mercoledì 26 agosto 2009

SERPICO TI LOVVO


A Roma c'è un caldo che se prendi un ghiacciolo quello ti guarda e ti supplica di sopprimerlo.
Ho comprato un nuovo ventilatore da Auchan, euro 11,99. E' di quello con i piedi, lo stecco e con i tacchi è più alto di me.
Vibra un casino quando è al massimo, sarà forse perché costa 11 euro?
Il motivo di questo nuovo acquisto non è la smania del consumatore estivo, ma l'emergenza visto che l'anziano ventilatore cedutomi in dote da mio padre a cui a sua volta era stato ceduto da mia nonna ( i beni di famiglia) qualche giorno fa ha deciso di suicidarsi nel modo più cruento.
Riposava tranquillo - e spento- sul davanzale e senza apparente motivo si è buttato giù, dal terzo piano. Si è sfracassato.
Avrebbe potuto uccidere chiunque, i nostri vicini del piano terra mentre la madre usciva a fare una passeggiata con bambino nel passeggino, il ragazzo del volantinaggio, il postino, l'agente immobiliare, il testimone di geova, il lobotom di lotta comunista con il suo stupido giornale da appioppare, quello della chiesa evangelica et varie et eventuali.. per fortuna le conseguenze di tal gesto inconsulto sono ricadute solo su di lui, è morto sul colpo dato che l'ho dovuto raccolgiere con la paletta.
Ora, non essendoci quel giorno a Roma un alito di vento, come mai nei trascorsi 5 mesi, avendo il gatto un alibi di ferro- era spiaggiata sul letto come grasso di foca per tartine- escludendo il fantasma di Michael Jackson e altre presenze spiritiche, non c'è stato bisogno di scomodare Montalbano nè il mio adorato Serpico nè Maigret, è ovvio che trattasi di suicidio premeditato.
Quanto alla mia italica traversata verso il regno sabaudo, ciccia, niente di fatto. La sera stessa in perifrastico procinto di partire, ho voluto controllare un ultima volta per eccesso di zelo e di culo, le convocazioni torinesi scoprendo con mia enorme soddisfazione, che erano state rimandate.
Tarantella minima fu la manovra di correre in stazione a cambiare i biglietti di cui beneficiò Big Dick per un suo imminente viaggio di lavoro a Milano.
Nel frattempo, mentre i Savoia si decidevano a ristabilire i giorni certi della convocazione, sono arrivate le nomine capitoline, perciò il 2 settembre vado a scegliermi il sudato anelato frustrato poco remunerato e poco edificabile precario posto fisso sperando che non mi si appioppi un posto assurdo in provincia di Roma dove i giovani dicono ti lovvo e inneggiano a Giulio Cesare, nel qual csao il dramma mi toccherbbe solo di sponda avendo io a che fare con minorati psicofisici di taglia small!!
Volendo rimanere in città, prediligerei perciò il centro, centro centro, o al massimo una scuola che scendo le scale, attraverso la strada e mi ci infilo senza macchia e senza colpa.
Detto questo, mi scuso con sir lord Milton per la lungaggine del post.
E come dice il caro Fidel M'Banga Bauna,
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Arrivederci....