domenica 5 agosto 2007

Quando sbagli ad andare

Sono in trasferta in un paese di pazzi e io so perchè.
Perchè son pazzi, intendo.
Per colpa del vento perenne.. avete visto Volvèr di Almodovar? ecco. Qua fanno feste le disdicono le rimandano al giorno dopo bloccano la statale e la sbloccano come fosse il cortile di casa propria. Il sindaco sembra Thorn Forester ( quello di beautiful), arriva e dice la festa non si fa causa pioggia, andate a casa vostra e non rompete i coglioni. Poi il giorno dopo non si sa mica se la festa si farà.
Sono pazzi.
Poi c'è Fatur che è zoppo alla zampa di dietro, puzza come una pecora e gli è ricresciuto il pelo a dismisura. Tocca a me lavarlo e tosarlo. E lui non aspetta altro.
Poi qua urlano! Loro dicono di parlare con un tono di voce normostyle e invece, cazzo, urlano. Ti spaccano i timpani. Tu sei là a piegarti dal dolore auricolare e loro a guardarti come fossi un alieno. Poi parlano questo italiano veramente free. Molto free.
Poi sono rubicondi. Tanto. Sono rosa rosa in faccia sul morbido gonfietto, donne uomini e bambini. I bambini poi sembrano cuccioli di manzo, come si chiama, vitello, ecco, sembrano piccoli vitelli compatti e nerboruti. Ti alzano una sedia di legno noce massiccio con un braccio di anni 5. Allora quello che ne consegue è che io, res inurbata e indefinibile, appaia come una malata cronica, come una tossica, una che è tutta spigoli e niente colore rosa, con le scarpe vintage e gli orecchini da mercatino in via dei serpenti, fuori moda diciamo per una moda che segue di pari passo le virtù teologali delle veline e di studio aperto.
E tutti a dire ma nun magni? ma magna magna magna magna ecceteraeccetera.
Ora vi saluto dal buco del culo del mondo in cui a 11 anni i maschi bevono birra al bar e giocano a carte. Un posto che neppure in Bosnia lo trovi così.
Farfallulapienadiventoepunturedizanzarakiller.