venerdì 28 maggio 2010

CACCIA ALL'INCIPIT: CHI TROVA L'AUTORE? P.S. SERVIRSI DI GOOGLE NON E' CONSENTITO DAL REGOLAMENTO

-Adesso io sono un morto, un cadavere in fondo a un pozzo. Ho esalato l'ultimo respiro ormai da tempo, il mio cuore si è fermato, ma, a parte quel vigliacco del mio assassino, nessuno sa cosa mi sia successo.

-Un fronte freddo autunnale arrivava rabbioso dalla prateria. Qualcosa di terribile stava per accadere, lo si sentiva nell'aria. Il sole era basso nel cielo, una stella minore, un astro morente. Raffiche su raffiche di entropia.

-Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne.

-Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.

-Tutti oramai lo chiamavano don Ciccio. Era il dottor Francesco Ingravallo comandato alla mobile: uno dei più giovani e, non si sa perchè, invidiati funzionari della sezione investigativa: ubiquo ai casi, onnipresente su gli affari tenebrosi.

-Se stai per mettere a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorresti essere da un’altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finché sei ancora intero. Salvati

-
Nei primi giorni d'estate, Agostino e sua madre uscivano tutte le mattine sul mare in pattino. Le prime volte, la madre aveva fatto venire anche un marinaio, ma Agostino aveva mostrato per così chiari segni che la presenza dell'uomo l'annoiava, che da allora i remi furono affidati a lui.

-Abito a Villa Borghese non un granello di polvere non una sedia fuori posto siamo soli e siamo morti.

-Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo

- C’era un vecchio baule nella camera da letto di mamma. Era il più vecchio baule che avessi mai visto, uno di quelli col coperchio arrotondato, come la pancia di un ciccione.

-Non ho ucciso mio padre, ma certe volte mi sembra quasi di avergli dato una mano a morire.

-Tutta colpa di Terry. È lui il mio sassolino nella scarpa. E se proprio devo essere sincero, è per togliermelo che ho deciso di cacciarmi in questo casino, cioè di raccontare la vera storia della mia vita dissipata.