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giovedì 1 settembre 2011

SE UNO E' TOSTO, E' TOSTO..

Quando taglio la cipolla io, è lei a piangere...

venerdì 18 marzo 2011

LA DIETA A ZONA


Dice che per stare in forma e vivere meglio devi fare la dieta a zona.
Ma non era una roba di gente in mutande che corre appresso a un pallone avanti e indietro in un prato verde all'inglese?
No.
C'è un americano che s'è inventato sta cosa della dieta a zona e ovunque tu vada, in ogni autogrill d'Italia, trovi il suo libro accanto all'ultima turbolenza intestinale di Bruno Vespa e il rigurgito fresco di giornata di Giorgio Faletti.
In che consiste?
Allora, c'è un sistema semplicissimo di calcolo delle proteine, dei carboidrati e dei grassi da fare in base alla propria massa grassa e massa magra da conteggiare utilizzando numeri primi e coeficienti binomiali, moltpiplicando per 100 e dividendo per la quantità di peli del pube; si consideri però l'indice di attività fisica giornaliera e l'energia prodotta quando si va a buttare la spazzatura o si lavano i piatti, il tutto fratto la serie di Fibonacci elevando al quadrato per ogni sigaretta accesa senza dimenticare la radice cubica dei misteri della fede.
La Nasa sta ancora studiano questo metodo, intanto però le casalinghe comprano il libro.
Questo tipo non parla di cibo in quanto roba che se magna, ma si riferisce al pane o alla bistecca chiamandoli blocchetti.
Puoi mangiare un blocchetto di essere vivente acquatico, ruminante o volatile più un blocchetto di cereale macinato sotto forma di farina impastata con l'acqua più un blocchetto di qualsiasi cosa di color verde ( eccetto un leghista, ovviamente, la cui elevata e letale tossicità è abbondantemente certificata dai più illustri nutrizionisti del globo.)
La quantità del blocchetto dipende dal calcolo matematico su menzionato.
Poi, nel libro dice che gli antichi egizi erano dei ciccioni lardosi, che dalle pieghe della pelle delle mummie si evince la loro obesità e che questa trasbordanza di sugna umana fosse dovuta a quella strana abitudine di camminare di lato bidimensionalmente. Inoltre afferma che questo aspetto insano della loro alimentazione fosse accuratamente nascosto nella riproduzione dei geroglifici ( non si è mai visto raffigurato un egizio palla di lardo accanto al carro di Ra) perchè allora, nell'antichità, il canone di bellezza era esattamente quello proposto da Vogue e tutte le egizie aspiravano a fare le veline o le modelle o le puttane di Berlusconi. Si vocifera tra l'altro, che molte, sotto forma di mummia, abbiano anche partecipato ai Bunga Bunga.
Dunque, questo è quanto, ho voluto informarvi dell'esistenza di questa nuova teoria sull'alimentazione e delle perle di saggezza di questo luminare della scienza della magnanza, laureato nel Bronx con sepcializzazione a Tor Tre Teste nella famigerata università di Antonella Clerici . Ora, fate un po' come credete, se volete perseverare nell'errore continuando a ingozzarvi di fantastici rombi al forno o spaghetti alla carbonara con parmigiana di melanzane fate pure, ma tenete a mente la lezione sugli antichi egizi.

Vostra farfazona

mercoledì 15 dicembre 2010

QUESTIONARIO FACEBOOK

1 A tredici anni cosa volevi fare?

L'agente di Michael Jackson

2 Nel migliore dei mondi possibili dovrebbe essere abolita la parola?

Fondamentalmente e "mezzo" per indicare i 50 centesimi, es: un euro e mezzo..

3 Se la tua vita fosse un film quale sarebbe il tuo regista?

David Lynch

4 All'inferno ti obbligano a leggere sempre un libro: quale?

Uno qualsiasi di Bruno Vespa

5 Hai il potere assoluto per un giorno: la prima cosa che fai?

Cambio le regole e me ne attribuisco uno perpetuo

6 Una cosa che non hai mai capito della gente?

Perchè si ostini ottusamente ad appendere al balcone un babbo natale che sale la scaletta


7 Come ti immagini il paradiso?

Come un luogo in cui il vino non dà mal di testa il giorno dopo

8 La tua casa brucia: cosa salvi?

La borsa di Claudio Sanò, Pignolo e Pippa.

9 Il vero lusso è?

Vivere di rendita e scrivere libri

10 Ti rimangono 12 ore di vita: cosa fai?

La kamikaze a palazzo Grazioli

11 Un posto dove non sei mai stato e vorresti andare?

A Cuba

12 Una cosa che volevi e non hai avuto?

Un premio Strega

13 Se dico Italia qual è la prima cosa che ti viene in mente?

Pizza, mafia, mandolino e Berlusconi?

14 La cosa a cui tengo di più?

Il mio culo ( in senso figurato e non)

15 Il mio maggior successo?

Quello che deve ancora arrivare

16 Di cosa ho paura?

Dell'incomprensione e della cellulite

17 Tre cose che amo?

Scrivere, mangiare e bere, i tacchi 12 cm.

18 Tre cose che odio?

Il cattivo gusto, l'opportunismo, le uova



mercoledì 12 maggio 2010

L'ITALIA IN TAVOLA: TESTICOLI ALLA CACCIATORA

Ingredienti

2 testicoli di un Mario giovane
1 cipolla affettata sottilmente
2 carote lavate e tagliate a rondelle
3 gambi di sedano
1 spicchio d'aglio
3 cucchiai di olio di oliva
1 bicchiere vino rosso
300 g di pomodori pelati
sale e pepe q.b.

In una casseruola abbastanza grande, fate rosolare nell'olio la cipolla, le carote, il sedano e l'aglio.
Aggiungete poi i testicoli che avrete diviso in 12 pezzi;
salate, pepate e fate prendere colore a fuoco vivace.
Quando tutto sarà ben colorito, versate il vino che farete evaporare. Aggiungete ora i pelati, coprite il recipiente e fate cuocere a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto per circa un'ora.
Se i testicolisi dovessero asciugare troppo aggiungete un po' d'acqua.
Servite il piatto caldo, senza contorni.
Al massimo due patate.

martedì 13 aprile 2010

IL VOSTRO CARO AMICO GATTO.

Allora, la saga della dottora e della gatta continua.
Giorni e giorni or sono, la gatta s'è fatta le analisi del sangue. Ora, certamente vi starete chiedendo come minchia la si può trovare una vena all'interno di un corpo che sembra un peluche da cruscotto posteriore e infatti anch'io.
Cioè, anch'io me lo sono chiesto; all'inzio ho immaginato la gatta con il laccio emostatico attaccato alla zampa tipo Christiane F. e i ragazzi dello zoo di Berlino, tramutato in: Gianfilippa S. ( che sta per di Savoia) e le bestie dello zoo di Berlino.

Ma non è andata così. L'ago gliel'hanno infilato direttamente nella giugulare dopo averle praticato uno sbrego impressionante con un rasoio da pastore uzbeco, tanto che la gatta s'è cagata addosso ( e per fortuna non letteralmente ) più per il rumore delle lame che per la visione della siringa.

D'altronde che ne dovrebbe sapere un gatto di una siringa? mentre, beh, il rumore del rasoio che molto richiama il tizio con la motosega e la maschera di pelle umana di "non aprire quella porta", oh, quello si, farebbe paura anche a un comodino.

Insomma, com'è come non è, la dottora fa un po' la sbrigativa per via di un gatto gigantesco mezzo tramorito e abbastanza diarroico che nel frattempo ha preso a vomitare pappe e bile dappertutto dal momento che di dietro aveva già dato, così taglia a corto e fa: 60 euro e arrivederci.

Ora, i risultati dicono che nonostante Gianfilippa abbia 5 anni che nell'età felina corrispondono ai nostri 45, non ha nessun acciacco, tutto è a posto, revisione passata, tranne che:
una lieve allergia.
A me.
Presumo.
O meglio, al mio pelo.
Dal momento che io sono allergica a lei.
O meglio, al suo pelo.

Farfelix.

venerdì 25 settembre 2009

FUFFA

Tutto quello che voglio in questo momento è sgomberare la mente da pensieri ingombranti.
Un'epurazione, tipo.
Una pulizia etnica, tipo.
Una dimostrazione gratuita delle proprietà aspiranti di un Folletto cerebrale.
Tipo.
- Buongiorno, sono Cinzia, la rappresentante n. 5897 del Folletto cerebrale. La chiamo per offrirle una pulizia mentale totale e gratuita.
- Scusi, come ha avuto il mio numero di telefono?
- L'ha segnalata una sua cara amica
- Chi?
- La dimostrazione è gratuita e in appena mezz'ora si accorgerà delle fantastiche...
- Chi le ha dato il mio numero?
- Il nuovo Folletto 2009 è laureato a Harvard
- Mi dica chi cazzo le ha dato il mio numero
- Il nuovo Folleto 2009 le sta chiedendo solo 10 minuti del suo preziosissimo tempo
- Chi è quella baldraccona della mia amica che le ha dato il mio numero!
- Se non ha disponibilità subito le posso fissare un appuntamento per la settimana prossima
- Se non mi dici subito chi ti ha dato il mio numero sciolgo Belpietro
- ..
- Sta ringhiando..
- ..
-Ha la mandibola più sporgente che mai.
- ..
-....e mooolta fame..
- Ok, ok. Non la disturbo oltre.

Mi piacerebbe tornare a casa e niente, staccare. Finito. Spento, pialla e via, si passa ad altro. Mi piacerebbe continuare a scrivere 'che avevo ripreso, era pure una bella storia, era divertente, nel senso che avevo ripreso a divertirmi, con la scrittura. La scrittura creativa.
La scrittura creativa.
Bah.
Creativa.
Come se ci fosse altro.
- Cosa hai fatto oggi?
- Ho scritto
- Davvero?
- Si
- E di cosa si tratta?
- Una lista della spesa
- Grandioso
- Si, sono uno scrittore.
- Si, lo sei
- Cazzo, se lo sono

Oddio, una bella storia, insomma. Bella per quanto lo possa essere una storia, cioè, una storia è una storia, poi dipende da come la racconti.
E' per questo che non tutti siamo scrittori.
Né comodini.
Né cicche se è per questo e nemmeno insegnanti di religione.
Io non ce l'ho con gli insegnanti di religione, dovete credermi.


No, non è vero, io ce l'ho con gli insegnanti di religione.

P.S Dice che mi hanno visto apparire sulla cima di una montagna al tramonto e che il sole ha iniziato a roteare divenendo blu e poi grigio e infine fucsia. Qualcuno ha gridato al miracolo, ha detto: guardate, la madonna! qualcuno invece ha detto: ma no, è solo fuffa.

vostra farfafuffa

martedì 9 giugno 2009

Divertissement

Dio, se ho fumato oggi.
Disse il tabagista a un bel pezzo d'afgano.
Ma l'afgano non rispose che da un bel pezzo era finito.

venerdì 8 maggio 2009

MAMADOU VA A MORIRE

So che non dovrei farlo, so che non dovrei perdere tempo col blog chè ho un milione di cose da fare, che leggere De Mauro è affascinante, anzi, lo inviteremo a Togunà, Tullio De Mauro, io e i miei amici togunauti, lo inviteremo a dirci tutte le cose sbalorditive che ha in quella testa da anziano e allora si che sarà un'esperienza cosmica.
- Ciao Tullio, ti va di fare una chiacchierata nello scantinato di Togunà?
- Vediamo..( sfoglia l'agenda), si
- Bene.. Tullio, ti ricordi quando eri ministro dell'istruzione?
- E come dimenticarlo.
Già, come dimenticarlo.
Lo so che avete pensato subito al sifone, lo so che questa associazione è stata immediata: sifone- De Mauro, De Mauro- sifone..., lo so che qualcosa, qualcos'altro anche oggi vi è morto dentro.

Ma così è, se vi pare. E a quanto pare, pare alla maggioranza degli elettori.

Domani alle ore 19 Gabriele Del Grande presenta il suo ultimo libro, Mamadou va a morire, accompagnato dalle musiche di Rocco de Rosa, tutto ciò aggratìs nello scantinato di via Fortebraccio 1, Pigneto, poi se magna e se beve, nun ve preoccupate.

Vi consiglio vivamente di venire e poi di venire anche alla presentazione.
Mamadou è un negro qualunque che si è fatto un culo accussì per raggiungere l'Italia, in un viaggio epico che noi in coda per i voli cancellati dall'Alitala non ce lo possiamo neanche immaginare. Ha attraversato il deserto, che detto così sembra niente, ma il deserto non è proprio come la Rambla o via del Corso.
Molti Mamadou come lui infatti sono schioppati di arsura, game over, di fame, di febbre, abbandonati lungo il tragitto, perché, che vuoi, trasportare due cadaveri in spalla per ciascuno, non deve essere facile mentre cerchi di sopravvivere al deserto e ai 2000 km che ti mancano alla salvezza.
Salvezza una minchia, perché poi alcuni dei Mamadou venuti dal Senegal, dal Gambia, dallo Zimbabwe, finiscono a lavorare nelle oasi come schiavi obbligati dai carcerieri negri ma di un negro più chiaro, a sgobbare per zero lire, come bestie da soma, a cui dare foraggio e abbeveranza. Non riusciranno mai a mettere i soldi da parte per pagare i traghettatori.
Quei Mamadou che invece i soldi ce li avevano stretti nel culo mentre attraversavano il deserto, arrivano in Libia e lì si imbarcano su caccavelle fatiscenti. A metà tragitto si spacca il motore e rimangono in balia del sole, del mare ma non si sentono proprio come in agosto sotto l'ombrellone a 50 euro al giorno a sfogliare Chi o Eva 2000, sulla riviera romagnola.
Vengono intercettati da Lampedusa, vengono lasciati a bagno Maria e Giuseppe e tutto il presepe per giorni e giorni che poi fa una settimana, molti Mamadou muoiono sul barcone, molti Mamadou femmina sono incinta e perciò ne muoiono due per volta. Poi finalmente qualcuno si decide a raccoglierli e arrivano al CPT.
E lì botte.
Dopo un'inferno subito praticamente da sempre, dalla nascita direi, perché ci vuole una sfiga non indifferente a nascere lì dove i Mamadou femmine e maschi sono nati, dopo quest'inferno che nessuno di loro si è scelto, ancora calci in faccia, ancora Bossi-fini, ancora CPT. Sanitari lerci, posti letto insufficienti, in gabbia per settimane per mesi senza uno scopo, senza futuro, un uomo senza futuro ammazzalo subito, a sprangate, ammazzalo subito perché un uomo a cui si toglie il futuro merita almeno di morire in fretta.
E' una vita da cani.
Che poi dipende dai cani.
Vedi i cani di Paris Hilton.
Ora, questo racconto non è proprio una fedelissima sinossi del libro, ma è, diciamo, una sintesi di tutte le vite di qui ragazzi negri che vedete girare nelle vostre città ordinate e che non si capisce perché, nonostante gli italiani si dicano cattolici, praticanti, osservanti e ancora tolleranti e non razzisti, non si capisce perché, di fronte alle vite dei Mamadou, si sia indifferenti, quando li si caccia a male parole, quando li si vuole rispedire da dove sono venuti, quando li si prende a lavorare a nero, quando li si mette a vivere in appartamenti fatiscenti in 15 in una stanza senza acqua calda, quando li si chiama vu cumprà, quando gli si nega la possibilità di pregare, quando li si accusa di rubare il lavoro ai nostri figli con le smart, non si capisce perché nessuno vuol ricordarsi che l'ultima volta che è andato in chiesa il prete ha letto un passo del vangelo di un certo cristo che quei Mamadou li avrebbe accolti e puliti e nutriti e poi vaffanculo, li avrebbe lasciati fare della propria vita quello che vogliono.
Come se la nostra terra fosse davvero la nostra, pezzetti di zolle comprate dagli stati nazionali, pezzi di costa che appartengono all'europeo, all'taliano che è più europeo di un Mamadou ma poi vai a vedere, neanche tanto. Come se le persone non fossero libere di cambiare, di muoversi, di andare via e approdare altrove e ricominciare. La storia dell'umanità è fatta di migrazioni spettacolari, ci siamo sparpagliati a milioni su questa terra grazie ai Mamadou preistorici che invadevano nuove terre e vi si stabilivano.
E la chiesa dov'è, diceva Ulderico Pesce, e i sindacati dove sono e la sinistra, la sinistra, dove cazzo è la sinistra?
Minchia, che amarezza, però, a quest'ora del mattino.

Venite domani e poi venite pure alla presentazione.

Vostra faradou.

giovedì 3 luglio 2008

DEUS EX MACHINA

Dice che quando uno ti chiede di sposarlo prima ti mostra un anello e poi ti dice: vuoi sposarmi? tu poi valuti l'oggetto e nel caso si possa prendere in considerazione rispondi. Il tipo di risposta affermativa o negativa dipende da molti fattori, il primo in ordine di importanza è: su quale carta di credito pensi tu possa sederti in futuro.
Dice.
Ma è falso.
E' falso perché può anche capitare che uno ti dica: vuoi sposarmi? e invece dell'anello ti mostri due marche da bollo da 16 euro e 50 per le pratiche al municipio.
Tu ovviamente non sei tenuta a rispondere e allora ti guardi in giro, ti gratti l'ascella e poi dici: scusa, devo andare in bagno. Poi il bagno è occupato e passi 14 ore in fila così quando torni, lui s'è scordato e vi prendete un'altra birra.

Poi un giorno qualsiasi vai al bancomat e quando infili la carta lo sportello te la risucchia e non te la restituisce mai più.
Questo è fonte di grande sofferenza.
Lo sportello non dispone di capacità interattiva così puoi anche smettere di chiedergli: perchè? perchè? perchèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè?
Allora pensi che il bancomat, vabbè, è andato mentre per quanto riguarda la carta ricordi che Fineco ti ha mandato un email e poi un sms e forse ha anche provato a chiamarti ma tu non hai risposto, per dirti che sei in rosso, che sei andata sotto, che sei povera, che sei senza speranza, che ti schifano e prendono le distanze da te e mo so cazzi tuoi.

Poi un giorno sei al lago di Martignano, sei stesa che ti guardi la panza e pensi: se sto stesa va che è una meraviglia mentre particella di sodio ti parla di un fantastico libro che sta leggendo che è proprio fantastico, dice lei, che è una scoperta, che l'ha trovato pubblicizzato su D di repubblica che bli e bla che cicì e ciciù con l'entusiasmo alla Mario Merola di particella di sodio che ti piace tanto perché poi ti appassioni e dopo 15 minuti di sviolinate su sto libro ti arriva all'orecchio un'informazione che è come una pugnalata tra capo collo e midollo spinale. Ti pieghi dal dolore, ti contorci, ti trasfiguri e bestemmi in tutte le lingue morte conosciute.
Hai capito che la merolata riguarda un certo Lazzarotto che era con te, quel giorno pieno di aspettative, quel giorno a Bardonecchia, a leggere le sue cose in quella specie di festival per giovani autori emergenti.
Più metti a fuoco e più ti contorci. Più metti a fuoco e più diventi brutta. ( Bestemmi) Un mostro di bile. Una schifosa blatta piena di materiale corrosivo ( bestemmi).
Ricordi che gli editori lo aveva abbruttito, (bestemmi) che Giulio Mozzi gli aveva consigliato di lasciar perdere e di darsi all'ippica (bestemmi), che il Lazzarotto si era depresso, poi incazzato e poi depresso di nuovo.
Ricordi inoltre che lui è uscito dalla scuola Holden (bestemmi).
Poi fai mente locale, prendi fiato e dici cose che non possono essere riportate.

Poi, e non sai il perché ti venga in mente, ma ti viene, ricordi un fatto accaduto molti anni prima. Il fatto è questo: eri una giovane ventenne senza lavatrice. Eri andata a casa dei tuoi amici pugliesi ( quelli che ti hanno insegnato a cucinare, a bere, a mangiare le friselle e le cime di rapa), avevi lavato la tua fraccata di panni e dopo averli insaccati nei bustoni tipici dei venditori ambulanti, te ne andavi a prendere il tram verso casa. A un certo, e non capisci perchè, neanche a distanza di anni con l'ausilio della saggezza, una donna ti carica in macchina, ti porta, si azzuppa le tue buste, si fa 6 piani a piedi, ti entra in casa, ti stende la biancheria, ti fa il caffè ti dice che la prossima volta devi lavare così e cosà e poi va via.
Non la vedrai mai più.
Allora cerchi di dare un senso alle cose della tua vita che non hanno senso ma neppure altro e ti autoconvinci che sei una sculata di prima categoria e che prima o poi un deus ex machina arriverà a pararti il culo e che devi stare tranquilla che è solo questione di minuti.
E infatti arriva.
E ciao.

mercoledì 19 marzo 2008

Grammelot francese, latino maccheronico



Spinettà: Allè a cagarè, vuos Italiens, mort de fame
Italiani: Le vorremmo gentilmente far presente, oh egregio compratore di compagnie aere nazionali, che quelli che lei chiama esuberi, ci paiono invece cazzi in culo di amianto, grossi come baguettes...
Spinettà: Quelle volgaritè, vuos Italiens, stupidì, cafonì, sudditì...
Italiani: Oh egregio Spinettà, perchè non chiamare le cose con il proprio nome? esuberi=licenziameni, Spinettà=merda francese
Spinettà: Parbleu! questi selvajì m'ont frappè les marons...je ne suis mica oblijè a acheter cette solà dell'Alitalià...si me turnent le collions, je achet un par de palle...
Italiani: Mo te stai a allargà, a Spinettà...Selvaggia sarà tu sorella, tra l'altro molto conosciuta qui in Italia grazie al famoso porno, Selvaggia Spinettà in : l'avion inder cul avec tuots le voyageurs e pur le pilot..sens bagajes..
Spinettà: Oui oui, alors jouez nous a tres sett avec le mort (....) le sortì des travaillateurs..
Italiani e Spinettà giocano a tre sette con il morto...
Spinettà: Alors nuos sommes d'accord...gli esuberì se fann de nascost, aummè aummè..
Italiani: I patti erano chiari...
Spinettà: Oui oui, se ne vann a faire in cul pas les aviatuer, pas les hostes et gli stuart, pas le dirijent, les macchiniste, les injegnerì et tuos qui sont a terr, mais solament les sfighè du Call center..
Lavoratori Call Center: e te pareva...
.....

Giulio Cesare al semaforo
Giulio Cesare: Caput penis, filius matris ingnotae..
Romano: Aò ma che vòi?
Giulio Cesare: tibi facio posteriorem tanto, tu intellegis?
Romano: Mo scenno e te sdrumo..
Giulio Cesare: exercitus meus pugnat te, matrem tuam et etiam sororem, quae magna mignotta est, inter altrum..
tre minuti dopo..
Giulio Cesare: Caput sfracassatus habeo..civis romanus corcavit me cum spranga maxima atque gravis atque dura atque, suinus Iuppiter, acuminata.
Iuppiter: Quoque tu, Caie Jiulie Caesare, appellavisti me suinus?
Giulio Cesare: Mignotta Eva, oh summus Iuppiter, ego volebam dire suina mater mea!
tre minuti dopo..
Giulio Cesare: Iuppiter mittebat mihi fulminem gigantescus, posteriorem atque cogliones meos arsi sunt..urget maximam pintam birrae
tre ore dopo Giulio Cesare collassa
Giulio Cesare: Occidit que sbronzam!! peritus sum vomitationis... in illo catino possum sboccare..
Walter Veltroni: Aò, la mia ventiquattrore!!
Giulio Cesare: Scusatio, ex primus civis urbis, sed sboccationem non potebam ritenere...ille catinus trovavi, in illo catino sboccavi..se tuus catinus erat, penes tui sunt..catinus tuus s'appellit XXIV oras?
Walter Weltroni: si, ventiquattrore, ma anche valigetta, ma anche borsa, ma anche porta documenti, ma anche bufalo morto scuoiato e poi conciato, ma anche...
Giulio Cesare: Ex Primus Civis romanus sfracassamentus maronis est..melium ire si non voleo sboccare adhuc..transeo Tiberem, stendo meum corporem martoriatum ad talamum, attendo meam sborniam transire..
Giulio Cesare va a casa e, aperta la porta, trova..
Giulio Cesare: Oh excrementus!
Brutus: Ave Cesare, venio ad te ut conficcares te cum magna lama appuntita..
Giulio Cesare: Que posteriore!, hodie dies merdosus est..
Brutus: sta fermus et bonus que ego debeo dare te XXIII pugiones..
Giulio Cesare: XXIII pugionies sunt per casum variantem XXIV oras ex primi civis romani, in nomine Waltris Veltronis? sed etiam borsam, sed etiam valigettam, sed etima scidam portatam, sed etiam bufalem mortum scuoiatem et postea conciatum?
Brutus: no
Giulio Cesare muore.

lunedì 14 gennaio 2008

SI E' RIACCESO IL SOLE




  1. Sarà che la teoria della tettonica a placche non ha mai fatto film porno
  2. Sarà che Gino, Pino e Rino usano i ceci al posto dei fagioli
  3. Sarà che lo smottamento, l'erosione, le slavine, la longitudine e la latitudine, sono concetti del cazzo
  4. Sarà che il cazzo non la pensa in questo modo
Però, alla fine, a Roma è tornato a splendere il sole sulle polveri sottili

martedì 16 ottobre 2007

Una Chiomma

- Il tuo blog si apre sempre a fatica.
- E' molto pesante, dev'essere per i video
- No, apro sempre altri blog pieni di video...
- E allora cosa sarà?
- Mi sa che è proprio pesante
- ....
- Pesante di contenuti....
- ....
- Una chiomma!
- ......
- Un chiodo da 90
- Cagati
- Ok
- Bene
- Bene
- ....
- Che fai oggi?
- Un chiodo da 90.
- Simpatica!
- Tu no
- Ok
- Ok
- Bene
- Bene.

giovedì 20 settembre 2007

εσείς έξι Μόνικα; , πρέπει να πεθάνετε!

Riesco di nuovo ad aprire i video su youtube.. che culo.
Venerdì ho un treno per le province del nord, lascio l'urbe per qualche giorno...mi vado a sfondare di aperitivi milanesi.
Non mi arrivano le mestruazioni, sappiatelo. E non sono incinta. Sicuro. Perciò dev'essere una malattia letale, con epilogo la morte e decorso costellato di atroci sofferenze.
Ecco.
Scappo per sfuggire alla persecuzione della biblioteca di piazza di pietra, che mi sta tormentando affinché restituisca una grammatica di greco antico... secondo me è una stronzata, andiamo!! chi, a parte me, sarebbe interessato a prendere in prestito una grammatica di greco? ma dai!, sti taccagni..cmq mi trivellano di telefonate da numero anonimo, due, tre volte al giorno.. mi hanno intimato di andare che altrimenti ..capisc'ammè...mah! mi manderanno un killer sotto casa che mi dirà :
- εσείς έξι Μόνικα; , πρέπει να πεθάνετε!
E io sarò fottuta.
baciamo le ovaie..

sabato 15 settembre 2007

Martignano

Spesa.
Dico, anzi, mi dico
- Prendi free che anche se la
SMA è a a pochi isolati poi te ne devi tronare carica di sacchetti..
- Va bene,
mi
rispondo
- ottima idea.
Allora vado parcheggio entro compro... parentesi: comprato 4 cazzate speso 25 euro... uhm...
cartaculo regina, un corvo bianco, una merda di brie, i fonzies, latte pane e mais da far scoppiare per le pop corn e... 25 euro... uhm... chiusa parentesi, esco, carico i sacchetti riparto e a metà strada free fa un rumore strano tipo : stai per rimanere a piedi perchè sono 6 mesi che non vedo un benzinaio e infatti, frrrrrriuuuuuuuuu, free si spegne rimanendo idiota e immobile in mezzo alla strada. Dentro di me il panico: romani incazzati col pisello attaccato al clacson, le buste della spesa di piombo colato, le scarpe sbagliate ( che ti pare che rinuncio alla scomodità per fare la spesa... ormai avrete capito che pur di guadagnare 5 centimetri in altezza-non morale- venderei la mia famiglia a un circo di fenomeni da baraccone) insomma, alla fin fine mi son fatta il culo triplo perchè oltre alla spesa ho dovuto portare a spinta pure quella minchia di motorino. Questa parabola ci insegna che quando vai dal benzinaio è meglio mettere più di tre euro.
Dopo, cioè dopo dopo, dopo aver portato le buste a casa, sistemato le 4 cazzate,
scammellato da una bottiglia per almeno 30 minuti tale era l'arsura da sforzo, eccetera eccetera, vado dal benzinaio ciccione a farmi dare una tanichetta di benzina per l'ormai morto-rino (...)
E quello che mi dice? (
perchè puntualmente me lo dice e questo denota il fatto che lui di certo è un gran coglione e io altrettanto e forse di più vista la frequenza con cui rimango a piedi) insomma questo troglo ciccione mi fa:
- Dopo che l'hai usata
riferendosi alla bottiglia di plastica da un litro e mezzo,
perchè lui è lì dentro che mi mette la benzina takeaway ( more illegalissimo)
- Buttala..
Capito? Mi dice BUTTALA! ma ti pare?
No, razza di subumano, secondo te adesso
appena arrivo a casa la svuoto di benzina e la riempio di acqua di rubinetto ( detta anche acqua di Veltroni) e la metto a tavola, assieme al corvo bianco e al prosecchino.
Ma vaffanculo, va!

Ah, oggi sono andata al lago di Martignano, fighissimo, vi serve un ingegnere aereospaziale per trovarlo perchè quello informatico non basta, però fighissimo.

domenica 9 settembre 2007

baubau

Il festival di Venezia l'ha vinto il cane del commissiario rex.
Sono tornata. E' tutto a posto, si fa per dire.
E passata la notte bianca ( diotiringrazio) ed è passata anche molto piacevolmente.
Lontano dal centro, lontano dalle iniziative che hanno riempito 200 pagine di programma, lontano dalla folla di pazzi venuti persino dalla Croazia per l'occasione.
Ora faccio ancora aperitivo ( vita da aperitivista).

domenica 5 agosto 2007

Quando sbagli ad andare

Sono in trasferta in un paese di pazzi e io so perchè.
Perchè son pazzi, intendo.
Per colpa del vento perenne.. avete visto Volvèr di Almodovar? ecco. Qua fanno feste le disdicono le rimandano al giorno dopo bloccano la statale e la sbloccano come fosse il cortile di casa propria. Il sindaco sembra Thorn Forester ( quello di beautiful), arriva e dice la festa non si fa causa pioggia, andate a casa vostra e non rompete i coglioni. Poi il giorno dopo non si sa mica se la festa si farà.
Sono pazzi.
Poi c'è Fatur che è zoppo alla zampa di dietro, puzza come una pecora e gli è ricresciuto il pelo a dismisura. Tocca a me lavarlo e tosarlo. E lui non aspetta altro.
Poi qua urlano! Loro dicono di parlare con un tono di voce normostyle e invece, cazzo, urlano. Ti spaccano i timpani. Tu sei là a piegarti dal dolore auricolare e loro a guardarti come fossi un alieno. Poi parlano questo italiano veramente free. Molto free.
Poi sono rubicondi. Tanto. Sono rosa rosa in faccia sul morbido gonfietto, donne uomini e bambini. I bambini poi sembrano cuccioli di manzo, come si chiama, vitello, ecco, sembrano piccoli vitelli compatti e nerboruti. Ti alzano una sedia di legno noce massiccio con un braccio di anni 5. Allora quello che ne consegue è che io, res inurbata e indefinibile, appaia come una malata cronica, come una tossica, una che è tutta spigoli e niente colore rosa, con le scarpe vintage e gli orecchini da mercatino in via dei serpenti, fuori moda diciamo per una moda che segue di pari passo le virtù teologali delle veline e di studio aperto.
E tutti a dire ma nun magni? ma magna magna magna magna ecceteraeccetera.
Ora vi saluto dal buco del culo del mondo in cui a 11 anni i maschi bevono birra al bar e giocano a carte. Un posto che neppure in Bosnia lo trovi così.
Farfallulapienadiventoepunturedizanzarakiller.

mercoledì 27 dicembre 2006

E pure questo lo abbiamo ammazzato

Siamo sopravvissuti all'abbacchio al bue affettato alle lasagne bianche e rosse ai panettoni ai polli ai conigli ai pescetti fritti alle verdure in tutte le salse e persino allo spumante dolce...
Portiamo i segni della battaglia nell'animo ma soprattutto nel corpo: Pignolo soffre di stitichezza atroce e io dell'esatto contrario. Ma tutto questo non può che fortificarci, tutto questo ci fortifica per lo scontro decisivo: per ogni natale sfangato al sud si prepara un capodanno funesto al nord, eppure siamo giovani e forti e siamo puri; quel pazzo futurista diceva che la guerra è l'unica igiene del mondo, e allora il natale che cazzo è?

giovedì 7 dicembre 2006

Non è vero che sono asociale
E' che gli altri sono noiosi.....

mercoledì 6 dicembre 2006


La fortuna è un elemento determinante


nell'attribuzione causale degli eventi...

martedì 21 novembre 2006

Il ricettario della fata

prendi un divano ikea un tappeto ikea un gatto grasso una parete blu un quartiere popolare uno zingaro nel cassonetto una tangenziale intasata una solitudine atavica una noce di senso di colpa una famiglia in campgna un'ansia crescente 4 o 5 stronzi di cane sul marciapiede un collegio di suore una scuola elementare un postino distratto un vicino barilla una lezione di latino ... amalgama il tutto e dai fuoco.