martedì 1 settembre 2009

De PATENTE

Non potete neanche immaginare la commozione e questa volta non cerebrale.
Dopo sei anni, sei anni di pene dell'inferno, di illegalità plurima, di sbatti a destra e a manca, di colloqui improbabili con polizia carabinieri e sportellanti, quando ormai tutte le speranza sembravano vane.....rullo di tamburi...
MI HANNO RESTITUITO LA PATENTE.
Tesserino rosa, foto inesprimibilmente oscena, scadenza 2018.
Io, ho, la, patente.
Breve riassunto delle puntate precedenti, una saga che beautiful mi fa uno sciacquo.
Era il lontano 2003, anno del cornuto. Un cornuto per l'appunto mi scippa il portamonete in quel di Barcellona, sull'autobus dall'aeroporto alla città.
Le mie vacanze cominciano sempre al rovescio, dall'ultimo impossibile quadro di videogame.
Senza soldi, senza carte, senza documenti, mi trascino disperata verso l'ambasciata italiana, non è bello andare in giro all'estero senza passaporto soprattutto se hai questi capelli marocchini, questa faccia etrusca, questi occhi all'ingiù e questo naso egizio. Pelle olio exstravergine d'oliva.
Una volta a casa chiedo il duplicato. Quanto ci vuole perché si compia questa operazione in un paese normale e in una città normale? Bene, se siete in Italia, moltiplicate per due, se siete a Roma moltiplicate per 4.
Dopo sei mesi arriva il duplicato. Non trovandomi in casa il simpatico postino, il duplicato viene spedito indietro, visto che ahimè, ho osato sfidare la scaltrezza del carrozzone burocratico avendo la residenza in un appartamento e il domicilio in un altro, pratiche bizzarre, usi eccentrici.
Chiedo un altro duplicato.
Altri sei mesi, è passato un anno, siamo alla metà del 2004.
Il concetto del domicilio diverso dalla residenza è uno degli arcani più incomprensibili di fronte al quale impiegati pubblici e questura si siano mai trovati. Continueranno a non capire per altri due anni, più probabilità avrei avuto se avessi proposto loro un quesito di fisica elettromagnetica.
Salve, mi servirebbe l'ennesimo duplicato della patente, potreste per favore risolvere prima questo problema : un lungo filo rettilineo è percorso dalla coerente di 6A, calcolate il campo magnetico a 10 cm di distanza dal filo, poi, comprendete la leggera sfumatura interpretativa tra concetti quali: residenza e domicilio.
Insomma l'incresciosa vicenda non si sblocca e la motorizzazione va avanti per un paio d'anni a produrre e poi distruggere simpatici duplicati rosa della mia patente.
2006, sono esasperata. Mi rivolgo a un'agenzia. L'agenzia ce la mette tutta e mi fotte 150 euro. Risultato, nullo. La tipa prende a cuore la mia situazione disperata, mi spinge a richiedere la denuncia di smarrimento, la prima, quella fatta nel 2003. Siamo ormai al maggio 2007. In questura mi fanno penare tre mesi per recuperare un cazzo di foglio A4 in un faldone ammuffito al secondo piano di quel recinto per guardie. Ogni settimana un tipo diverso mi dice che no, non devo parlare con lui, ma con quell'altro, per favore, è facile, dico, non usate informatizzare i vostri dati? no, datemi un indizio, uno qualunque, fuoco fuochino acqua, che ME LA CERCO DA SOLA. Niente.
Alla fine una donna mi risolve il problema, ma va?
Recupero la denuncia. Con la denuncia faccio un fax di insulti e bestemmie alla motorizzazione.
Epilogo, nel mese di giugno, nella casa in cui ho la residenza ( l'inghippo, come vedete non è mai stato risolto) si presenta un uomo in divisa. L'inquilina mi chiama dicendomi: ti hanno cercato i carabinieri.
Bene, penso, magari chiamo un avvocato, non si sa mai. Vado dai carabinieri di zona, no, non mi hanno cercato loro.
Bene, metti che dovevano arrestarmi, non solo mi sto consegnando, ma è pure faticoso, sai che c'è, andate a fare in culo e me ne frego.
Qualche settimana dopo mi chiamano dalla questura.
Motivo, la patente.
Entro, mi portano ai piani alti, ci sono quei tipi che si vedono nelle fiction di polizia, ispettori in borghese, cioè, in borghese da sbirro, tipo giubbotto di pelle, jeans attillato, pistola ascellare eccetera. Parlo con una donna e nel frattempo mi squadro uno che vi dirò, Raul Bova sputato.
Insomma la tipa mi fa: devi produrre un documento in cui certifichi di aver guidato anche senza patente, altrimenti la motorizzazione dovrà esaminarti di nuovo.
E' una trappola, penso. Vogliono incastrarmi.
Ma che sei scema? secondo te firmo un' autocertificazione in cui dichiaro di essere andata in giro per 6 anni, bella bella, a guidare senza documento? magari ti confesso pure quell'omicidio di prostitute per cui non trovate il colpevole.
Già mi vedo, fottuta, avvilita, ritiro a vita della patente mai ricevuta, 12 mila euro di multa..
La tipa mi pianta in faccia la lampada dell'interrogatorio e inveisce: se non fai l'utocertificazione, scordati la patente, per sempre.
Morale, ho prodotto questo documento assolutamente incriminante e invece di arrestarmi, dopo poco più di un mese, arieccote la patente.
Evviva.
Ora scusate la fretta, ma ho una yaris da scrostare, essendo l'auto stata usata in tutti questi anni come comodo ripostiglio itinerante.