domenica 1 febbraio 2009

Raccolta di racconti Raccolta di racconti Raccolta di racconti Raccolta di racconti Raccolta di racconti Raccolta di racconti

Giorni fuegosi. Tipo una terna di robe di libri di cose da dire di Mozziconi di gente che ascolta di ceres di vino di cagotto. Poi arriva oggi e finalmente respiri.
Che figata, è domenica, non piove, non ho un cazzo a cui pensare, non ho un cazzo da fare, non ho un cazzo ( ma quello nemmeno ieri e l'altro ieri e mai o sempre dipende dai punti di vista) ho tutto il giorno per tramortirmi sul divano e sfondarmi di frappe di salsicce ciociare di salame di focaccia di film cinesi. Ma a onor di cronaca:
Giovedì 29 gennaio
ore 16:00
Cagotto
ore 17
cagone
ore 18
Recupero Eugenia Monti alias La Genia alias super talento mostruoso mondiale con quel tocco esotico da: tessera sanitaria di San Marino che vale anche come bancomat e Nicola Ferrarese alias gran soleil il nettare degli dei, straeditore illuminato, 3/4 di sangue austro-ungarico, il resto grappa.
ore 19
Giufà. Comincia la "cosa". Siamo già belli che avvinazzati, la gente prende posto a sedere, non abbiamo un presentatore così Big Dick si improvvisa Pippo Baudo e parte col festival di san Remo. Nicola parla, Eugenia disegna e io, a conferma del mio celeberrimo acume, comincio a mandarmi in pappa il cervello così quando mi passano la palla, dopo un minuto e mezzo di cose dette alla cazzo, del tipo giro la ruota e compro una vocale, mi va in loop l'apparato fono articolatorio e quel che riesco a dire per mezz'ora è solo: raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti per un numero n di volte che volge all'infinito.
A un certo punto qualcuno deve aver premuto "riavvia" perché, non so bene come, riesco finalmente a uscire dall'incartamento mondiale ciclico spazio-temporale paraplegico neurovegetativo del vortice infinito della raccolta di racconti raccolta di racconti raccolta di racconti, in qualche modo mi resetto e vado, a fare in culo sarebbe stata un plausibile destinazione, ma per fortuna frequento gente civile e nessuno mi ha suggerito il battutissimo iter.
Cmq, incartamento da lobotomia a parte, la presentazione s'è bella che fatta da , letture, interventi dal pubblico, domande a cui ho risposto senza mai più dire raccolta di racconti, Mozziconi venduti benissimo, momenti da star fatti di dediche e complimenti, ancora vino, poi trattoria e vari altri infiniti: di mangiare di bere di cazzeggiare di prendermi per il culo di bere di bere di bere di andare via e di dormire.
30 Gennaio, Sora
Mega supercazzola di paranoica tensione dovuta al fatto che la madre in occasione del ritorno della figliuol prodiga/scrittora invita tutti i cazzo di esseri viventi esistenti nel raggio di 8000 chilometri, san pietrini e cicorie incluse. Sindaco, prete, maestra delle elementari, preside del liceo, ex professori, più ovviamente tutto il parentume spalmato a macchia di leopardo fino alle 14esima generazione più amici e conoscenti più passanti coinvolti a suon di minacce e di mazzette...
Mancava il cane di famiglia che devo dire, ci sarà rimasto di merda, ma pazienza, alla prossima magari il libro lo faccio presentare a lui.
Arriviamo a merda perché siamo in ritardo di un'ora, come si conviene a una vera star tipo Anna Tatangelo, fiore all'occhiello del popolo sorano, spina nel culo di tutti gli altri.
La gente scazza, gli anziani decessano, i meno anziani fremono per andare a casa a mangiare pastina al brodo di pollo e sugna...e di noi nessuna traccia. Ma facciamo un passo indietro.
Ore 17
Ci infiliamo in macchina, la yaris ci guarda e ci dice: ma 'ndo cazzo volete annà!
Batteria scarica. Big Baudo ha lasciato le luci accese tutta la notte perciò scordiamoci 'o passat simme 'e napule paesà, wè.. chiamo l'aereo personale di Frattini, ma non risponde, vabbè, non importa, penso, mentre mi dò ancora due minuti prima di cominciare a dare di matto e infatti, culo a poppa troviamo uno che ci fa attaccare i cavi alle chiappe della sua auto e via, siamo merdamente in ritardo, ma almeno siamo qualcosa.
Insomma presentazione sfangata, gente contenta, mozziconi a ruba, dediche e disegni, grandioso aperitivo organizzato da Massimo della libreria Universitas, emblematico mecenate il quale ha dimostrato un'approfondita conoscenza del genere umano capendo che di fisso la gente va non dove la porta il cuore tanto meno la letteratura, ma dove la porta la panza, perciò abbiamo mangiato buonissimi saccottini al formaggio anche detti calascioni, vino, torte rustiche e tante altra roba che è stata una figata. A conclusione siamo stati sequestrati dai parenti della sottoscritta me medesima i quali ci hanno minacciato di morte se ci fossimo rifiutati di cenare con loro in una improbabile trattoria molto casa di campagna e poco trattoria in cui a parte noi c'erano lupi e broccoli paesani e la titolarecuocacamerieralavapiatti ci trattava come fossimo ospiti in casa sua per la vigilia di natale.
Pizze gigantesche e molto sugnose, funghi e strutto, lardo guaciale e pachino, grasso di foca e mozzarella, pomodoro fritto cipolla e olio di fegato di bue, pecorino romano pancetta affumicata avvolta in riccioli di strutto e mortadella.. insomma cose così, sul leggero digeribile, che infatti alla Genia il giorno dopo è venuto un brufolo da K2 che per vivere al sud conviene che appena nato, già che ti trovi in ospedale, ti prenoti da subito per un trapianto di fegato, così, giusto per stare tranquilli.
I miei carissimi e rumorosi familiari ci hanno gentilmente offerto la cena, siamo andati via soddisfatti, brilli e felici di aver trovato tanta ospitalità che nemmeno io me l'aspettavo che è bello sapere che ogni volta che vuoi c'è questo circo assurdo a accoglierti che ti vuole bene senza condizioni, sia che tu dica un milione di volte raccolta di racconti o che venda un milione di copie.
Sabato 30 gennaio, Togunà
Siamo arrivati all'ultimo giorno, il più figo di tutti, in cui ci siamo inserite, io e la Genia, all'interno di un'iniziativa che prevedeva una maratona letteraria di giovani autori nell'associazione culturale Togunà.
Abbiamo avuto anche un articolo sul corriere della sera e sull'unità ( me cojoni!)
Solita tarantella, tensione contenibile, ceres augurale e poi si inizia. Io presento il libro e il racconto su un fantastico divano scomponibile che lo dico per inciso, la sottoscritta me medesima e l'amica Valeria Pia si sono caricate a spalla, sole, per 3 piani, dopo averlo recuperato a casa di un piccolo lord in piazza di Spagna- ma questa è un'altra storia, Genia disegna proiettando sulla parete in tempo reale il fumetto che prende forma a passo di lettura. L'amico Antonio ha letto per me il racconto marmorto, fighissima interpretazione che quasi stavo per commuovermi tanto era credibile l'intera faccenda del disperato che annaspa tra le onde, che tipo ho pensato cazzo, che belle le cose che scrive sta qua, che poi sono io.
In genere in questi casi si prepara un mazzo di fiori da regalare all'interprete per ringraziarlo dell'ottimo servigio, ma Antonio è un pò troppo peloso per una composizione di margheritine e giglio, sembrandomi perciò cosa poco oppurtuna, gli ho offerto una sigaretta.
Alle 19:30 era prevista la presentazione del libro di Marco Lodoli, non avevamo un presentatore, Big Baudo si era rifiutato categoricamente questa volta di metterci una pezza, ero disperata all'idea che essendo stata pisciata da tutti, sarebbe toccato a m che con ogni probabilità sarei andata di nuovo in straloop con raccolta di racconti o peggio raccolta di lodoli, raccolta di lodoli, raccolta di lodoli, della serie Bona la raccolta st'anno famose 'n cannone de sta Lodoli, li semi me l'ha portati er sifone da Amsterdam..
Poi però, quando tutto ormai sembrava perduto, appare alla mia vista super bat-Giovanni Di Muoio-man, il quale senza troppi sfrittellamenti di coglioni si accolla la missione Marco Lodoli e la porta a termine brillantemente.
Giadim, sei il mio personale eroe della giornata.
Seguono aperitivi concerto birre magnanze e bevenze varie, la serata si conclude che sono serafica e giuliva come un certo Barabba dopo il confronto in piazza con un altro certo Cristo detto povero.

Gran soleil e la Genia hanno preso la via del nord stamane all'alba, manco li ho salutati visto lo stato di morte apparente in cui sono caduta catatonica ieri notte e dai cui sono riemersa solo alle ore 12 circa.
Ora ho finito, che cazzo di lunghissimo post, fatevelo bastare per tutta la prossima settimana almeno. Dovrei ringraziare una fraccata di gente perciò evito l'effetto elenco della spesa o dei caduti in guerra e dico un grazie generico, così, andò coglio coglio...
Nun ce se crede,
FUORI 3.

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