mercoledì 25 novembre 2009

ALIAS

Non avete idea di cosa mi sia successo solo pochi minuti fa.
Una di quelle cose che a voi non succederanno mai, a voi, nelle vostre vite tristi e banali, con quelle facce un po' così, un po' questuanti, un po' stronze, un po' senza senso. Un po' recriminanti, facce che un po' non si possono proprio guardare.

Insomma, mentre facevo scoppiare i pop Korn comprati dal bangla sotto casa che ha un alimentari tipo bazar che insieme ai salami di pollo ti vende anche gli orecchini pacchiani che portano le donne del suo paese, quelle con i vestiti sgargianti e il cappotto di lana cinse che si sa in occidente fa freddo, a Roma così così, figurati a Bratislava, e la pasta barilla e il riso tandori e certe piume da mettere chissà dove esposte accanto al parmigiano reggiano, insomma mentre facevo scoppiare i pop korn, che poi io ci metto tutto l'amore possibile, che sembra il titolo di un film di Muccino con il principe di Bel Air che corre sempre e tutto il resto anni 80, con tutto l'amore possibile poi mi è successa questa cosa, che ha dell'incredibile e che mi ha galvanizzato e io penso che ne rimarrò toccata a vita perché è di un poetico che forse è come vedere la Madonna o David Bowie o altro simile nello splendore e questo: Questo, è stato assistere alla visione spettacolare di un pop korn che è scoppiato in aria, capito? questo pop korn, questo segno del destino, questa prova dell'esistenza di un'intelligenza superiore, è partito schizzando dalla padella sotto forma di stupida raninna, tipico mangime per galline, e si è schiantato a terra nelle spoglie di soffice nuvoletta di mais gonfiato.
E io, io memmedesima, ho assistito fotogramma per fotogrammma alla trasformazione della materia da uno stato all'altro, da chicco arancione a morbidosa succulenta pallina bianca. Cioè, non so come spiegarvi, il chicco sparato fuori dalla padella come un razzo missile, nella sua disgraziata traiettoria si è trasformato, ha cambiato forma e sostanza, make a change!
Boia che illuminazione.
L'ho visto esplodere rivelando il meglio di sé, l'inimmaginabile. Ora non pensate al chicco di mais in se per se, andate oltre. Pensate alla metafora che questa vicenda richiama.
Io sono, lo so, lo ammetto, io sono adesso, in questo preciso istante, in uno stato di coscienza alterato, lo stato, e la coscienza, alterata.
Ma non c'entra
Però, il chicco di mais cazzo! che diventa batuffolo bianco e nel mentre tu hai il privilegio di osservarne il botto e le dinamiche. E' come se ti trovassi ad assistere allo schiudersi di una rosa, dal vivo, il tutto velocizzato, è come essere partecipi di un arcano, è un'epifania, che ti si rivela. Come essere lì mentre il I-TIGI Douglas DC-9 di Ustica esplode, e però poi tu sopravvivi e sai che cazzo ti è venuto addosso. E' come essere Brenda e sapere come ti hanno ammazzato e perché. E' come essere Cucchi e poter raccontare come ti hanno pestato e quanti tuoi diritti hanno violato che poi ti hanno ucciso.
E' come essere al centro di un qualsiasi mistero raccontato da Lucarelli o da Giacobbo che ti parla dei maya e degli alieni e non dice mai un cazzo di certo, è come poter dire, si, io c'ero quando sono arrivati gli alieni, ecco, ho visto.


Non so, non so proprio cosa abbia scritto


Ciao