sabato 17 gennaio 2009

FARFATRAVEL


E' probabile che io abbia qualche problema con le mostre. Confesso che le mostre hanno su di me l'effetto che un trita coglioni ha su due coglioni. Se mi portassero la Gioconda dietro casa appiccicata al muro della scuola elementare di fronte al mio balcone, dubito che mi affaccerei di proposito, magari per sbaglio, mentre stendo i panni, magari..Perciò quando mi dicono c'è l'inaugurazione della mostra di Tizio, sai dal tot al tot c'è la mostra di Caio, ho due biglietto per la mostra di Sempronio, vieni? mi piglia la febbre gialla. Cioè, cazzo, preferisco un aperitivo!!
Lo so, tutto ciò, questa mia posizione anti-mecenatesca fa molto poco intellettuale di sinistra con la giacca di velluto, toppe sui gomiti, coppola marrone ( manifesto sotto braccio, occhiali a culo di bottiglia, montatura d'osso, o anche plastica, rigorosamente nera, barba incolta per gli uomini, trucco mezzo scialacquato finto casuale per le donne-), questo è e questo vi pigliate.
Odio la mummificazione delle opere d'arte. Odio stare per ore in piedi con la testa all'insu che poi ti viene la cervicale a guardare fraccate di quadri uno appresso all'altro che dopo un po' ti va in pappa il cervello e cominci a vedere kebab dappertutto. Odio il metal detector, odio lasciare le borse al deposito bagagli, odio l'ambiente bianco asettico accecante innatural-anonimo tipo sala d'attesa del ginecologo. Odio i bar del museo che un caffè lo paghi 7 euro. Odio i biglietti ridotti e la gente che se le inventa tutte per risparmiare 3 euro. Odio aver superato i 26 anni. Odio le guide che ti dicono: Picasso in questo momento aveva la febbre a 42, ma ancora non esisteva la tachipirina così ha dipinto questo quadro. Odio quelli che fanno finta di subire la sindrome di Stendhal che in sostanza dopo il film di Darione Argentato sarebbe meglio stendhale un veto pietoso sull'intera faccenda.
Odio quelli che dicono: Gesù che capolavoro! ma va? pensavo che il criterio del gallerista fosse quello di esporre solo le tele più merdose!!
Non so, c'è qualcosa che non mi convince. C'è di sottofondo una logica del percorso obbligato, del consumo indotto a tutti i costi applicato anche all'arte. Entri da una parte, come un enorme stupido ovino indistinto dalla massa, segui il percorso tracciato dalle transenne, arrivi alla fine e invece di sbucare nella stalla o nel macello ti trovi nel mega stragallo store di souvenir in cui l'obbiettivo e quello di appiopparti l'apribottiglie di picasso piuttosto che il collante per dentiere di Mirò..e sei felice di portare a casa una stampa gigante del campo di grano o il piumino finto d'oca di Magritte made in china cucito coi denti da bambini cinesi di tre anni a cui un bastardo carceriere, a forza di calci in faccia, ha lasciato tre denti per ciascuno...
Mah.
L'organizzazione consumistica del tempo libero prevede che oggi mi azzuppi la mostra di Picasso al Vittoriano, chè sennò io sono quella che che cazzo con te non si va mai alle mostre... ma in tutta sincerità con una giornata così io avrei preferito andare a svaccarmi al mare, a li castelli, al lago, a Calcata, a passeggiare all'aria aperta, a mangiare porchetta e olive, a bere vino alla mescita, a tirare i sassi di piattello che ancora non ho imparato a farlo bene e bisogna pur che mi eserciti ogni tanto, a parlare di cose che mi vengono in mente, prendere direzioni che non ho stabilito, tornare tra un'ora tra due domani mai più..
Perciò, in linea con l'umore di questo pomeriggio:
....si organizzano viaggi organizzati in pullman organizzati nella organizzatissima campagna Romana per turisti con poco o del tutto assente spirito critico e di iniziativa. Per informazione chiamare: Farfatravel Tel. sei-uno- zero, www.coseorganizzateperpecoronidisperati.com