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venerdì 7 ottobre 2011

QUANDO PER STRADA TI MOSTRANO IL PISELLO..

Mi è successa questa cosa spiacevole, imbarazzante, inverosimile, irritante, indegna della mia gentil persona:
vado in bici in via del Pigneto tranquilla tranquilla quando incrocio un tipo in tuta sul marciapiede destro. Non appena ci troviamo perfettamente uno di fronte all'altra, sto qua tira fuori dai pantaloni un pisello gigantesco, dritto come un palo e spesso come un tronchetto della felicità.
Colta alla sprovvista lancio un clamoroso "Oddio" e sbando verso sinistra, col rischio di finire spraffata sotto un'auto. La razione istantanea è stata quella di accelerare la pedalata e svignarmela il più presto possibile, nonostante fosse pieno giorno e la strada abbastanza trafficata sia da macchine che da pedoni, tanto che subito dietro il cazzone, veniva una tipa con passeggino e marito al seguito.
Comq.
Ripresami dall'assurdità della scena ho cominciato a pensare ai generi letterari.
Il Pulp:
Il tipo caccia il pisello dalla tuta, lo brandisce contro la ragazza in bicicletta. Lei percorre ancora qualche metro, poi si ferma, scende dalla bici, estrae dalla borsetta lo spray orticante, lo raggiunge, lo chiama, il tipo si volta, spruzzata negli occhi, lui non vede più niente, lei si china sul ciglio della strada, raccoglie un masso di considerevoli proporzioni e gli sfracassa il cranio a forza di pietrate fino a fare del suo cervello dell'ottimo omogeneizzato per piccioni. L'ultima scena è appunto quella del volatile che becca brandelli di materia grigia nella pozza di sangue.
Il giallo/noir:
Il tipo caccia il pisello dalla tuta, lo brandisce contro la ragazza in bicicletta. Lei percorre ancora qualche metro in preda al panico mentre nel frattempo le viene in mente che trattasi nient'altro che dello stesso losco figuro che da giorni la segue, l'aspetta sotto casa e probabilmente è proprio lui a inviarle quelle lettere anonime. Corre dal detective che si occupa del suo caso, sconvolta e bisognosa di conforto, bevono un drink davanti al camino, lei è fragile, all'improvviso ha un crollo psicologico, piange, lui l'abbraccia, scopano.
L'horror:
Il tipo caccia il pisello dalla tuta, lo brandisce contro la ragazza in bicicletta. Lei percorre ancora qualche metro in tutta fretta, è spaventata ma non troppo, capitano cose del genere in città, man mano che si allontana da quell'uomo si rilassa e alla fine ci ride anche su. Arriva a destinazione, scende dalla bici e fa per legarla al palo. Mentre cerca le chiavi nella borsa viene aggredita dal tipo di prima che non brandisce più solo un pisello ma anche un coltello dalla lama affilatissima con il quale la trapassa da parte a parte, squartandola come un bue da macello.
( variante horror di fantascienza: il tipo che brandisce il pisello è in realtà un alieno dai genitali mutanti e terribilmente affilati per cui indovinate un pò qual è l'arma del delitto..)
L' erotico:
Il tipo, un esibizionista di fama mondiale, caccia il pisello dalla tuta, lo brandisce contro la ragazza in bicicletta. Lei percorre ancora qualche metro in tutta fretta, torna a casa trafelata, si fa un bagno caldo e mentre è nella vasca ripensa all'accaduto, sostituisce la faccia dello sconosciuto con quella del suo grande amore impossibile e si masturba, con grande dovizia di particolari da parte del narratore.
Il romanzo rosa:
Il tipo caccia il pisello dalla tuta, lo brandisce contro la ragazza in bicicletta. Lei percorre ancora qualche metro in tutta fretta..no, c'è un errore: non è un pisello ma un mazzo di rose rosse, non è una bici, ma una carrozza. Il controverso conte di Roncisvalle cerca con ogni mezzo di conquistare la dama di cui si è perdutamente invaghito, anche a costo di apparire sfrontato e irrispettoso, ma alla fine ce ( e soprattutto se) la farà...
Il thriller psicologico:
Il tipo caccia il pisello dalla tuta, lo brandisce contro la ragazza in bicicletta. Lei percorre ancora qualche metro in tutta fretta, cerca di calmarsi, l'accaduto l'ha scossa, è agitata e anche un poco spaventata, si ferma per riordinare le idee e mentre si guarda intorno nota che non solo quel tipo brandiva un pisello, ma chiunque lei incontri: l'operatore ecologico, il barista con i caffè sul vassoio, il bambino nel passeggino, l'uomo con cane a guinzaglio..tutto il mondo maschile sta brandendo piselli attorno a lei..sta diventando pazza, lo sente.. Decide allora di tornare indietro e verificare l'identità dello sconosciuto dal gesto insano, lo raggiunge alle spalle, lo chiama, l'uomo si volta e , colpo di scena, è una vecchia novantenne con carrello della spesa e deambulatore. La ragazza fugge disperata, il confine tra realtà e nevrosi è labile, tropo labile..
Il porno:
Il tipo caccia il pisello dalla tuta, lo brandisce contro la ragazza in bicicletta. Lei percorre ancora qualche metro in tutta fretta, poi si spoglia e torna indietro...
Moccia:
Il tipo caccia il pisello dalla tuta, lo brandisce contro la ragazza in bicicletta. Lei percorre ancora qualche metro in tutta fretta, poi lo riconosce: è Bibu, l'amico di Rolex, l'ex fidanzato di Peppy. Decide di tornare indietro, con un gran lucchetto assicura la bici al palo di ponte Milvio, lo affronta, ma il tipo, prima che lei possa proferie parola, ha già scritto sul marciapiede, col pisello : "amore, io e te, trenta centimetri fino al ginocchio".

Se a qualcuno venissero in mente altri possibili sviluppi a seconda dei vari generi letterari, è pregato di intervenire...i vostri contributi saranno prontamente pubblicati su questo blog.

Vostra farfaimportunata.

giovedì 11 agosto 2011

VESTITI DA VESTALE

Questa mattina mi sono svegliata piuttosto presto e dopo aver deciso se votarmi alla depressione o uscire a spendere soldi, sono uscita a spendere soldi.

Ho comprato una specie di sacco semitrasparente verde ringhiera/verde panchina, quel verde del tipo la pubblicità della vernice per ringhiere, quella in cui Giovanna, una specie di smandrappone alla Edwige Fenech nei film pecorecci anni 70, sta su una scala vestita da servitù, offrendo da sotto una splendida visuale delle parti intime, tanto particolareggiata che di Giovanna si riesce capire, senza grosse difficoltà, cosa abbia mangiato la sera prima.

Questo sacco verde ringhiera è munito di una cinta marrone alta in vita, molto alta, talmente alta che sembra un guinzaglio. L'effetto addosso è, come potrete immaginare, abbastanza osceno del tipo vestale, fuoco sacro, Rea Silvia, Pollon combina guai eccetera eccetera.

Cosa invece ben più grave è che la cinta altissima marrone tipo collare del vestito/vestale ha innescato, tra quelle tre sinapsi che ancora il mio cervello è in grado di appicciare, una reazione biochimica neurale spaventosa che ha assunto immediatamente l'aspetto di un nuovo impellente bisogno da soddisfare, imperativo categorico, questione di vita o di morte: scarpe in tinta.

Perciò, con la bava alla bocca tipo cane di Pavlov, ho comprato scarpe da schiava con tacco in legno di 15 cm.
Dubito che la vestale in questione portasse tacchi da 15 cm, scomodo sarebbe stato dover correre in caso di spegnimento carbonella e si sa, se si spegneva la carbonella addio arrostata di ferragosto, ma addio pure vestale, usata spesso, tra l'altro come buon tizzone per ravvivare la fiamma...

Non paga degli acquisti opinabili appena consumati, incrocio un pakistano con annessa bancarella il quale, appena mi vede all'orizzonte, imposta la faccia in modalità sconto e prima che me ne accorga mi ha venduto, scontati, due collane, due paia d'orecchini, un bracciale, un non meglio identificato oggetto da applicare dove l'ha capito solo lui e sua madre più un nano.
Ora, della madre e del nano, non so che farmene, non stanno bene su niente, la bigiotteria spacciata per argento indiano invece, non sta bene su tutto.

Morale della favola, non c'è.

Considerazioni postume: è meglio a volte abbandonarsi alla depressione che comprare vestiti da vestale.

Rimangono a disposizione la madre e il nano del pakistano, per maggiori informazioni rivolgersi a Giovanna.

Vostra

farfaferragosta.





mercoledì 16 febbraio 2011

NON E' UN PAESE PER VECCHI-ONI

A belli! come disse il poeta.
Allora, no, volevo solo avvertirvi che per ora c'è Sanremo, non ve ne sarete di certo accorti, ma di fatto c'è e, come sempre ogni anno, dobbiamo adottare, tutti, le giuste misure di prevenzioni.

Innanzi tutto è ancora prematuro parlare di pandemia, abbandonarsi a stupidi allarmismi e ricorrere in massa ai soliti vaccini antidiarrea, anche perché, lo si sa, contro Sanremo non sono mai stati efficaci.

Vero è che il rischio di contagio è alto, così come spiegano gli esperti:

Esperto- Il virus colpisce dapprima il tubo neuronale, poi la meninge e infine, una volta attecchito, devasta, in pochi giorni il sistema nervoso centrale, arrecando danni irreversibili alle funzioni cerebrali superiori. Facoltà cognitive: caput. A rischio in special modo anziani, bambini e tutti i soggetti precedentemente debilitati da agenti patogeni parrassitari.
Giornalista- Ci faccia un esempio
Esperto- A rischio sono i lettori di Chi, Eva qualsiasi numero e il Foglio, i telespettatori di Maria De Filippi, di quella alta che sembra un cavallo che conduce il grande fratello e di ogni stupido programma pomeridiano di Rai e Mediaset, i fan di Moccia e Bruno Vespa, i disinformati dal TG4, dal Giornale e da Libero.
Giornalista- Quali sono i sintomi?
Esperto- Il fenomeno virale si manifesta attraverso un sintomo chiaro e inequivocabile: la demenza.
Giornalista- Esiste per esempio una certa predisposizione per alcuni soggetti?
Esperto- Non esistono studi specifici in merito, certo è però che il buon senso ci porta a dire che, come un fumatore ha molte più probabilità di sviluppare un cancro ai polmoni rispetto a un non fumatore, così tutti coloro che sono vittime dell'assuefazione alla monnezza massmediatica rischiano, più di ogni altro soggetto sano, di contrarre il virus Sanremo.
Giornalista- E cosa mi dice delle canzonette orecchiabili?
Esperto- Beh, quando sopraggiungono quelle, vuol dire che il malato è già allo stadio terminale e che perciò, ahimè, non c'è più nulla da fare.
Giornalista- E' terribile
Esperto- Ma vero.
Giornalista- Quali, le misure cautelative per evitare il contagio, dunque?
Esperto- Stare alla larga dal televisore nelle sere in cui Sanremo verrà trasmesso, evitare assolutamente di sintonizzarsi su stazioni radio della minchia tipo radio DJ, RDS et similia, uscire il più possibile al fine di evitare anche il minimo riverbero canzonettistico che potrebbe arrivare dalla TV del vicino e infine, leggere.
Giornalista- Leggere? addirittura si deve arrivare a tanto?
Esperto- Mi rendo conto che come affermazione è po' forte, purtroppo non esistono a tutt'oggi rimedi e cure efficaci contro l'infezione da Sanremo, lei capisce che in questi casi anche la soluzione, preventiva, che apparentemente può sembrare la più assurda nella sua portata eversiva, non va sottovalutata.
D'altronde studi specifici condotti dall'università di Cambridge hanno dimostrato, scientificamente, l'efficacia della lettura nella cura della sempre più diffusa cerebropatia cronica dei cittadini.

Cordiali saluti

Farfaperchèsanremoèsanremo

sabato 30 ottobre 2010

Auguri e figlie mignotte


Di questi tempi avere una figlia minorenne è davvero una gran fortuna.
A questo punto ci starebbe benissimo un lodo jus primae noctis, una specie di carta che le famiglie indigenti di operai, insegnanti, precari in vari settori e cassaintegrati, potrebbero giocarsi come alternativa all'assegno di disoccupazione o alla pensione o a un contratto di lavoro decente.
Io do al sovrano una minorenne mediamente bona, lui dà a me 80mila euro.
Più la minorenne è bona, più la famiglia sorride..
Immaginatevi che cambiamento in fatto di incremento delle nascite e che sorta di rivoluzione valoriale e di costume!
Tutti comincerebbero a riprodursi a 14 anni in modo da poter avere pronte sfornate procaci minorenni al momento dell'ingresso nel mondo del lavoro. Cadrebbe in disuso il detto: auguri e figli maschi, nessuno si preoccuperebbe più dei mutui, delle rate per l'armadio a sedici ante, delle vacanze a smozzica e bocconi, non tutti, certo, diciamo quelli in grado di produrre figlie minorenni bone in linea con il discorso sulla meritocrazia del ministro per la pubblica amministrazione.
Potrebbero venir istituite delle graduatorie che tengano in considerazione criteri di idoneità quali il livello o grado di bonaggine, reddito e numero di componenti del nucleo familiare, età anagrafica e una certa innata propensione alla puttanizia.
Tutto pulito, tutto istituzionalizzato, tutto burocratizzato.
Si compilerebbe e invierebbe l'apposito modello 69 scaricabile dal sito del ministero del bunga bunga il cui ministro, Pamela Anderson, controllerebbe personalmente la validità delle domande pervenute.
A parità di punteggio e di età anagrafica verrebbero istituiti dei concorsi pubblici: tre prove, due orali e una anale.
Crepè potrebbe scrivere dei manuali di riferimento per la preparazione delle aspiranti concorsiste: Teoria e tecnica della fellatio; Metodologia applicata dei pertugi vol.1, 2 e 3; Lo zen e l'arte della manutenzione della figa; Metàfisica: quella dalla cinta in giù vol.1 e 2; Metàfisica: quella dalla cinta in su vol.1 e 2.
Verrebbero istituite poi delle scuole speciali, dei licei per le signorine interessate ad approfondire le tecniche amatorie degli antichi romani e greci e degli istituti professionali che avvierebbero, subito dopo il diploma, al mondo del lavoro sulla tangenziale.
Gli insegnanti verrebbero direttamente reclutati sui set dei film porno, la selezione sarebbe spietata, anche in quel caso a parità di punteggio conterebbero gli anni di esperienza nel settore, almeno 10 e l'essere corredati di tette e pene in un'unica soluzione.
Si potrebbero poi lanciare dei bei format per la RAI, televisione di stato, degli avvincenti reality, in cui le concorrenti si contendono il lettone di Putin, mi viene in mente qualche titolo: Il grande fratello del premier; L'isola delle formose; La fattoria di Palazzo Grazioli ecc ecc, ma di certo i nostri autori televisivi, gente illuminata, creativa e geniale, saprebbero di certo pensarne di migliori...
Che mondo fantastico.
Considerando che l'INPS non permette la simulazione delle pensioni ai parasubordinati come me per evitare sommovimenti sociali, sarebbe forse il caso che cominciassi a preoccuparmi seriamente per il mio futuro.
Vado a procreare allora, e che sia femmina e mignotta!!!!

sabato 6 marzo 2010

VUOI PERDERE PESO? 0 KG IN UN MESE


Sono tornata dalla donna con il pigiama a pupazzetti, in realtà sono due, hanno lo stesso pigiama e entrambe fanno quella vocetta che risveglia gli istinti primari dell'uomo contro l'uomo.
Morale, Gianfilippa non ha perso nemmeno un grammo.
Dopo un mese di dieta a crocchette d'oro che costano all'etto più della bresaola, niente.
Stessa vacca palla di grasso.
La donna col pigiama ha detto uhm strano, avrebbe dovuto perdere almeno qualche etto, tutti dimagriscono dopo il primo mese.
Tutti, tranne lei.
Ve l'ho detto, questione di metabolismo.
Cmq ho capito che la faccenda del gatto dal veterinario io proprio non ce la faccio, non la posso tollerare, è più forte di me, mi prende a male.
Mi sento un'idiota, uno stupido involucro di essere umano riempito di cazzate, un decerebrato subumano, un lobotomizzato di fresco, uno i cui problemi più pressanti sono la merda di gatto e la muta del pelo.
La situazione è abbastanza alienante, credetemi.
Quella finisce la visita e fa:
Si sieda, con aria grave, importante, come dovesse dirmi chissà che cosa, tipo suo figlio è affetto da miopatia grave e degenerativa e invece di fronte a noi c'è un gatto nella gabbietta con una faccia meschina e gli occhi sgranati dopo aver ricevuto il termometro nel culo. La discussione diventa grottesca:
Come sono le feci del gatto?

Prego?

Le ha guardate? sono liquide, solide, metà e metà?
...

E l'urina?

L'urina cosa?

Di che colore è?
....

Quanta pipì fa?

Non ci faccio molto caso, in più non tira la catena...credo che questo aiuterebbe nel conteggio delle pisciate..

Vomita?
...

A volte i gatti vomitano palle di pelo, vomita palle di pelo?
....

Le consiglio questo medicinale per favorire l'espulsione delle palle di pelo

Di che si tratta?

Sono supposte

Se lo può scordare

Allora una crema in pasta, ne deve ingoiare un cm, mi raccomando non di più altrimenti potrebbe sopraggiungere una diarrea a spruzzo..
...

Inoltre le consiglio di farla giocare

Cioè?

Deve fare movimento, per la dieta
...

Provi a lanciarle le crocchette

Non credo di aver ben capito

Deve lanciare le crocchette lontano così il gatto fa movimento per andarle a cercare... e dimagrisce

Mangia 50 g di crocchette al giorno

Lo so

Vuole che lanci 50 grammi di crocchette al mio gatto una per una?

Esatto
......

Non si allarmi, l'esercizio aerobico del lancio della crocchetta non le costerà più di cinque o sei ore al giorno, stia tranquilla, è una cosa fattibile..

FARFAMIAO

martedì 2 marzo 2010

IL MONDO DI QUARK E LA GEOGRAFIA IDIOTA


Fino ad ora nella vita ho conosciuto un gran numero di persone, parecchie delle quali strane assai.
Delle regioni nostrane mi manca il campionario valdostano e trentino per il resto li ho beccati tutti.
I marchigiani parlano in quel modo buffo da marchigiani.
I siciliani hanno quell'accento paccuto che non dispiace e una personalità contorta, da isolani repressi, con una bussola che punta sempre a nord, hanno una sorta di complesso del sud, ovunque si trovino non è mai abbastanza nord, ovunque si trovino c'è sempre un altrove nordico da raggiungere.
I sardi vanno e vengono ma con la testa stanno sempre lì a pensare al loro cazzo di mare incontaminato o alle montagne selvagge e le cose buone da mangiare con tutto il mito della genuinità e delle radici e quella bandiera dei 4 mori che ovunque ci sia un raduno, è lì che sventola indefessa.
Gli abruzzesi sono barbuti e ruvidi. Anche loro intonano il proprio dire in un modo talmente cadenzato che sembra ipnotico e basta una minima distrazioni che ti ritrovi a parlare come loro.
I pugliesi con la taranta e il ballo di san Vito, oddiogesù, l'Italia intera vi prega, c'avete intrinsecamente ammaccato i così detti. C'è l'olio, il mare buono, il vino cattivo, la famiglia allargata; sono ospitali o forse promiscui, il confine, devo ammettere, nel caso dei pugliesi, è molto labile. Gli studenti fuori sede non hanno generlamente una lira che dicasi una neppure per cavarsi un occhio.
Scroccano tantissime sigarette.
I piemontesi sono rigidi come avessero un palo infilato su per il culo, sarà per il freddo, saranno le montagne, la poca familiarità con gli altri esseri umani.. sarà quella voce nasale, talmente nasale che dev'essere una questione di quello che mangiano, tutta quella polenta, diceva Pavese, fa venire la pellagra.
Secondo me fa venire la voce nasale.
I veneti sono alticci oltre che alti, sempre allegri, il più delle volte leghisti, portano jeans camicie firmate ( e stirate) e quelli che arrivano a Roma non vogliono seguire le orme dei padri alla guida dall'aziendina, ma fare i registi o gli scrittori o tutt'e due le cose insieme.
I friulani, anche loro, sono alti e poco scherzano con i cicchetti. Hanno la pelle spessa e sanno di mucca. Quelli che sono a Roma rispondono "cinema" a qualsiasi domanda venga loro posta.
I lombardi, quelli di provincia sono di un coatto simile al coatto romano, l'unica differenza è l'idioma, che nel secondo caso è un susseguirsi di versi gutturali, nel primo assomiglia maggiormente a una lingua codificata. I milanesi sono fighetti, tutti, anche quelli che giocano a fare gli alternativi.
I toscani sono ridanciani, tutto sommato bella gente, una punta rumorosi, goderecci e logorroici. Dopo un po' tutte quell'aspirate gonfiano le palle.
I calabresi sono selvatici, settari, primordiali. Parlano dialetto pesando che tutto il mondo li debba capire comunque.
Anche i lucani che però, a differenza dei calabresi, si mischiano un po' di più, si confrontano con maggior entusiasmo, parlano troppo e spesso a sproposito. Calabresi e lucani vengono a Roma per diventare avvocati e ingegneri o commercialisti.
I campani si dividono nettamente tra morti di fame e residenti al Vomero. I primi emanano una certa simpatia a pelle, vuoi per la lingua, vuoi per le movenze alla commedia dell'arte, li ami, fino a quando non ti fottono quello che sia. I secondi, i vomerini, che dio ce ne liberi, appendeteli al muro e deprivateli del loro irreale e infondato senso di superiorità.
Gli umbri sono timidi, educati e introversi, ma gentili e sinceri.
Gli emiliani di Bologna si sentono sto cazzo. la città è carina, vero è, ma insomma, abbassa sta cresta.
Gli altri sono dei provinciali con tutte le metastasi maligne del pensiero generalizzato della gente di provincia.
I genovesi sono solari, schietti, a volte sfuggenti, tirchi vero manco per niente. Genova è una bella città, il resto della Liguria, molto cara.
Dei laziali non dico niente, anche perchè sarebbe come sparare sulla corce rossa.
E il Molise non esiste.

mercoledì 25 novembre 2009

ALIAS

Non avete idea di cosa mi sia successo solo pochi minuti fa.
Una di quelle cose che a voi non succederanno mai, a voi, nelle vostre vite tristi e banali, con quelle facce un po' così, un po' questuanti, un po' stronze, un po' senza senso. Un po' recriminanti, facce che un po' non si possono proprio guardare.

Insomma, mentre facevo scoppiare i pop Korn comprati dal bangla sotto casa che ha un alimentari tipo bazar che insieme ai salami di pollo ti vende anche gli orecchini pacchiani che portano le donne del suo paese, quelle con i vestiti sgargianti e il cappotto di lana cinse che si sa in occidente fa freddo, a Roma così così, figurati a Bratislava, e la pasta barilla e il riso tandori e certe piume da mettere chissà dove esposte accanto al parmigiano reggiano, insomma mentre facevo scoppiare i pop korn, che poi io ci metto tutto l'amore possibile, che sembra il titolo di un film di Muccino con il principe di Bel Air che corre sempre e tutto il resto anni 80, con tutto l'amore possibile poi mi è successa questa cosa, che ha dell'incredibile e che mi ha galvanizzato e io penso che ne rimarrò toccata a vita perché è di un poetico che forse è come vedere la Madonna o David Bowie o altro simile nello splendore e questo: Questo, è stato assistere alla visione spettacolare di un pop korn che è scoppiato in aria, capito? questo pop korn, questo segno del destino, questa prova dell'esistenza di un'intelligenza superiore, è partito schizzando dalla padella sotto forma di stupida raninna, tipico mangime per galline, e si è schiantato a terra nelle spoglie di soffice nuvoletta di mais gonfiato.
E io, io memmedesima, ho assistito fotogramma per fotogrammma alla trasformazione della materia da uno stato all'altro, da chicco arancione a morbidosa succulenta pallina bianca. Cioè, non so come spiegarvi, il chicco sparato fuori dalla padella come un razzo missile, nella sua disgraziata traiettoria si è trasformato, ha cambiato forma e sostanza, make a change!
Boia che illuminazione.
L'ho visto esplodere rivelando il meglio di sé, l'inimmaginabile. Ora non pensate al chicco di mais in se per se, andate oltre. Pensate alla metafora che questa vicenda richiama.
Io sono, lo so, lo ammetto, io sono adesso, in questo preciso istante, in uno stato di coscienza alterato, lo stato, e la coscienza, alterata.
Ma non c'entra
Però, il chicco di mais cazzo! che diventa batuffolo bianco e nel mentre tu hai il privilegio di osservarne il botto e le dinamiche. E' come se ti trovassi ad assistere allo schiudersi di una rosa, dal vivo, il tutto velocizzato, è come essere partecipi di un arcano, è un'epifania, che ti si rivela. Come essere lì mentre il I-TIGI Douglas DC-9 di Ustica esplode, e però poi tu sopravvivi e sai che cazzo ti è venuto addosso. E' come essere Brenda e sapere come ti hanno ammazzato e perché. E' come essere Cucchi e poter raccontare come ti hanno pestato e quanti tuoi diritti hanno violato che poi ti hanno ucciso.
E' come essere al centro di un qualsiasi mistero raccontato da Lucarelli o da Giacobbo che ti parla dei maya e degli alieni e non dice mai un cazzo di certo, è come poter dire, si, io c'ero quando sono arrivati gli alieni, ecco, ho visto.


Non so, non so proprio cosa abbia scritto


Ciao

giovedì 10 settembre 2009

KIAMAMI!

C'è questa tipa che suppongo sudamericana.
C'è questa tipa che ha preso a tartassarmi di messaggi e telefonate.
Mi scrive certe cose perentorie del tipo: chiamami! con la K.
Kiamami!.
Mi scrive certe cose ansiogene del tipo: non posso parlare, non scritto senza la o.
Nn.
Mi scrive cose insistenti del tipo: perché non mi rispondi? perché scritto con la x e la k
Xkè.
Telefona in continuazione, sul display migliaia di chiamate perse rispondenti a un numero sconosciuto, il numero di questa folle.

In genere non rispondo mai ai numeri anonimi né a numeri sconosciuti. Per rispondere a un numero sconosciuto devo essere o in vena o letteralmente bombardata o ubriaca, in tutti i restanti casi, scordateve 'a risposta.
E' questione di patologia, soffro di manie di persecuzione e non a caso, cari miei, perché le mie belle rogne telefoniche ce l'ho avute eccome nel corso di questa farfallula e giovane vita.
Il maniaco sessuale, l'adolescente turbato, lo scippatore agguerrito, gli ex indefessi ma soprattutto fessi, il padrone di casa, l'impiegato della biblioteca comunale, la collega colla, la conoscente accozzata e l'anonimo che mi vuole fare un massaggio integrale e l'anonimo che si maneggia il canarino alle 4 del mattino e il recupero crediti e la tipa dell'erba life che vuole appiopparmi il miracoloso unguento anti-cellulite e quella delle dimostrazioni del folletto che ti toglie gli acari dal materasso, insomma, una lunga lista di scassa balls.
Da ciò si capisce un certo combattuto rapporto con il telefono e più in generale una consolidata, schiva, triste misantropia.

Poi, però, un bel giorno rispondo.
Ho sbagliato numero, mi fa l'ispanica.
Vorrei ben dire, rispondo, mentre lei ha già messo giù senza chiedere scusa.
Ma gli sms disperati continuano ad arrivare.
Kosa ti ho fatto?, mi manki, sei nel mio kuore, xrò anke tu hai sbagliato, a kasa nn ti trovo, nn è stata colpa mia, lui nn mi piace, nn posso vivere senza te, la mia vita nn ha più senso e altre kose kosì da delirio latino senza precedenti.
Ora, coglierei se non vi dispiace, l'ampio spazio espressivo concessomi dalla rete, per dire all'esemplare telefonatrice:
Kara cessa, dovrai pur accorgeti prima o poi ke il numero a kui indirizzi gli innumerevoli afflati d'amore nn è quello giusto. Ma soprattutto, nn ti sovviene un flebile dubbio considerando che l'amato in questione saranno ormai 15 giorni ke nn ti risponde?
Lungi da me l'essere, o meglio il mio numero tim essere causa della fine di cotanta passione.
Poi dicono che trovarsi un fidanzato cosa ardua è. Che portare avanti una relazione cosa astrusa è.
In fin dei conti forse basterebbe soltanto comporre il numero esatto.


Vostra faracell, il kliente da lei kiamato è al momento irraggiungibile.

sabato 18 luglio 2009

TRIKKETE TAC

Avrei voluto raccontarvi della bellissima gita a san Gimignano ( no, non ci sono i tossici, quello è san Patrignano), delle bellissime colline senesi, del viaggio in moto per 600 km andata e ritorno che alla fine ti spuntano le stigmate sul culo, della Toscana che si mangia e si beve che è una meraviglia e tutto è tenuto a modino e a postino... invece, ciccia, mi tocca raccontarvi del pronto soccorso.
Insomma, orami lo sapete no, che se non vado al pronto soccorso almeno una volta ogni due mesi mi manca l'aria, che i medici di turno mi aspettano e se ritardo di qualche giorno mi chiamano a casa, inoltre dovreste sapere anche che in ogni città d'Italia c'è un suo peculiare-pittoresco-turistico pronto soccorso che vale la pena visitare nonostante le interminabili ore di fila, la visione dei traumi più traumatici e l'osservazione partecipata del personale paramedico più sui generis..
Perciò ecco a voi: pronto soccorso di Tarquinia, trauma cranico, ore 03:00, pioggia torrenziale, panico generalizzato.
Il farfatrauma.
Ore 21:30, ceno allegra allegra in compagnia degli amichetti nella loro bella casa al mare.
Ore 22:30 si beve e si chiacchiera, fa caldo, si fuma, si beve, si fuma, si beve.
Ore 00:30 vedi sopra
Ore 01:30 vabbè buona notte, a domani, ci facciamo il bagno eccetera eccetera.
Ore o2:00 vado a letto.
Vado sul letto.
Un letto a castello.
-Vai tu sopra.
-No, io no.
-Si vai tu.
-Ma no, io cado, sicuro.
-No, vai tu che sei leggera.
-Cazzo c'entra.
-C'entra eccome, se crolla tutto, può essere che non mi schiacci.
-" Farfaperplessa"
-Se crolla e su ci sono io, muori di sicuro
-"Farfarecalcitrante"
-Davvero, pensaci, se l'impalcatura non regge, e sei sotto tu, sei spacciata, non avrai nemmeno il tempo di accorgertene.
-"Farfapersuasa"
Salgo. Mi addormento.
Mi sveglio nella notte con l'arsura, devo bere, assolutamente. Butto un un braccio oltre il ciglio del letto a cercare la bottiglia d'acqua, non la trovo ( ma va?). Penso, che palle, devo alzarmi, penso, uffa, sempre così, mai che mi ricordassi di metterla ai piedi del letto, penso.
Mi metto seduta, scoglionata, rincoglionita e tutte le altre espressioni gergali-giovaniliste che vi vengono in mente e.... fly down.. mi lancio fiduciosa e inconsapevole come un cazzo di Kamikaze harakiri giù da un metro e mezzo d'altezza e ovviamente mi schianto.
Mi ritrovo spalmata a terra con la faccia spiaccicata contro una porzione di mattonelle anni settanta, dure, durissime, incredibilmente dure.
E gemo.
Dopo un secondo e mezzo qualcuno mi raccoglie, mi sento una specie di strato di crema al tartufo su un letto di marmo.
Mi sento una specie di palla di pongo sagomata sul cemento.
Mi sento una specie di carcassa di gatto morto sull'autostrada del sole.
Mi sento una specie di braciola sul batticarne.
Mi sento una specie di calcinaccio schiacciato da una pressa.
Mi sento una specie di catrame sotto un caterpillar.
Mi sento una specie di 4 ossa che scricchiolano.
Mi sento una specie di idiota che cade da un letto a castello.
Ne-no ne-no-ne-no-ne-no. Pronto soccorso.
Nel tragitto mi scopro all'altezza dell'anca un bubbone delle dimensioni del cranio di un neonato. Dopo qualche ora avrà assunto il colorito di una scorza di anguria acerba, con l'aggiunta di piccole venature rossastre e giallo vomito.
Sulla tempia ho una specie di sensazione da tir in faccia.
Sulla tempia ho una specie di sensazione da " oh, ho trovato l'uscita" al luna park nella stanza degli specchi.
Sulla tempia ho una specie di sensazione da ferro battuto.
Sulla tempia ho una specie di sensazione da idiota che cade da un letto a castello.
Il medico mi visita. Mi dice
- La tac è rotta, perciò fatt'inculo.
- Ok, dico io. Che facciamo?
- Improvvisiamo, fa lui.
Allora giochiamo a fare qualcosa, del tipo, una cosa qualsiasi: quante sono queste, segui il mio dito, lampadina nelle pupille, stringi i pugni, alza il ginocchio, hai nausea? hai vomitato? hai perso conoscenza? sei morta?
Ok, puoi andare, segui le indicazioni su questa mappa e troverai il tesoro.
La mappa dice che devi stare attenta, attentissima a non morire per almeno 24 ore e che in queste 24 ore dovresti avere qualcuno che vigili su di te.
La mappa dice che se nei prossimi tre giorni ( ma anche 30) sentirai nausea, vomiterai come un posseduto, perderai sensibilità agli arti, cadrai addormentato, vedrai doppio quadruplo o niente, so' cazzi tua.
La mappa dice che se vai in coma, non scambiare questo sintomo con la pennichella del dopopranzo.
La mappa dice di non bere alcolici per tre giorni, di non prendere analgesici, di mangiare leggero ma solo se lo desideri perché quella sul cibo è una riga venuta fuori dal copia incolla di una diagnosi di ulcera.
La mappa ti consiglia di non morire, 'chè sei giovane, ma si sa, poi ognuno fa quello che gli pare.

Vostra

Farfainpanic

sabato 27 giugno 2009

E' MORTO L'UOMO PANNA&PLASTICA

Ieri mi sveglio, accendo il Mac, vado su repubblica e leggo: Michael Jackson è morto.
Azz.
Se ci sono rimasta male, ma male, ma di un male!!!
Fa parte di un retaggio infantile di idolatria e gridolini assieme alle amichette di fronte ai movimenti pelvici di questo cyborg poco metallo e molta plastica.
A 14 anni ero fondamentalmente impazzita per Michael Jackson. Di quell'impazzimento alla sposerò Simon Le Bon, tipo. Di quell'impazzimento da preadolescente che ti fa comprare poster, gadget, video, album, riviste, che ti fa riempire i diari segreti di foto, di testi di canzoni, di profumo di rosa e baci lasciati con lo stampo delle labbra al rossetto fragola/ciliegia, che ti fa scrivere lunghe appassionate poesie e struggenti confessioni di amore incondizionato e stima e ammirazione e desiderio di essere presa e portata via su quel razzo che il pazzo era solito usare nei suoi concerti e con il quale si faceva sparare via, salvo poi essere raccolto due metri più in là da un team di 800.000 tecnici. Ero giovanilmente pazza per quest'ometto che prima era un negro afroamericano e che poi è diventatalo un pallido uomo di gomma schioppato a 50 anni.
Minchia.
Mi spiace.
E' un dispiacere irrazionale, dunque. Come quando scopri che hanno tolto dal mercato quelle caramelle della domenica mattina che mangiavi a manciate di 12 perché i coloranti di cui erano fatte erano cancerogeni.
Come quando scopri che il gelato al piedone, fragola e panna con una sfera chewingum non lo fanno più dal 96.
Come quando sono scomparse le audiocassette e mentre le saluti ripercorri tutte le volte che eri lì attaccata al registratore a fare play e stop da radio Eva, aspettano che mandassero quella canzone che ti piaceva tanto.
E facevi compilation, e che compilation..
Tutti i sogni di bambina si sono infranti: la rivoluzione, il partito comunista, un governo di sinistra, Michael Jackson.
Ieri mi sono azzuppata per tutto il pomeriggio video random del folle, senza sosta, in un loop da rincoglionirsi.
Sono davvero dispiaciuta.
Ha ammazzato anche la bambina che c'era in me.
Mi sveglio bella matura e stagionata alla morte di Michael Jackson.
Che poi in tutto ciò una cosa mi sono sempre chiesta e che nessuno al mondo, nessun medico, nessun tabloid, nessun fan ha mai spiegato: ma come cazzo si fa a diventare bianchi?
Va bene che esistono pillole per tutto: pillole per dormire, per non mangiare, per cagare, per fottere, per andare in estasi, per le allucinazioni, per avere la carica, per sudare, per non sudare, per i peli, contro i peli, per le ovaie, per la sterilità, contro la sterilità, per le malattie, per i virus, per il cancro, per il dolore, per il piacere.. e anche per sbiancarsi e per abbronzarsi? Quelle per abbronzarsi in realtà esistono davvero..
Il problema di Michael Jackson è che secondo me nessuno gli ha mai detto: Ora basta, datti una regolata che somigli a una presina di silicone.
Oppure: datti una regolata, wè, te sei un negro!
Oppure: datti una regolata, non si dorme in un lettone con 13 bambini al disotto dei 13 anni!
Una volta gli si è staccato il naso mentre partecipava a uno show. Ballando ballando, tacchete, gli è caduto il naso. Ma ti pare? a uno gli può cadere un orecchino, un portafogli, un paio d'occhiali, ma non il naso, il naso no, eccheccazzo, il naso è attaccato alla faccia! mi viene in mente il film di Cronenberg, la mosca, il cui il protagonista, nel mezzo della sua mutazione genetica da uomo a insetto, assiste inerme alla perdita di pezzi di se, a cominciare dall'uccello..
Vabbè, rimane il fatto che quei balletti alla moonwalker rimarranno nella storia.
Tributo a Michael Jackson, il quinto dei magnifici 4, l'uomo di plastica.
Farfathriller..

sabato 6 dicembre 2008

CARO PAPA RAZZO

Questa maledetta scrivania Ikea è piena di puttanizie.
E' imbarazzante, non riesco più a muovermi, devo tenere i gomiti bassi e non per eccesso di galateo. Ovunque mi giri trovo cadaveri di cose inutili. O utilizzate fino alla cadaverizia. A ore 12 c'è un'anziana tazzina che ha sviluppato una coscienza propria e vota contro la moratoria dell'ONU per depenalizzare l'omosessualità.
E' cattolica e pratica l'astinenza sessuale. E per di più è nera. Di colore nero. Contiene un fondo di caffè la cui consultazione ci svelerebbe i segreti del sequestro Moro. A saperlo fare, certo.
Ma adesso voglio fare un'appello a Papa Razzo
Caro Papa Razzo,
ma lei lo sa o non lo sa che, come si dice a Roma, il primo che sente la puzza l'ha fatta?
Insomma, io mi chiedo dov'è che l'avete presa questa supercazzola insostenibile sull'omosessualità come una roba contro natura e il sesso in generale come strumento di dannazione delle anime? E soprattutto a che serve? e a chi?
No perché se uno guarda il vangelo e chiede a Gesù Cristo: senti Jess, ma te quegli uomini li faresti ammazzare a forza di pietrate?li metteresti appesi per il collo in una pubblica piazza? gli daresti fuoco come un cerino?, no, non è che abbiano fatto niente di male, sono solo un po' froci.
Lui di certo risponderebbe una di quelle robe alla Gesù Cristo style del tipo: ama il tuo prossimo, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, lasciate che vengano a me, chi si scaglia contro l'uomo si scaglia contro dio, porgi l'altra guancia, no violence, no war, peace e love eccetera eccetera..
Perché poi ti viene da pensare che insomma, il capo, lui per primo, il santo Razzo, non è che spicchi particolarmente per eccesso di testosterone per non parlare di tutti gli altri pretuzzi che con le mani nella tunica battezzano i bambini al catechismo o si affiancano di collaboratori giovani e ben messi..
Cioè, non sarà mica una sorta di esorcismo corrotto contro la propria omosessualità repressa? della serie, sono gay ma se martirizzo gli altri gay nessuno sospetterà di me...e se così non fosse allora mi chiedo, dov'è che è iniziata questa crociata infame contro i diritti dell'uomo e quando? Ammettiamo pure che in un concilio di 600 anni fa sia stata detta una cazzata grossa come una casa del tipo: tutti i pederasti e le donne che stanno con le altre donne hanno fatto un patto col demonio usano troppo fard e perciò stesso minano la realizzazione del regno dei cieli in terra, va bene, non fa niente, ci passiamo su, noi siamo gente tollerante, noi sappiamo capire quando qualcuno fa cazzate, perciò si può anche dire a un certo punto: oh a ragà, se semo sbagliati, scusate!
Ecchessaràmmai!!
Guardi papa Razzo, che se all'improvviso le venisse di ammettere che è stato commesso un errore, se le venisse di fare outing, mica che le pecorelle sue andrebbero in massa nel gregge di Maometto! Stia tranquillo, che non cambierebbe proprio un bel niente. Tutti a messa come sempre, tutti all'angelus alla domenica, magari con un pubblico un po' più colorato, magari con qualche boa in più e qualche trans stanco per le marchette del sabato sera, ma cmq tutto da guadagnare, fate o non fate proselitismo da millenni? E allora, e includiamoli sti poveri froci lesbiche e trans, no? che io veramente ne conosco tanti che nonostante tutto hanno fede e stanno lì a sgranare il rosario tutti i momenti!
Ma d'altra parte questi sono discorsi che lasciano il tempo del trovano e del resto questa del tempo lasciato e trovato è una di quelle espressioni della lingua italiana che andrebbe bandita pena la lapidazione.
A proposito di froci poi mi è capitato di vedere una punttanata di anno zero in cui una magrissima Vladimir Luxuria veniva definita il nuovo Obama della sinistra italiana la quale tra le altre cose parlava di quanto fosse offensivo usare l'appellativo frocio invece che gay per indicare i froci.
La sostanza non cambia, non è insita nel lessico l'offesa bensì nelle intenzioni. Per quanto mi riguarda dire frocio mi rimanda a una certa familiarità nei confronti della categoria che nulla ha di discriminante. Figuriamoci, io, una che ha sti capelli, che discrimina...
Si tratta in sostanza della solita solfa del nominare e allo stesso tempo essere politically correct. Io mi schifo davanti al politically correct. Io chiamo le cose con il loro nome. Un cieco non lo chiamo non vedente, un negro non lo chiamo nero o di colore, un sordo non lo chiamo perché non mi sentirebbe, ma comunque non lo chiamerei non udente, un disabile diversamente abile e così via..
Che c'è di sbagliato nel dire frocio?
Il problema è sempre lì, accordarsi sul significato da dare alle parole. Frocio non ha niente di offensivo. Culattone è offensivo, culo rotto è offensivo, ciuccia cazzi è offensivo, frocio no.
Potere ai froci! ( veramente già ce l'hanno e parecchio, solo il vaticano non se ne è accorto o forse se ne è accorto e in realtà è solo una guerra tra lobby, un come la guerra dei miliardi tra berlusca e Murdoch ma questo è un altro post...)
Cmq, non preoccupatevi della semiseriosità di questo post, dev'essere a causa dell'intossicazione da cadavere di cozza di ieri notte. Si, per l'ennesima volta mi sono avvelenata con cozze avariate ( mortacci loro) e anche questa volta ho deciso di non sporgere denuncia alcuna anche perchè mi sarebbe servito un referto medico o un'ennesima avventura al pronto soccorso e sinceramente, a meno di non staccare la tazza del cesso e portamela dietro, sarebbe stata veramente impresa impossibile..
Il fatto è che basta, devo chiudere con le cozze, o adesso o mai più. Qualcuno potrebbe pensare anche a una sorta di reazione chimica dovuta alla pratica cannibalesca di mangiare mie simili, ma a questo qualcuno potrei anche rispondere che tua moglie ti attrippa di così tante corna che vedrai di quanto dovrai far alzare gli stipiti delle porte, vedrai!!
Ora vado via. Lontano, lontaaaaaaaaaaanooooooooo, in realtà a 3 km da casa perciò che la solitudine vi assalga, quella vera, quella tosta, quella che vi rende persone migliori.
Vostrafarfallulascozzata

venerdì 13 giugno 2008

PUPILLONE

Insomma, quello che mi è capitato si chiama UVEITE e la causa non è la mia innata propensione ai vitigni superiori, ma quella stronza blasfema di una Varicella.
Il risultato di ciò è che ho una roba nell'occhio che l'oculista definisce INFIAMMAZIONE e che io preferisco chiamare "falò, con e di : Giordano Bruno".
Per il momento ho l'obbligo di silurarmi nella cornea un collirio malefico che dilata le pupille, il risultato è che 1) ho una palla enorme nell'occhio sinistro e uno spillo nel destro e 2) che somiglio a Devid Bowie .
Il particolare non trascurabile è che non vedo un cazzo, cioè vedo talmente sfuocato che mi sento di poter sodalizzare con i vecchi e le loro cataratte.
Poi c'è il cortisone, sempre in gocce.
Io: Il cortisone ha qualche ripercussione sull'estetica dell'occhio?
Oculista: In che senso?
Io: Mi rovina l'occhio?
Oculista: In che senso?
Io: Me lo fa tumefatto, giallo, brutto, inguardabile?
Oculista: Ahahahaha ahahahah ahahah
Io: E' un no?
Oculista: E' un no.
Perciò fino a lunedì andrò in giro per il mondo con enormi potenzialità da occhi di gatto; l'estensione della pupilla mi apre nuovi orizzonti, vedo le particelle subatomiche e le mutande sporche della gente attraverso una visione monoculare ai raggi X.
Inoltre la visione distorta dell'occhio sinistro agisce sulla percezione degli emisferi in modo sub latente conferendomi dei super poteri in vari campi: posso affettare cetrioli in un nanosecondo, calpesto le merde di cane sui marciapiede senza sporcare la suola, vado in bici senza mani, collaboro con la Nasa a progetti di fisica aerospaziale, cambio canale col pensiero, non brucio i manici delle pentole sotto il fornello a palla, parlo il sanscrito, l'ebraico antico e l'hindi.
Ho scritto 1.228.790 poesie sulla falsariga della scuola siciliana e sono in contatto paranormale con Federico II di Svevia, Silvio Pellico, nonna Marietta, Bob Kennedy e Edwige Fenech, anche se è ancora viva ( o almeno così credono tutti).

lunedì 24 marzo 2008

LA TUNICA (sottotitolo: cinese e di lana di pecora)

Interpreti:
Farfallula nel ruolo di Monsignor Agnello Canta La Messa;
Particella_di_sodio nel ruolo di Vescovo cinese Zen;
Papa Razzinger nel ruolo di Papa razzo (in culo);
Da Lai Lama nel ruolo di Lama di Kill Bill; rivoluzionario tibetano; lama che sputa;
Xin Gin Pin; Gin Seng; Gin To Nic; Gin Gillo (di padre napoletano); Zan Zara nel ruolo di cucitrici sfruttate cinesi;
Jo di Tonno nel ruolo di Jo di Tonno e prossimo capitan Findus;
Capitan Findus nel ruolo della salma di Capitan Findus;
Cugino cinese nel ruolo del Proverbio.

PROVERBIO ZEN
Chi di Da Lai Lama ferisce...di Da Lai Lama perisce!

Monsignor Agnello Canta la Messa: Bee bee
Vescovo cinese Zen: Dong dong In velità ti dico...che chi canta la messa plima che canti il gallo mi tladilà tle volte!
MCLM: Per tre sei per tre nove. In pecoris tua
ZEN: siamo nati dai pesci e dai DNA di Malte. Lo sapevi?
MCLM: Tofu avariato mangiasti? melium formaggio meum bee bee
ZEN: A me il Tofu mi fa CAGALE! Non est folmaggium est esclementum di agnellum di palsticam...come tutte le cose cinesi. A molte i tibetani!
ACLM: Melium un Tibetano morto che uno vivo
ZEN: seditio est predicatio malum! Da LAI LAMA...non da lai mai Cina!
ACLM: Lama agnello...uhm...belle bestie entrambe, agnello più docile est, debo dire...lama una punta caga cazzo, n'è vero?
ZEN: Lama ineducato est. Da Lai...sputa di lai....
MCLM: Sputa di quai...dalai che dalai nun è che ve apre il culai, oh monsignor tarocco cinese Zen?
ZEN: io non potele sentile CVESTE (mi adeguo) cose, cmq noi abbiamo semple le scalpe a 2
EULI! Pale che il talocco piaccia...mio CALO CANTA LA MESSA!
MCLM: Papa Razzo ( in culo) indossat scarpe Pradam, tiè! paga l'8 per mille
ZEN: PAGALO TU! E poi pelché tu mi palli all'infinito? Io cinese non Talzan! Io sapele coniugale!A Plada le scalpe gliele fa mio cugino!
MCLM: questio 1) Io pago già la donna delle pulizie vaticana, questio 2) io essere agnello e non sapere bene coniugare di per me, pò te nun saccio. questio 3) Tuo cugino chiamare Proverbio?
ZEN: intanto pagale anche le tasse, che clistianum EST! Qua pagale solo io! Mio cugino dice: Se metti il casco sul motolino, attento che non sia il vaso da notte!
MCLM: Perchè tu bee bee chiamre vescovo e non monaco Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta?
ZEN: io manutentio solo il lisciò! Io non monaco Zen pelchè non piacele pelata ZEN!
MCLM: Vabbee bee, io vado. Pasculum mi attende, papa Razzo ( in culo) oggi magia agnello alla brace, mi convienem ire et pure velocemente... intanto passo a dare una cantata di messa alla tua sartoria nel seminterrato vaticano?
ZEN: mie lavolanti si dilettano in un PASO DOBLE, mentle cuciono cinte di laso per cingele la vite dei nostli cali conflatelli! Tla poco ci salà colpo libelo con NASTLO volele vedele plima di cantale la messa?
MCLM: Uhm, ricordo or ora ( et labora) che devo cantare la messa per i funerali del carrissimo Nostromo Capitan Findus, se viè pure te ce scappa na partita a tre sette col morto!
ZEN: Ah! ora capile pelchè in Vaticano gilale tutta la mattina JO DI TONNO! In esequie mortis!
Nostlomo capitano Findus ci manchelà semple!
MCLM: Indiscrezioni et vox corridoium dicono che Jo di Tonno prenderà il posto di capitan findus alla guida del vascello Bastoncini.. cmq il corpo del carissimo Findus verrà cremato et messo in scatola ( di tonno).
ZEN: noi in Cina gladiamo al Natulale! Sotto olio fa alzale la plessione!
MCLM: Ego te abbeelo, in nomine patris et filuis et pecoris et Zen amen.
ZEN: Xiù! Tladotto vuol dile: non essele infelice pel molte del capitano findus, c'è semple altlo coglione che guidelà vascello bastoncini...!
MCLM: Allora allibeederci.
ZEN: KILL BILL!
MCLM: Uno o due?
ZEN: quello dove tagliano caveza a cinese!
MCLM: melium a tibetano
ZEN: DAI...CHE TI DAI... la LAMA funziona!

giovedì 31 gennaio 2008

Sono IL ritardo

Sono in itardo, sono in ritardo sono in ritardo sono in ritardo sono in ritardo sono in ritardo sono in ritardo sono in ritardo sono in ritardo sono in ritardo sono in ritardo.

Ieri ero presa dai turchi dell'allergia inverno-estate-primavera-autunno. Uno starnuto ogni nano secondo.
Post cancelllato causa lavori in corso.

martedì 11 dicembre 2007

ANVEDI CHE ROBBBBBA

Secondo tentativo con la signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta.
Signora S. - Che schifo, madonna santissima a li mortacci vostra quanto siete zozzi!
Io- Ehm...
S.S- Ma come fai a vive dentr'a stammonnezza?
Io- Uhm..
S.S- Alzate, lèvate dellà, mettete là, zitta bbbona che devo da passà l'acido muriatico a terra
Io- Ma, scusi, signora S. , e se i gatti dovessero per sbaglio leccare l'acido o altra sostanza altamente cancerogena? non si potrebbe usare qualcosa di un pò meno letale?
S.S- E che te vòi usà pè sto schifo de casa? anvedi che robbba, ce stanno li cadaveri qua dentro, vergogna!! e poi le bestie a parere mio devono da sta fffori
Io- Posso stare al computer? metto le gambe in alto, così, sulla scrivania, eh? eh? la prego?
Almeno però poi la sugna scorre e lo splendore permane.

Aggiornamento a 20 minuti dopo:
Drin, driiiin
Io- Pronto
Voce- Salve sono il marito della
signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta.
Io- Mi dica
V- Volevo avvertirti che la
signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta oggi è impossbilitata a venire.
Io- ( ma perchè tutti mi danno del tu?) Buongiorno marito della
signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta e io come faccio adesso?
V- Tutututu-tututu-tututu
Io- Pronto? pronto? PRONTOOOOOO.
No, penso, non può finire così tra noi. No cara
signora superstiralavasciugascrostabestemmiainsulta non mi molli per telefono come se fossi la prima venuta! senza guardarmi negli occhi.. e intanto ricompongo il numero, titittì titittì titittì il cliente da lei chiamato è al momento irragiungibile.
Elaboro l'abbandono. Fumo fumo e intanto elaboro. Cammino nervosamente avanti e indietro nella mmmonnezza e intanto elaboro. Elaboro elaboro. Mi sa che andrò a elaborare all'Ikea.
Dai si, facciamoci del male.




mercoledì 28 novembre 2007

Obesity