mercoledì 27 dicembre 2006

Le palme la piazza gli zombi

Chi non ricorderà le vangate eraclitee del tutto scorre e nulla permane? ecco, una speculazione che si porta addosso 3000 anni di storia vale ancora e soprattutto adesso per il mondo moderno, tranne che per Sora naturalmente, sputo infame di fissità e conformismo.
Inquietante terrificante abbandonata laccata terra di provincia. E allora che succede? succede che quando torni nel buco del culo del mondo dopo dieci anni devi essere pronto a vedere gente uguale a se stessa dai tempi del liceo, gente con gli stessi capelli e gli stessi vestiti( ovviamente non gli stessi, ma pur tuttavia uguali e ugualmente griffati), con gli stessi fidanzati, con gli stessi amici, con la stessa infingarda ignoranza. La prole di medici corrotti e avvocati democristiani, di notai che scoreggiano euro, di imprenditori collusi con tutta la gamma delle illegalità conosciute, va baldanzosa alla conquista delle palme malate e dei portici decadenti... va aspettando che il babbo gli ceda il posto, che il matrimonio tra pari si compia, che arrivi il giorno di partire per località esotiche in viaggi rigorosamente organizzati, del tipo villaggio turistico per demenza generazionale.
Eh, che dire ancora! se i migliori se ne vanno è matematico che la feccia rimanga. E la feccia rimane anche se fa finta di andarsene, quel cancro perbenista alto-borghese che sparso nel mondo non varrebbe un cazzo, torna alla putrescenza della provincia in cui il feudo è sempre a disposizione e i vassalli in sovrannumero.
Uno spaccato di brandelli di intelligenza, di decerebrati invertebrati, di puzzo di muffa e controriforma, di status symbol a manetta, di destra e di Berlusconi, di discorsi fatti di cicicittitititinananininpupulili e bolle d'aria leggera ma leggera, più leggera dell'elio.
Ne sono uscita talmente nauseata che la sera del 25 mi è presa una crisi di pianto da sconforto morale e di intenti... avrei nuclearizzato la zona ma non avendo a disposizione armi letali, sono andata via e in fondo andarsene è un po' come distruggere... per la bomba c'è sempre tempo.