giovedì 19 febbraio 2009

A Walter, ma n'do cazzo vai mo?

Allora, che dire, sono tempi duri, tempi di merda, tempi di merda dura. Quella da emorroidi.
Intanto salutem'a Soru-ta, poi ciao anche a Veltron, Veltronis che molto dimessamente s'è dimesso, lasciando il PD nella cacca di cui sopra, sempre la stessa, quella da emorroidi.
Mi spiace, lo devo ammettere. La maggior parte degli ex comunisti, radical chic, anarchici, dalemiani, intellettualelli, manifestauri e quanta più roba ci più stare per dire vagamente" gente di sinistra" non ama Veltron, Veltronis. Qualcuno lo schifa, altri ancora lo reputano un'imitazione dell'imitazione di Crozza. Il 3% non so.
Io, cioè, a me dispiace. A me Walter piaceva. Un uomo onesto, di cultura, educato.
Lo so che si vola basso, lo so.. però appunto di questi tempi, un uomo onesto, di cultura e educato, ma dove cazzo lo trovi in parlamento? dove?
DOVE?
Che peccato. Ero così figo come sindaco di Roma, Romae.
Era così zero xenofobo come sindaco di Roma, Romae.
Aveva fatto l'auditorium, la festa del cinema, a Roma, Romae.
Per il cinema aquila gli sarò grata a vita.
Per i libri che ha scritto un po' meno, però almeno lui sa scrivere, non che sia un gran talento narrativo, però almeno è alfabetizzato. Per questa città, ormai devastantemente fascista, data in pasto ai buzzurri, ai coatti, ai razzisti, ai buzziconi, agli imbroglioni, ai truffatori, agli strumentalizzatori, ai preti e al Vaticano, Walter rimane un gran bel ricordo.
Un ricordo che è rammarico