sabato 12 giugno 2010

TE LO DO IO IL RAVE

Insomma, sono in ferie.
Oggi che avevo deciso di raggiungere Particella di sodio a Nettuno, ( ci abbronziamo, facciamo shopping, ci ammazziamo di fritture di pesce tutto il tempo), tiè, piove.
Ma sono sfigata?
Poi ieri notte, torno a casa che sono le 3 del mattino e mi arrabbio da morire.
Mi arrabbio non perché siano le tre del mattino, quelle arrivano ogni giorno,
ma perché l'intero quartiere per isolati e isolati e isolati, è sommerso da una cessa di musica tecno a palla come se qualcuno di questi scoppiati con cani, tatuaggi, zecche, ingolfati di paste come tacchini ripieni, avesse pensato bene di organizzare un rave all'aperto e in città.
Ma roba da pazzi.
Non ci posso credere, mi dico e mi sale la carogna.
Ma non se ne andavano nei boschi? non era una roba illegale fatta di straforo con le indicazioni su come raggiungere il luogo che viaggiano come un tam tam da uno scoppiato all'altro, con tutta l'atmosfera eccitante della clandestinità e della caccia al tesoro in cui il tesoro sono le anfetamine?
E questi me lo fanno in strada, al Pigneto, sotto il muso, alle 3 del mattino con l'idea di andare avanti fino alle 10 del giorno dopo..
La carogna urla vendetta.
Chiamo i carabinieri.
I vigili urbani.
E solo alla fine, dopo mezz'ora di rimpallo ( i carabinieri mi passano i vigili, i vigili mi passano i carabinieri, i carabinieri mi passano mia nonna, mia nonna mi passa Sandocan), chiamo anche la polizia.
Strano ma vero, dopo un secondo, arriva la volante. Sento quel rumore, quello che fanno le volanti con il cellulare, bribriblibli, tipo, e mi affaccio.
I due poliziotti si piazzano sotto il mio balcone e iniziamo a fare Giulietta e Romei per una 20ina di minuti.
Di qua di là, com'è come non è, gentili per carità, ( uno neanche tanto male) disponibili, motivati, simpatici ( il fatto che da sotto mi si vedessero le mutande non ha certo influito sulla loro benevolenza) a una certa però gli ho dovuto ricordare che erano venuti per cacciare il nugolo di sovversivi punk e non per fare salotto sotto casa mia.
Dopo mezz'ora, la musica tace, il rave è finito, gli scoppiati dispersi.
Ora, mi sono fatta problemi di coscienza, una 'nticchia. Ho iniziato a pensare che fossero arrivati con i manganelli e avessero pistato tutti indistintamente, cani zecche e scoppiati. Ho pensato quello che si pensa sempre in certe situazioni, in cui sei sommerso dai sensi di colpa: mio dio cos'ho fatto!
Certo è che i miei due Romeo non è che sembrassero propriamente dei gran picchiatori fascisti, però, chi può dirlo, in queste situazioni non si sa mai come va a finire.
Mi auguro che non ci siano stati problemi di sorta, che nessuno si sia fatto male, però, diosanto, non si può organizzare un rave all'aperto in città.
Più ci penso e più mi si rizzano i peli.
Non può essere, non funziona.
Non ho nulla contro i fattoni, sono una persona molto tollerante, non condivido la loro filosofia di vita (volendo la si può riassumere in un unico punto significativo: sballo chimico), ma si sa, ognuno è libero di fare quel che cazzo gli pare della propria vita ma appunto, solo ed esclusivamente della propria vita.
Il che presuppone il fatto che fino a quando vai a morire di overdose dietro un cassonetto, ok, una bella stramanicata di cazzi tuoi. Ma nel momento in cui limiti la mia libertà in qualsiasi modo: vuoi con la musica a palla, come in questo caso, vuoi con la presenza di cani alti due metri e 12 senza guinzaglio e senza museruola liberi e felici di sbranare chiunque non appena gli giri un po' il culo, metti con le bottiglie vuote, le monnezze varie, le orinate mondiali sui portoni di case, scuole, contro le cabine telefoniche, le merde di cane sui marciapiedi e le siringhe abbandonate per le vie, sulle panchine e un po' ovunque, beh, allora no. Allora le cose cambiano.
Il problema è l'arroganza nell'aver pensato che quella merda di musica (giudizio soggettivo)dovesse essere imposta con la forza a tutto un quartiere per il puro divertimento di una nicchia.
Il punto è questo.
Il paese delle libertà e ognuno fa davvero un po' quel che cazzo gli pare, senza preoccuparsi degli altri.
Che ce frega si ce stà er raghezzino che dorme, che ce frega si ce sta l'operaio che se deve arzà alle 5 der mattino, che ce frega ser vecchio che stà a schioppà se vorrebbe riposà, tanto è vecchio e deve da morì..
Ma vi pare?
Siamo veramente alla deriva.
E ora vado, vado a prendere un po' di pioggia in spiaggia.

Farfaincazzata.