venerdì 13 aprile 2007

IO ODIO


Odio sbucciare l'arancia quando dopo aver fatto le incisioni lungo la buccia appena provi a staccarla viene via anche tutta una parte di polpa... che non te lo spettavi.
Allora provi a rimediare e con un dito tieni la polpa smembrata e con l'altro fai leva su quella merda di lembo di buccia.. ma è tutto inutile perchè più tiri e più l'arancia si disfa e piu il succo ti imbratta colloso fino ai gomiti.
Così, disperata per il danno arrecato alla santità del frutto, cerchi con ogni tentativo di lasciare intatto quel che ne rimane.
Ma no. Non è possibile perchè non appena ricominci ecco che la storia si ripete: la polpa attaccata, il succo appiccicoso, la sfera sempre più smembrata. Presa dall'angoscia ti ritovi ad affondare i denti tra lembi di materia polposa attaccati alla buccia come carne all'osso. E lo fai ancora e ancora sempre con maggiore accanimento, perchè ormai è diventata una questione personale, tra te e l'arancia. Volevi solo startene con la faccia contro la tv ciucciando uno spicchio dopo l'altro senza impegno e invece ti ritrovi a dilaniare una palla acquitrinosa come fossi uno stupido lupo attaccato ai resti di una coragna...
meno male che a quest'ora tarda nessuno ti può vedere perchè saresti di certo uno spettaclo raccapricciante: rivoli di succo lungo il mento, bocca a ventosa a succhiare qanto più nettare tu sia in grado di ingurgitare, ritagli di buccia sparsi sul tavolo, residui di polpa tra i denti... e il gatto che ti guarda, fisso, con quell'espressione vuota che sa di biasimo che già lo sai che è un gatto e che perciò non sta pensando a un cazzo però immagini che ti stia disprezzando.. perchè ti guarda troppo e troppo a lungo, in un angolo remoto del tavolo, quasi avesse paura di sporcarsi... e poi va via, da solo, di sua spontanea volontà prima ancora che tu riesca a cacciarlo, togliendoti anche quest'ultima soddisfazione, quella di prendersela con qualcuno, che se anche era un gatto andava bene lo stesso.