dellà pija dallantra parte ecc che loro non conoscono la differenza tra la destra e la sinistra e nemmeno hanno in mente una topografia normale, la mappa, no? quella digitale, macchè..loro sono tutto analogico e pietroni antichi, loro dividono il mondo in de qua e dellà dell'acquedotto, de qua e dellà der colosseo, de qua e dellà della tangenziale est. .
Sta mattina vado in culo ai lupi a fare lezione a un tipo che giuro te lo raccomando in quanto a lucidità e prontezza di riflessi ( ma poi ci torno) con free che già ha macinato 12,56 Km come dice virgilio mappe ma poi mi perdo, ovviamente come succede a tutte le persone normali che circolino in questa città. Che tu tipo prendi una traversa pensando che le parallele non siano solo concetti acquisiti teoricamente alle superiori ma che si trovino giustamente anche in natura, cioè nell'esperienza di tutti i giorni e invece giri l'angolo che siccome è senso unico devi per forza e poi Bum, ti sei persa perché quella parallela non esiste, la strada di prima che ti sei lasciata alle spalle è scomparsa e ti ritrovi a girare a girare a girare fino a che non capisci più un cazzo e ti ritrovi al mare.
Ecco in questa condizione chiedo a un vecchio dove sia via trionfale e lui ovviamente non lo sa ma me lo vuole dire lo stesso.
- Dovrebbe esse da ste parti
Grazie al cazzo nonno, ora si che sto in una botte di ferro
-Lo sa o no?
- Mah.. numme ricordo bene ma sta da ste parti
chiedo a un altro, giovane e tarro quanto Tyson
- Allora si... vai dellà poi vedi na stradina che s'enfila e ce vai
Allora adesso, non è che voglia fare la polemica per forza, ma che cazzo vuol dire una stradina che s'enfila? s'enfila dove?
vabbè alla fine m'enfilo questa stradina che dico io uno se la immagina un po' diversa visto che la mappa mi dice chiamarsi via TRIONFALE e poi ti ritrovi un vicolo lercio che ci rimani pure male.
Arrivo in questo posto dopo aver scalato un monte che il monte Ararat gli fa una pippa ebraica e una donna brasiliana inquartata sia di soldi che di rotoli di trippa, simpatica che ride sempre mi fa entrare e mi dice.
- Mio figlio si è appena svegliato
Ore 12:45
Dopo 15 minuti Figlio arriva e gesùgiuseppeemmaria
Cioè, un gran figo per la verità. 18 anni, ormone selvaggio, cazzo vispo, tu pensi ( cioè io) e invece appena apre bocca ti accorgi di avere di fronte un fattone che più fattone non si può, uno che Cristiana F al confronto è Madre Teresa.
Cioè, fatto.
Fatto d'eroina, con gli occhi a mezz'asta e le bavette agli angoli della bocca.
Morale, la prima ora passa nel tentativo assolutamente fallimentare di fargli memorizzare alcunchè: prima una pagina poi un periodo poi una frase poi A e niente, impossibile
Allora gli faccio
- Non puoi fare l'esame di maturità strafatto
e lui niente, allora gli dico
- Poggia qua sta capa tanto che ti ritrovi piena di niente e aspettiamo lo scadere delle due ore perché io devo essere pagata.
- Ok
fa lui. Ok...
Poi volevo anche dire che tutti gli accessi alla via di casa mia mi sono attualmente interdetti tipo che per tornarmene a casa devo fare un giro di Peppe che Peppe stesso si sconvolgerebbe.
Tutto ciò a causa di una merdosa fiction detta Cesaroni, che racconta a quanto pare di una famiglia romana il cui attore principale è quel quarto di bue zarrissimo del figlio del doppiatore famoso, quello che è morto, il doppiatore dico, non il quarto di bue.
ecco.
Litigato con la madre, che poi quando questo accade, regredisco a stadi infantili da dolore al duodeno. E poi mi dico per tutto il tempo che non mi vuole bene nessuno e passo le ore a esser triste...
Ah.. fondamentale: domani mattina prima di uscire mi devo ricordare di chiamare il Pazzo e disdire l'appuntamento ( direte, perchè non lo puoi chiamare anche dopo? il fatto è che il Pazzo, in quanto tale, mi ha detto che non ha un cell e che posso chiamarlo solo dalle 7 alle 8 del mattino e poi mai più.)
Pensate come sto! e per giunta non mi vuole più bene nessuno.
P.S l'ho già detto che non mi vuol più bene nessuno?
Pubblicato da zero in-coscienza alle 19:29
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Piecesofmonica
sabato 30 giugno 2007
When I'm with you nananana...
Sabato.
Io non sono disarMonica.
Srotolato Futon, lasciato così per sempre, penso... creare ambient orientale, cuscini perlinati stuoie di carta di riso e canna di bambù
( bù).
Ieri lunga passeggiata in bici, rischiato pestaggio all'esquilino.
Ero che me ne andavo brambilla brambilla sul marciapiede con la mia bici a una velocità ragionevole, quando dal portone di un edificio di quelli che danno sul marciapiede vien fuori essere esempio anello mancante catena evolutiva.
Io inchiodo, schivo e proseguo, spavento.
Lui inchioda, mi schiva e prosegue, brutta faccia.
Aspetto mi chieda scusa.
Non lo fa, si allontana di circa tre metri, poi l'australopiteco articola
- ce stà'aaaaa'strada p'annà in bisci
- Non ci sono piste ciclabili
Io dico mentre continuo a spedalettare
finita qua, penso ma l'uomo mancante di pollice in opposizione continua
- Ah ma parli pure!
Io:
- Non ci sono piste ciclabili devo farmi investire?
- Anvedi sta zecca! ... ma viè qua che te faccio 'n buscio de culo..eccetera eccetera
In verità non ci tengo a farmi fare un buscio de' culo, ma penso che il confronto tra Homo sapiens sapiens e Homo neanderthalensis verterà a mio favore. Scendo dalla bici e lo aspetto. Penso, vediamo che vuol fare, ragionando capirà che non voglio per vocazione investire la gente che cammina sul marciapiede ma che non ho scelta se non voglio finire come una carogna di gatto sull'asfalto. Mi giro a guardare, l'ominide è ormai a 20 metri di distanza, si gira anche lui e si ferma.
Penso, ora torna indietro.
Big Dick, che mi giro a guardarlo che era rimasto indietro, è diventato verde, ocra e poi bianco. Mi raggiunge velocemente, inchioda a un centimetro da me mi fa
- esquilino-rasato-palestrato-manganello-maglia nera-fascista.. muovitiiiiiiiiiiiiiii
Non so come ma l'idea del buscio de'culo diventa all'improvviso più che un monito romanesco, diventa ecco, come un riecheggiare incalzante di spranghe dentinate contro il muso. Rimonto in bici, Big Dick dietro di me, pedaliamo che un ciclista al giro di Francia ci fa ciao ciao come Heidi
-Pazza-ammazzanodibotte-eccheccazzo-rifletteremaiehhhhhhh
Giro in discesa con i capelli schiacciati contro le orecchie su Via Napoleone III, a destra e sinistra sui muri di questo quartiere ora vedo solo manifesti di Fiamma tricolore.
Ma poi son salva.
ma poi ancora non so se il primate fascista mi avrebbe davvero ammazzato di botte.
forse avrebbe ammazzato BigDick, in fondo ci si accoltella sempre prima tra maschi.
Forse no.
Poi penso, accidenti è impossibile che mi accadano brutte cose a Roma, Roma città aperta... io qui sono a casa, non si può aver timore di essere tranquilli a casa propria.
In fondo però non ci credo mica che quello mi avrebbe mischiato le vertebre come un mobiletto ikea che quando te lo portano a casa non sai mai più come montarlo..
Big Dick è scosso per via di quello che è successo a Villa Ada l'altro ieri sera.
Cmq cliccate qua
Almeno se fossi finita stuprata massacrata scartavetrata sull'asfalto, almeno sarei morta contenta, dopo aver visto un concerto di questi splendidi esemplari di milanesi-balcanici-skapalyers-buscaglioneschi-fantasticimusicisti.
Pubblicato da zero in-coscienza alle 11:15
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Piecesofmonica
venerdì 29 giugno 2007
Piecesofmonica
Oggi è nata una nuova etichetta, anche perché, venuto a mancare l'affare bauletto aperto causa riparazione dello stesso, avvertivo come un vuoto che mi strozzava il respiro e ho provato a riempirlo con tutte le cose che in genere servono per tappare i buchi ( battute pecorecce a parte), ma è stato inutile, così, bon, ecco Pieces of monica.
Posterò pezzi di mie immagini visto che da sempre nella storia gli uomini che mi fanno foto hanno dimostrato un interesse quasi morboso nella vivisezione sineddotica della mie sacra effige. Se un motivo c'è, dev'essere inintelligibile perché io a tutt'oggi ancora non l'ho capito ( sarà pur vero che anch'io mi ci metto d'impegno andandomeli a cercare con tutte le caratteristiche di Hannibal the cannibal A.A.A uomo radicalgothic, feticista, potenziale serial killer, collezionista di pezzi di persone).
No perché poi, facendo il puzzle, vin fuori un tutto unico mica da buttare, belli miei...
Cmq, presentazione a parte, volevo dire un'ultima cosa e cioè: giù le mani dal mio sindaco, o meglio, piano con le vomitate di sterco sul mio sindaco, invettive spocchiose di intellettual-mongoloidi a cui gira e rigira alla fine sta bene solo la propria madre... .
Perché, voglio dire, certo Walter non sarà Che Guevara, non farà la rivoluzione con le bombe molotov infilate nei calzini Prada, non fumerà narghilè raccontando delle lotte per la liberazione del Chiapas... ma cazzo, mi volete dire chi c'è in giro tra le merde che circolano meglio di Walteruccio?
se non altro ho la prova provata che Walter ha finito le elementari con tutti ottimo e poi, aò, ma noi qua c'abbiamo il cinema, l'editoria, l'arte, i più grandi teatri del mondo... certo mancano le case e le strade spesso inghiottono gli anziani per via delle voragini che si aprono dopo due gocce di temporale... ma che vuoi che sia di fronte a Renzo Piano che ti prende una matita B2 un foglio A4 e ti fa l'auditorium?
Walter, ti voglio bene ... soprattutto per il cinema Aquila che stai facendo aprire dietro casa mia che così posso andare in bici a vedere tutti i film coreani che voglio.
Walter, però una cosa, ma sti cazz'e Pax???? e un'altra: ma sta cazz'e metro C e un'altra ancora Ma sto cazz'e precariato? e in fine ma sto cazz'e lido di Ostia.. li vogliamo abbattere quegli ecomostri di stabilimenti? e qualche autobus in più non guasterebbe, grazie.
E poi, in ultima analisi, solo io posso dir male di Walter per il resto guai a chi me lo tocca. Guardatevi i vostri sindaci e cagategli addosso.
Pubblicato da zero in-coscienza alle 12:44
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Piecesofmonica